venerdì 26 aprile 2024

L'impero ghiacciato che minaccia gli acchiappafantasmi

Stavo per iniziare dicendo "come ho scritto riguardo a Ghostbusters legacy"... poi mi sono ricordato che non l'avevo scritto qua ma ad altra gente in una chat e quindi non ho prove tangibili di aver detto vabbè non era malissimo alla fine, se fanno il sequel vado a vederlo. Credetemi sulla parola. In ogni caso, complice il cinema a sconto (che chi cazzo va al cinema il lunedì sera?), mi sono visto questa roba. E sono pronto a dare la mia rapida e sferzante opinione. Con una premessa sostanziale, ovvero che stiamo comunque parlando di un film della Sony. Nel senso, poteva andare molto, molto, molto peggio.

Il Mastro dell'accendino (ndr.)
Cosa funziona: benché alcuni possano non essere d'accordo a mio parere lo switch totale di genere dai vecchi film sta abbastanza funzionando. Quelli degli anni '80 erano fondamentalmente degli horror comedy con sporadici momenti action. Sia Legacy che Frozen Empire - che per qualche ragione sconosciuta agli Dei del cinema abbiamo dovuto tradurre con Minaccia Glaciale WTF?? - sono dei teen drama a tinte horror. Il pubblico di riferimento è proprio cambiato. Da un target composto al 90% di adulti ci si è spostati su ragazzini e famiglie. Come scelta può piacere come non piacere ai fan del franchise ma tutto sommato, considerando che parliamo di un ritorno in scena dopo trent'anni e una pandemia globale, come sparo nel buio è stata una scelta assolutamente sensata. Quindi, sono dei buoni teen drama? Abbastanza. Storia di formazione: check; buoni sentimenti: check; protagonisti adolescenti per qualche motivo sempre più svegli e abili degli adulti: check. Non dubito che possa intrattenere un pubblico di ragazzini.
Funziona la colonna sonora. Anche perché è sempre quella storica lievemente riadattata. Funzionano le ambientazioni (tornare a New York è una manna).
Le interpretazioni attoriali, eccettuato Murray che sta chiaramente recitando la parodia di se stesso e prende la cosa sul serio tipo dieci secondi per ogni minuto di girato, sono tutte buone, con speciale menzione per Dan Aykroyd che ci crede veramente tantissimo.

Cosa funziona meno: diciamo che il worldbuilding non è mai stato esattamente il punto. L'ambientazione basata sugli esp e le esperienze paranormali era già leggermente fuori contesto negli anni '80. Nel 2024 siamo talmente lontani dall'era dell'acquario degli hippies e dei college americani che devi per forza trovare qualcos'altro per supportare la verosimiglianza di quel mondo. E qualcosa provano a fare ma non ci riescono benissimo. Fra l'altro tutto quello che ha a che fare con i macchinari sembra fintissimo e paradossalmente molto di più di quanto sembrasse con gli effetti speciali dei vecchi film. E diosanto, ogni volta che vedo gli inseguimenti in macchina e le trappole antifantasma montate sui droni volanti o sulle macchinine mi viene l'orticaria.
Eh ma nella serie animata!
Spoiler: quello che funziona in un cartone animato raramente funziona in un film vero.
Ancora, il cattivo funzionicchia. Nel senso che visivamente è abbastanza figo. Per tutto il resto è un cartonato ma non è che ci si aspettasse chissà cosa.
Le gag funzionano. Ce ne sono di divertenti e si apprezzano anche le strizzatine d'occhio ai fan tipo Ray che reincontra il fantasma in biblioteca e scappa di nuovo. Quello che si apprezza meno è la riproposizione della stessa struttura narrativa al solo scopo di rifare le citazioni. Avevamo veramente bisogno di un Mastro di Fuoco in questo film? Con tutto l'affetto possibile per Kumail Nanjiani, mi sei piaciuto in Eternals btw, ANCHE NO.

Cosa no: Phoebe. Non è colpa di Mckenna Grace, diciamolo subito. Lei si fa abbastanza in quattro per il personaggio. Però è proprio scritto a cazzo. Sorry. Non che Finn Wolfhard, per cui le uniche indicazioni di copione sono evidentemente state "fai finta di essere sul set di Stranger Things e lamentati di essere grande ormai", sia stato trattato meglio. Ma essendo il suo personaggio assolutamente ininfluente per il film semplicemente si è notato meno. Nella lista dei personaggi scritti di merda inseriamo pure aspematuchicazzoeri?LuckyDomingo interpretata da Celeste O'Connor che, nel senso, immagino fosse in Legacy perché tutti si comportavano come se la conoscessero, ma io non ho assolutamente idea di chi fosse. Non che fosse importante.
Phoebe dicevamo. Si sono veramente impegnati per farla sembrare una rompicoglioni totale. E ok, un pochino doveva esserlo perché è un'adolescente in crisi ma, diosanto, non ho mai visto una persona tanto intelligente comportarsi in modo così idiota. Di un livello di idiozia e mancanza di empatia che supera di diversi gradi ogni livello di adolescente in crisi. Il plot non l'aiuta. Anche perché è scritto talmente male che, se andiamo ad esaminarlo da vicino, l'unico motivo per cui la città di New York rischia di finire distrutta dal ghiaccio eterno riguarda il fatto che sia gay.
Non sto scherzando. Il punto è che il demone cattivo è rinchiuso in una sfera poké. Per uscire ha bisogno che una formula magica in una lingua dimenticata venga pronunciata da un vivente. Ma può possedere solo i morti. Quindi uno stronzo randomico deve usare una macchina che è stata inventata l'altro ieri per separare la propria anima dal corpo in modo che possedendo l'anima il cattivo possa usare il corpo per pronunciare la formula.
Sì ma, a parte l'incredibile coincidenza che la sfera poké, dopo boh 6000 anni in cui la gente l'ha custodita al sicuro, venga messa in circolazione proprio nell'esatto momento in cui altra gente ha inventato la macchina separa-anime, perché cazzo qualcuno dovrebbe separare la propria anima dal corpo proprio mentre c'è in giro un demone malvagio che controlla i morti e vuole distruggere l'umanità?
A questa difficile domanda, gli sceneggiatori non hanno trovato altra risposta che: "Phoebe diventa amica di una trapassata e improvvisamente decide di volerla toccare". Così, dal nulla. Potevano quanto meno scrivere un dialogo strappalacrime in cui la tizia si lamentasse della sua condizione tragica in cui da decenni non ha nessun contatto umano e quindi yadayada. Invece no. La cosa viene in mente a Phoebe, a caso, con l'unica possibile giustificazione che è in periodo di sperimentazione giovanile e si sente tanto sola. E quindi come non ti viene in mente di strapparti l'anima dal corpo in un esperimento potenzialmente letale?
Tutto abbastanza ridicolo.
Così come è ridicola la famiglia che le si stringe attorno e non perde tempo a ripeterle quanto sia tutto sommato normale che un'adolescente faccia errori. Che è vero, però scatenare un'era glaciale non è esattamente come tatuarsi sul deltoide il nome del tuo ragazzo.
L'altra cosa che non funziona sono i tempi di narrazione. Il duello finale è talmente lungo e il BBEG ci mette così tanto a tentare di ammazzare qualcuno che non mi sarei stupito se a un certo punto fosse comparso Goku per raccogliere l'energia sferica.

Giudizio finale: 6,5
Se avete dei figli potete portarli al cinema.

giovedì 18 aprile 2024

Streaming, pirateria e capire cosa si sta comprando

Quello della pirateria è un argomento carsico che riemerge ogni volta che una grande compagnia di streaming effettua un cambiamento importante a uno dei suoi programmi di abbonamento. In questi giorni è successo con Amazon, che ha introdotto la simpatica opzione "se non vuoi la pubblicità dacci 1 euro e 99 al mese". La delicatezza con cui ha introdotto questa cosa - che, nel senso, in genere quando fai un cambio di servizio lo dovresti fare al rinnovo, in modo che quando l'utente spende dei soldi sa di preciso cosa sta comprando e non all'improvviso per tutti a caso ma vabbè -, che poteva tranquillamente essere sottotitolata dal Marchese del Grillo (si fa così, perché io so io e voi non siete un cazzo), ha stranamente fatto incazzare della gente. Più per i modi che per l'effettivo impatto sulla visione. Anche se leggo di gente che si è ritrovata tre pubblicità all'interno di un episodio di 40 minuti di fallout e si è abbastanza rotta i coglioni.
Da qui il classico dibattito che vede contrapposti i due fronti, entrambi abbastanza stupidi a dire il vero, "ma io non pago, viva OnePiece" e "pezzenti di merda siete dei ladri viva il capitalismo".

Ho un paio di cose da dire a entrambi ma siccome non ho più l'età e il tempo per litigare con tutta l'internet, penso che le scriverò qui dove non le legge nessuno. E siamo a postissimo.

I "wannabe re dei pirati": in realtà qui ce la sbrighiamo abbastanza facilmente. Nel senso che, raga, vi assicuro che non siete Che Guevara. Nessuno di voi sta combattendo nella giungla boliviana. Non siete Billy the Kid e non vi aggirate nel Far West conducendo un'epica lotta contro la cavalleria nordista. Non vi si incula nessuno. Ed è abbastanza il punto del discorso. Se decidete di non pagare qualcosa e di cercarvela sul web, nessuno vi verrà a rompere il cazzo. Potete scaricarvi interi archivi di roba. È illegale ma nessuno vi può fermare. A dirla tutta nessuno è neanche troppo interessato a fermarvi. Quindi, nel senso, fatelo. Di cosa vi state vantando di preciso quando scrivete ovunque che piraterete tutto? Chi state minacciando?
Siete abbastanza imbarazzanti, lasciatevelo dire. E lo siete ancora di più perché la metà di voi ha pure difficoltà a trovare la roba su google. Che poi è uno dei motivi per cui vi sentite tanto minacciati dai rialzi dei prezzi di netflix.
Seriamente, se volete scaricarvi le robe, fatelo e state zitti. Ci fate più bella figura.

I "ma il capitalismo è bello pagate pezzenti"
Qui invece il tema si fa più complesso perché veramente ci sono grossi problemi di comprensione del problema. La facciamo subito più semplice. Diamo già per assodato che la pirateria sia di per sé un furto. Lasciamo da parte tutto il discorso relativo al quanto sia effettivamente rubabile un oggetto infinitamente replicabile con mezzi propri, indistinguibile dall'originale, permanentemente accessibile. Saltiamo a pié pari l'intero dibattito e diamo per certe le conclusioni: vedersi una serie in streaming è un furto, è illegale ed è anche eticamente sbagliato.
Ora, quello che apparentemente i sostenitori di Amazon prime non sembrano capire, è che nessun sistema morale può esistere nel vuoto. Nel senso che per essere applicabile, ogni legge morale ha bisogno di essere sostenuta da un sistema di rinforzi emotivi positivi o negativi, basati in primo luogo sull'empatia. Esempio classico: vedi Tizio menare Caio. Vedi che Caio soffre delle botte e i tuoi neuroni specchio ti trasmettono una sensazione negativa. Ne deduci che menare gli altri è sbagliato (anche perché non vorresti mai che qualcuno meni te) e quindi semmai intervieni in sua difesa.
Fra gli animali, quella umana è fra l'altro una specie con una buona capacità di astrazione e concettualizzazione. Quindi, poniamo che sia in macchina, stia cercando parcheggio e veda un posto vuoto destinato ai disabili. Ovviamente non ci sarà sempre un tizio in carrozzina in quel punto per ricordare ai miei neuroni specchio quanto sia brutto non poter camminare. Il mio cervello sarà in grado di mettere sui piatti della bilancia il mio interesse personale (parcheggiare più comodamente) e il disagio arrecato a una persona che abbia bisogno di quel posto e creerà un differenziale emotivo che mi spingerà a rinunciare alla mia utilità diretta in favore di una più generale utilità collettiva. In altre parole, il nostro essere animali sociali ci spinge a integrarci positivamente nell'ambiente che ci circonda e quindi ci fa sentire male quando infliggiamo sofferenza a un componente del gruppo che riconosciamo come nostro anche quando è soltanto ipotetico e potenziale.
Poi ci sono i rinforzi negativi. Prendiamo ad esempio il caso in cui, la persona che cerca parcheggio di cui sopra, debba scaricare 8 casse di acqua minerale e l'unico posto libero sia a un km di distanza. Il grado di disagio che è disposto a subire per non arrecare danno a un'altra persona ipotetica potrebbe non essere abbastanza elevato da fargli rinunciare al parcheggio. Ecco quindi che interviene la sanzione. Ovvero il rischio di essere multato che incrementa la carica emotiva negativa contraria all'occupazione del posto indebito. Non sempre funziona ma certamente ci si prova.

Adesso trasliamo l'intero discorso sul problema pirateria. Iniziamo a dire che a livello di rinforzi positivi non siamo messi benissimo. Occorre un enorme livello di astrazione per arrivare a provare empatia per Amazon. Poi certo, astrattamente, se ci identifichiamo col singolo dipendente, possiamo arrivare a capire il danno che infliggiamo guardando una se.. nah, in realtà no. Raga, seriamente, se pensate a Amazon la prima cosa che vi viene in mente è in genere Bezos che fa Zio Paperone tuffandosi su mucchi di contante. Un certo grado di empatia si può sviluppare al massimo per il servizio consegne, anche perché vi arrivano a casa dei poveri stronzi a portarvi roba inutile mentre fuori ci sono le tormente di neve, ma difficilmente vi sembrerà di infliggere effettivamente un danno a qualcuno guardandovi s10ep8 di Grey's Anatomy. Anche perché non è esattamente facile comprendere quello che a un'osservazione immediata sembra un crimine senza vittime. In genere chi non ha Amazon prime, sicuramente non spenderebbe 50 euro per guardarsi l'episodio 8 stagione 10 di cui sopra. Quindi le possibilità sono che lui non si guardi l'episodio e Amazon non incassi o che lui si guardi l'episodio e Amazon non incassi ugualmente. Di fronte al dato oggettivo che Amazon sarà comunque infelice, perché essere infelici in due?
Certo, siamo d'accordo che a livello etico il ragionamento non torna. Vi sto semplicemente facendo notare che non esiste nessun rinforzo positivo al comportarsi bene. Siete di fronte a un'entità astratta che subisce un danno astratto da una vostra astratta mancata azione (la possibilità che li paghiate) che comunque non avverrebbe lo stesso. Non vi sentite meglio a non piratare quell'episodio, vi sentite coglioni.
Invece parlando di rinforzi negativi... neppure in Cina riescono a tenere sotto controllo la pirateria. E lì ti fanno sparire nelle segrete medievali, altro che polizia postale. Le sanzioni semplicemente non esistono. Ergo non c'è nessun rinforzo negativo.

Questo se parliamo di etica e morale. Adesso parliamo di leggi di mercato. Il punto fondamentale del mercato è che il valore di una merce dipende dalla sua abbondanza o scarsità. Quindi chiedetevi, cosa vi sta effettivamente vendendo (prendiamo un altro per non parlare sempre di Amazon) Netflix al costo di 14 euro al mese? Vi sta vendendo un film che potete trovare ovunque a costo zero senza praticamente alcuna ripercussione emotiva di tipo positivo o negativo? Suona un po' strano, no? Di fatto, se parliamo di valore della merce in base alla sua abbondanza, qualunque prodotto piratabile dovrebbe valere circa nulla, visto che è infinitamente replicabile e raggiungibile da chiunque a costo zero.
La verità è che la merce che vi stanno vendendo è la comodità. Il motivo principale per cui i servizi di streaming sono esplosi è che rendevano facile e comodo l'accesso ai prodotti di intrattenimento. Quello che si paga non è la visione del prodotto in quanto tale ma la sua reperibilità, accessibilità e facilità di fruizione. La realtà, è che pagate Netflix più per il fatto di non dovervi alzare dal divano ogni volta che finisce un episodio, che per il prodotto di cui state fruendo. La pagate per il fatto che vi proponga cose su un bel display comprensibile e vi tolga la fatica della scelta. La pagate per non dover chiudere 6 volte una tab pubblicitaria ad ogni inizio di episodio.
Si paga la comodità, non il prodotto. Il prodotto potete averlo ovunque gratis. Il vero rinforzo positivo a scegliere Netflix al posto di sitoytrovatosugoogle è la piacevolezza di usufruire di un servizio comodo e veloce.

Ecco il punto che i difensori di Amazon non capiscono. Inserire le pubblicità, prima o durante l'episodio della nuova serie, è semplicemente stupido. Non per un problema di soldi ma di comodità. Ogni volta che la comodità con cui si fruisce di quei prodotti diminuisce, la tentazione di ottenere lo stesso prodotto in altro modo aumenta. La realtà è che avrebbero ottenuto un risultato migliore a livello comunicativo aumentando il costo di prime da 50 a 70 euro l'anno, senza rompere il cazzo a nessuno con la pubblicità.
E raga, quando vi vedo scrivere alla gente ma è come rubare un paio di scarpe!!! mi sembrate tanto


Era già imbarazzante da vedere nel 2000. Figuratevi nel 2024.
Non so se mi sono spiegato.

domenica 7 aprile 2024

Gente Arcana

Non ricordo più l'ultima recensione di una serie fantasy. Non che abbia abbandonato il genere, ma fino ad oggi non avevo ancora letto niente che contenesse quel giusto mix di piacevolezza e disappunto che di solito mi far venir voglia di scrivere. Dato che ne voglio parlare in modo pieno di spoiler vi anticipo il giudizio: 6,5 
Onestissimo fantasy entry level per un pubblico adolescente. Si fa leggere. Stiamo parlando di Istorie Arcane di Cecilia Randall.

Bella Venezia ma non ci abiterei (ndr.)
Volevo fare il liutaio ma sono nato arcimago (ndr.)