lunedì 28 aprile 2014

2 e 2

Abbiamo assistito a un evento storico (cit.). Due Papi che santificano due Papi. Evento trasmesso da tutte le televisioni e che sicuramente Enrico Papi avrà visto.
Speriamo che si dimetta pure Francesco, così avremo Tre Papi che potranno sicuramente fare qualcosa per altri tre Papi e batteremo il record!
 
Come on guys the show must go on!

lunedì 14 aprile 2014

Quando c'era Berlinguer di certo non c'era Renzi

Veltroni ha fatto un film. Andare a vederlo come un bravo radical-chic di sinistra per poi criticarlo o non andare a vederlo come gli ancor più radical-chic di sinistra che lo criticano a prescindere?
Mah, sono andato a vederlo e ho pure portato mio padre, che almeno riconosce tutta la gente delle interviste perché erano dei suoi tempi.

Certo che l'attore che faceva Berlinguer recitava da Dio eh... (cit.)

Ok, mi è piaciuto. Almeno questa è la sensazione dominante. Se entri in una sala buia, segui due ore di film senza mai distrarti e ti ritrovi con i lucciconi per un tizio che è morto due anni prima della tua nascita, cos'altro puoi dire se non: mi è piaciuto?.
Quindi ok, lo ammetto, Berlinguer mi è piaciuto un casino. Il film invece mi ha fatto cagare.
ma... ma... avevi appena detto che...
Ho detto: Berlinguer mi è piaciuto. I filmati d'epoca valgono da soli il prezzo del biglietto. Il problema è tutto quello che gli sta intorno.
Le interviste: ma si può andare a prendere Gorbachev dal... - non lo so, dov'è che stanno gli statisti di fama mondiale di solito? - per fargli dire una frase? C'era bisogno di recuperare il povero Ingrao per far vedere a tutti che è praticamente un cadavere vivente, pelle e ossa? A cosa serviva? E di fronte a questo, 15 minuti di intervista all'ex vice di Craxi, che vanta l'unico pregevole merito di essere l'unico socialista dei tempi di mani-pulite a non essere finito in galera. Bella per lui, ma sticazzi?
Oppure vogliamo parlare dell'istituzionale Napolitano? Che si commuove in diretta e farebbe tanta tenerezza, se non si capisse benissimo che le lacrime sono per la propria giovinezza e per i bei tempi andati, più che per il morto che in effetti gli stava pure sul culo.
Ah c'è pure Giovanotti. Presente, credo, in qualità di amico di Veltroni. Perché se volevano un cantante, tendenzialmente di sinistra, giovane all'epoca della morte di Berlinguer, potevano intervistare anche Piero Pelù. All'incirca il periodo era quello.
Le uniche decenti erano le interviste a Silvio Finesso e ad Alberto Menichelli, rispettivamente uno degli operai della Galileo di Padova che incontrarono Berlinguer il giorno del suo ultimo comizio, e il caposcorta. Forse perché erano gli unici che effettivamente parlavano del protagonista del film, invece di passare metà del tempo a difendere il proprio passato.
La regia: ah c'era una regia? Immagini di repertorio, interviste con camera fissa, zero transizioni. Per la serie che potevo girarlo pure io questo film. Bastava avere una telecamera con cavalletto e Napolitano sulla sedia di fronte. Il montatore però è stato bravo: hanno fatto bene a inserirlo nei titoli di testa. Sì, ok, anche le domande ai ragazzi che non sanno chi era Berlinguer sono carine ed è simpatico inserirle all'inizio del film.
La voce di Servillo che legge Berlinguer: <_<
Le tematiche: qui si arriva al punto. Nel film si parla solo e soltanto del compromesso storico e di come Berlinguer voleva cambiare il PCI dandogli una fisionomia più socialdemocratica, senza rinunciare all'etichetta "comunista". Ed è giusto, senza dubbio era la parte cruciale e centrale del film, così come è stata una tematica centrale di tutta l'esperienza politica berlingueriana. Ma... il resto? Sembra quanto mai sospetto, soprattutto perché film di Veltroni, che sia presente la tendenza politica che giustifica (cioè, vabbé, facciamo finta che la giustifichi) la deriva piddina odierna e sia invece totalmente sparita l'eredità, quanto mai attuale e importante, della questione morale.
Potete cronometrarlo: sono circa tre minuti di film su quasi due ore. Tre minuti in cui si dice: "nel 1981 Berlinguer rilascia un'intervista a Scalfari sulla questione morale. Riteneva che i partiti avrebbero dovuto fare un passo indietro di fronte all'occupazione permanente delle istituzioni maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa... adesso parliamo dell'austerità.
No scusa, un attimo, mi hai fatto ascoltare Scalfari che sproloquiava su praticamente qualsiasi argomento e non gli fai nemmeno una domanda su una delle interviste più famose della sua intera carriera giornalistica?
Un tantino sospetto eh?
Insomma, il film fa cagare. Però potete godervelo in streaming. Basta guardare le parti in bianco e nero e mandare avanti veloce tutto il resto. Vi assicuro che l'effetto sarà lo stesso.
Ma insomma, perché questo Berlinguer ti è piaciuto tanto?
Questa è una domanda che c'entra poco con il film, ma va affrontata. Sono ancora incerto ma, credo, che la risposta sia: perché era uno normale. Normale. Non ordinario, ma di una unicità poco appariscente. Non un super-uomo con la bacchetta magica per risolvere ogni situazione. Non un piazzista con lo slogan pronto. Non uno spacciatore di risposte facili. Non c'era niente di facile in quello che diceva o faceva. Era un leader sobrio, misurato e allo stesso tempo radicale. Non aveva bisogno di urlare per farti immaginare un mondo diverso. Non aveva bisogno di letigare in tv per farsi ascoltare.
Normale.
Cazzo quanto abbiamo bisogno di gente normale in questo paese.


giovedì 10 aprile 2014

Tipo che io l'avevo detto un anno fa?

Odio dire "io l'avevo detto". No, in realtà, io adoro dire "io l'avevo detto".
Quindi beh, "io l'avevo detto".
Esattamente qui.
Non è che ci volesse un esperto di diritto. Non serviva un giudice costituzionale con 50 anni di carriera alle spalle. Bastava un tizio qualunque con un minimo di buonsenso. Incredibilmente, anche in Italia, si possono fare figli anche con partner che non siano i legittimi consorti.
Chi lo avrebbe mai detto?
Beh, da oggi lo dice la Corte Costituzionale. La fecondazione eterologa è ammessa.
E inevitabilmente arrivano quelli che si stupiscono. Renzo Pegoraro, Monsignore, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita, di passaggio sulla Terra nel suo viaggio interstellare da Alfa Centauri alla Costellazione del Cancro, esprime la sua perplessità
"Questo divieto determinava una serie di garanzie soprattutto per il nascituro, a tutela della chiara identità dei genitori, con le relative responsabilità. La possibilità che ci sia una terza figura, spesso maschile, quindi una distinzione tra paternità biologica e una affettiva e sociale nella stessa coppia crea dei problemi".
Rassicuriamo il Monsignore: la distinzione è già prevista dal nostro sistema giuridico da tipo sempre, ed è stata confermata con la legge del 2012:  
Cito:
"Quando nasce un bambino i cui genitori sono uniti fra loro da un matrimonio valido la denuncia di nascita può essere resa indifferentemente dalla mamma o dal papà.
Quando invece il bambino nasce da genitori non sposati è necessario che venga riconosciuto da entrambi.
Ciò avviene tramite l'atto di riconoscimento o la dichiarazione giudiziale del Tribunale (sentenza di un giudice)"
da informafamiglie noto sito laicista e comunista.

In altre parole, se il figlio nasce da una donna sposata, il marito è automaticamente il padre, per la legge. Se nasce da coppia non sposata, basta che venga riconosciuto da entrambi per farli diventare, automaticamente, padre e madre. E a nessuno deve fregare niente di chi siano l'ovulo e lo sperma. Il padre e la madre sono tali per il potere della legge: perché lo stato li riconosce nel loro status di padre e madre.
End of story 
Nei prossimi giorni ovviamente arriveranno quelli che protesteranno contro l'intromissione dei giudici nelle decisioni della politica. Ogni giorno, i cittadini di questo paese dovrebbero ringraziare Dio di avere una Corte Costituzionale. Se l'Italia continua a rimanere, all'incirca, all'interno del mondo occidentale, è merito del sistema giudiziario (e un po' della scuola, ma questo è un altro discorso).
Grazie. 

venerdì 4 aprile 2014

Vieni a prendere un aperitivo? Sì, rendo un attimo indipendente il Veneto e arrivo...

 
Credo sia stato il sentimento generale fra i carabinieri che hanno sventato il golpe indipendentista.


Quanto può essere triste un gruppo di esseri umani che assembla un carroarmato a partire da un trattore? Cioè, non era proprio un carroarmato. Era un trattore con delle paratie di metallo e un cannoncino. Una cosa a metà strada tra quelli che si fanno i fuochi d'artificio artigianali seguendo le istruzioni su youtube e i gruppi paramilitari Usa che si radunano nei boschi facendo finta di combattere contro i tedeschi.
Solo che questi facevano sul serio.

 
Tre riflessioni sul tema di varia natura:
 
1) Certo che la democrazia è una gran bella cosa, però anche la Russia di Putin, dove se uno fa il coglione finisce vent'anni in una stanzetta buia a 40° sottozero in Siberia, mica è da sottovalutare come regime politico eh...
 
2) Certo che la gente non ha veramente un cazzo di niente da fare eh. Date un'occhiata ai giornali e leggete cosa avevano messo in  piedi. Una rete clandestina di adesioni con moduli, quote associative e giuramenti segreti. Capannoni affittati. Riunioni in case private più volte al mese. Una rete di contatti fra organizzazioni indipendentiste (per un totale di ben 51 persone, tipo che contavano pure l'unico rappresentante del libero stato della Valcamonica di sotto). Avevano pure aperto un conto per le donazioni e stavano trattando con associazioni criminali albanesi (nel gergo della polizia, probabilmente si trattava dello spacciatore di cocaina del quartiere) per comprare armi leggere. Tutto per realizzare questo:
 

con cui progettavano di buttare giù una cazzo di statua di Garibaldi. No scusate, mi correggo una delle milioni di statue di Garibaldi esistenti in Italia. Che poi magari uno va a pensare che si trattasse di chissà quale statua simbolo dell'unità nazionale: no era una statua qualunque.
Ma quanto cazzo di tempo libero c'ha la gente in Italia? Soprattutto dopo una certa età. Ma come cazzo fanno, che io devo lavorare 10 ore al giorno per 500 euro e se mi dicono "stasera andiamo al cine" devo controllà che devo fare il giorno dopo sennò non posso fa tardi?
Certo che la gente non ha veramente un cazzo di niente da fare eh, nella sua vita di merda. Ma quale galera? Questi dovrebbero mandarli a raccogliere pomodori dodici ore al giorno con quei poveri cristi di Rosarno e poi tutte le sere chiedergli, quando tornano a dormire nelle baracche che affittano per metà del loro stipendio: "allora, quanto ti senti indipendentista, oggi?".
 
3) Il bello è che poi ci chiediamo perché il paese va male. Quanto tempo, quanto talento, quanta voglia di cambiare le cose, quanta capacità organizzativa sprechiamo, ogni singolo giorno, in Italia, per queste cagate?
 
Comunque, nel dibattito giornalistico che propende per la minimizzazione, con tesi che vanno da "se li mettiamo in galera trasformiamo degli idioti in martiri" a "ma so ragazzate, mi fijo co' petardi fa più danno", io mi schiero con fierezza dalla parte opposta. Ovvero, scelgo di prenderli sul serio, come loro stessi vorrebbero. Volete fare la rivoluzione armata? Volete la secessione con i fucili? Ok, 30 anni all'Asinara. Ognuno ha diritto di essere trattato esattamente come si aspetta.
 
Tutti i rivoluzionari hanno sofferto il carcere per le loro idee. Ora siete i nuovi Gramsci: bella per voi.