giovedì 22 marzo 2012

La tettoia

La legge di Murphy è implacabile. Prendi lo stesso bus tutte le mattine, tutti i mesi e non c'è mai nessuno che conosci. Ti fai due palle incredibili.
Poi arriva il giorno che vorresti stare un attimo in pace a pensare ai fatti tuoi. Inevitabilmente compare la collega di lavoro che casualmente quella mattina ha preso il tuo stesso autobus. Inevitabilmente, una volta che sei riuscito a liberartene, spunta dal nulla il fratellastro di tua cugina (true story baby) che ti attacca un bottone tremendo sulla scuola e su quanto è duro il mondo per i giovani (eh, ma dai?).
La cosa positiva è che è molto simpatico (a piccole dosi) e nel suo piccolo dà da pensare.
Io - ma una volta finito questo calvario delle superiori che vorresti fare?
Lui - c'ho parlato con mio amico. Dice: aprimo 'na pizzeria a Roma (immaginatevi l'accento romano ndr.)
Io - eh può essere un'idea. Che poi mica ci vuole tanto. Basta un buco dove mettere un bancone e un forno e via
Lui - eh che poi c'ho avuto l'idea. C'avevo quattordic'anni e 'sto tizio co la pizza ar talio c'aveva il forno. E la sera che pioveva non ci si poteva annà che non c'era posto dentro. Ma manco d'estate. E lì c'ho avuto l'idea. 'Na tettoia!
Io - una tettoia?
Lui - Eh. Ma t'è mai capitato di vedé 'na pizza al talio cor la tettoia? Cazzo sò vent'anni che vedo 'sti locali. E mai nessuno che c'ha 'na tettoia. Ma a Roma sò tutti così. Dilli di scaricà i pancali ma non li dì di pensà a 'na tettoia che li fai sballà.
Oh, sembra cretino a pensarci, e probabilmente dipende dal fatto che ci vogliono dei permessi per modificare la facciate degli edifici, però effettivamente un negozio di pizza al taglio con la tettoia non l'ho mai visto nemmeno io. Potrebbe funzionare.

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