giovedì 8 dicembre 2022

Tre consigli benintenzionati...

 ...a Elly Schlein, che fra l'altro è praticamente una mia coetanea (si invecchia).

 1) il Comunismo

Ma costava tanto dire di "no"? Oppure di sì eh, cosa che mi avrebbe fatto balzare dalla sedia ma che era comunque una risposta valida. Cazzo vuol dire "sono nata nel 1985"? Quindi per essere fascista devi essere nata prima del 1945 sennò non vale più? I cristiani sono solo quelli nati prima del 33 a.C.? Cazzo vuol dire Elly?
Guarda, per le prossime volte, te la regalo io una riposta di senso compiuto:

"Lilly, (che tanto la chiamano tutti per nome), personalmente non posso definirmi comunista perché ritengo inapplicabile quella ideologia politica nel mondo di oggi. Posso però dire di riconoscermi, e credo che tutto il PD debba riconoscersi, nella grande tradizione della socialdemocrazia europea"

Bam. Pulito, semplice, senza sbavature e ti dà una cazzo di collocazione politica nel mondo della sinistra. Ti giuro, non è difficile. Ce la puoi fare.

2) il pluralis maiestatis


Posso dire che frasi come se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro: costruiamo insieme questa candidatura, non suonano esattamente benissimo? Capisco il senso eh, però il fatto che NOI lavoriamo tutti assieme affinché TU diventi la nuova! segretaria! del PD! mi sembra tanto ma tanto una paraculata. A un certo punto sembra quasi che sia un'idea nostra che la Schlein diventi segretaria del PD, invece di essere lei che, avendo evidentemente un'idea politica (perché spererei che ce l'abbia) ci chiede di sostenerla per realizzarla.
Quando sento queste robe, mi viene in mente una cosa che mi dissero da piccolo. Ovvero che la differenza fra la destra e la sinistra è che quelli di destra dicono "Noi" pensando "Io", mentre quelli di sinistra dicono "Io" pensando "Noi". Giusto per dire.

3) zaino e taccuino

Ti prego no. Non ci rifilare pure tu la storia dell'ascoltare la gente e dell'appuntarsi quello che ti dice. A parte il fatto che non ci crede nessuno, ma sei in politica da dieci anni. Hai fatto l'europarlamentare e la vicepresidente di regione. In dieci anni ancora non hai capito un cazzo di quello di cui ha bisogno la gente e c'è bisogno di andare in giro ad appuntartelo su un taccuino?
Ti stai candidando a rappresentare il secondo partito del paese. Non è il momento di fare ricerca, è il momento di raccontarci cosa cazzo hai trovato. Se hai trovato qualcosa.

Grazie.


venerdì 2 dicembre 2022

Un triste mercoledì

Giusto per essere una volta in linea con i trend del momento, ovvero "la serie che guardano tutti", due parole veloci su Wednesday.
Hogwarts ma dark (ndr.)
Iniziamo con i complimenti di rito. È un dato di fatto che Netflix è l'unica compagnia al mondo che riesca a imporre i suoi prodotti sul mercato senza dover ricorrere alle campagne pubblicitarie di Cristo™. In un mondo in cui Amazon deve farsi sponsorizzare pure su Radio Maria per trascinare gente che comunque ha l'account prime su Rings of Power (costo approssimativo 4 fantastiliardi e mezzo), ogni tanto ci sono questi con la N rossa di Mordor che fanno uscire una roba e il pubblico se la spara in vena. Senza se e senza ma. Quindi bravi, non c'è un cazzo da dire.
Poi c'è Tim Burton. Sì, lo so che non è quello degli anni '90. Raga, neanche voi siete quelli degli anni '90. Si invecchia, conviveteci. Detto questo, si porta dietro un'estetica e un comparto di lavoro (belle pure le colonne sonore) qualitativamente rilevante. Quindi bravo pure lui.
Terzo l'attrice. Jenna Marie Ortega, classe 2002 (sì, è legale, ora state buoni), che al personaggio ha dato l'anima e si vede. Un'interpretazione da urlo che vale un buon 90% della serie. Brava anche lei.
Personaggi comprimari fra lo stereotipo e il carino ma comunque mai fastidiosi da vedere e ogni paragone con le terrificanti avventure di Sabrina è assolutamente voluto.
Tutto questo ha funzionato, funziona e non dubito che ne tireranno fuori altre 1-2 stagioni, convincendoci a pagare l'account di Netflix, cosa che è obiettivamente la ragione per cui esiste il capitalismo e quindi siamo nel migliore dei mondi possibili. Ma c'è qualcosa da dire di negativo di questa serie? Secondo me sì ma no, non è quello che credete voi.

sabato 10 settembre 2022

The Rings of Power: patch 1.03

In questa release:
  • Buff del 47% alla stronzaggine randomica e priva di motivazioni di Galadriel;
  • Aumentata l'età di Anàrion, adesso è lui il fratello maggiore di Isildur;
  • Aggiunta sorella a Isildur, nome in codice: Eärion;
  • Aumentata del 350% la sunlight sensitivity degli orchi. Adesso bruciano al sole come i vampiri;
  • Buff dell'8000% di importanza al personaggio secondario e non canonico Halbrand: adesso è un re umano del sud con possibile promozione a possessore di anello;
  • Buff all'agility, strenght, movement speed e plot armor di Arondir;
  • Harfoot language aggiunto al tizio arrivato con la meteora. 

            martedì 6 settembre 2022

            Il vero nemico

            Stanotte non ho dormito un cazzo e sono stanco morto. Quindi parliamo di tragedie. Ovvero del centrosinistra in Italia.

            Buongiorno a tutti.



            Partiamo leggeri leggeri: la legge elettorale. C'è un sacco di gente che si lamenta di questa legge elettorale sostenendo addirittura che sia la peggiore mai scritta. Il ragionamento è: i collegi uninominali non sono democratici, perché non occorre la maggioranza per vincere, basta avere un voto in più dello schieramento avverso. Quindi anche se si presentano tre partiti e prendono il 31, il 32 e il 33%, quello col 33% si prende il collegio nonostante rappresenti una minoranza di elettori.
            Il ragionamento è abbastanza una minchiata. In primo luogo perché a nessuno è mai venuto in mente di contestare la democraticità dell'Inghilterra che ha solo collegi uninominali nella forma del "first past the post" da sempre. In secondo luogo perché potrebbe essere vero se in qualche modo cancellasse la presenza di tutti i partiti che non riescono a vincere un collegio uninominale. Cosa che non succede visto che il 61% dei parlamentari viene comunque eletto con il proporzionale e con una soglia di sbarramento e criteri di accesso parecchio ma parecchio larghi.

            I sostenitori della cazzata dell'antidemocraticità sono in gran parte afferenti al PD e questo già vi dovrebbe far capire la malafede di fondo. È il classico caso del tifoso che grida all'arbitro cornuto perché se non ci fosse quell'assurda legge sul fuorigioco la partita mica sarebbe finita 3-0. La realtà è che buttarla in caciara sulla legge elettorale distoglie l'attenzione dal fatto che Letta (e partiamo dal presupposto che non sia un totale coglione... tendenzialmente se insegni alla Sorbona sei anche in grado di capire come funziona la legge elettorale fatta dal tuo partito) ha ampiamente giocato per perdere.

            Perché se le regole del gioco dicono che occorre essere in 11 e tu ti ostini a lasciare quattro giocatori a guardare la partita sulla linea di fondo, evidentemente stai giocando per perdere. Per dirla semplicemente: la destra ha giocato in modo corretto. Ha visto che il 37% dei seggi andavano al primo arrivato e quindi ha organizzato la coalizione più estesa possibile per assicurarsi le migliori probabilità di vincere. Ci sono delle opinioni contrastanti, interessi non convergenti, antipatie personali all'interno della coalizione di centrodestra? Ovviamente sì. L'unico gruppo umano che non presenta mai differenze di opinione è quello limitato a una sola persona (a parte i casi di schizofrenia). Però l'interesse comune a vincere li porta a valorizzare i punti in comune.

            Di fronte a questo dato di fatto, il PD ha tagliato fuori i 5s e ha cercato l'alleanza solo con SI+Verdi e Azione. Se tutto fosse andato bene e i sondaggi avessero avuto ragione, nella migliore delle ipotesi sarebbero partiti con 16 punti di svantaggio. Con l'apporto dei 5s avrebbero potuto ridurre il divario a 3-4 punti percentuali. Tenete presente che la distribuzione degli elettori nei collegi non è sempre omogenea. Un'alleanza del genere sarebbe stata molto competitiva nel centro-sud e meno nel nord. Vincere era comunque difficile ma se la sarebbero potuta giocare.
            In tutto questo c'è da inserire il jolly di quel matto di Calenda che fa cose. Però quella era una variabile abbastanza imprevedibile e non ne incolperei Letta.

            La domanda è: perché il PD (ovvero Letta) si è comportato in questo modo? Ovvero, perché è sceso in campo con l'unica prospettiva di perdere?
            C'è ovviamente la versione delle anime belle e naive che recita: ma i 5stelle hanno fatto cadere il governo Draghi! 
            Che potrebbe essere una ragione se non ci fosse stata l'alleanza con SI di Fratoianni. Se è inaccettabile allearsi con chi ha sostenuto Draghi per un anno e mezzo e poi c'è entrato in crisi a sei mesi dalle elezioni, perché dovrebbe essere accettabile allearsi con chi è sempre rimasto all'opposizione?
            Occorre quindi spiegare due comportamenti che di per sé sembrano privi di logica. Da una parte si rinuncia a prescindere a vincere le elezioni sacrificando tutto all'altare di Draghi. Dall'altra ci si allea con una lista che vale forse 1/4 dei 5s, che con Draghi non ci andrebbe neanche a cena. Sembrerebbe una contraddizione.

            In realtà entrambi gli elementi convengono a uno schema coerente. Basta semplicemente spostare l'obiettivo di Letta.
            Se infatti poniamo come obiettivo la vittoria contro la destra capitanata dalla Meloni, tutta la strategia politica del PD sembra assurda ma la situazione cambia completamente se poniamo, come obiettivo, la vittoria contro i 5s.
            In che senso? direte voi.
            Nell'unico senso che esiste. Il nemico per il PD non è mai stata la destra. Il nemico sono i 5s. That's all.

            Io la chiamo "manovra Veltroni". Nel 2007, il PD reduce dalla vittoria alle primarie di Veltroni, si fa protagonista di una incredibilmente stupida campagna in favore del bipolarismo. Come risultato il fragilissimo governo Prodi crolla sotto i colpi di Mastella e si va alle elezioni nel 2008. In quelle elezioni, Veltroni riesce a compiere il miracolo di portare il PD al 33%. Perde rovinosamente contro la destra ma allo stesso tempo stermina la "sinistra arcobaleno" il cui 11-12% nei sondaggi viene assorbito nel clima de "il voto utile per battere le destre".
            Semplicemente Letta ci ha provato di nuovo. La verità è che, il partito che ha partorito il Job Act, non è granché lontano dalle posizioni della destra che andrà a governare a settembre. Se lo fosse, non tenterebbe di portarsi in casa Calenda (che per certe cose è la fotocopia di Berlusconi, se non di Salvini) e non candiderebbe gente come Casini nei collegi sicuri dell'Emilia. Gli allarmi contro la vittoria dei fascisti, si configurano in un solo modo: l'ennesimo richiamo al voto utile il cui vero obiettivo non è sconfiggere la destra (altrimenti si sarebbe fatto di tutto per giocarsela) ma cercare di sterminare la concorrenza all'interno del Centrosinistra (a cui ormai i 5s sembrano appartenere, visto che l'intero bacino tradizionale della destra è schierato di là).

            Da qui l'esigenza di allearsi con SI+Verdi. Il pericolo grosso è che entrassero in coalizione con i 5s, lasciando il PD solo con +Europa e Calenda e formando un competitor serio. SI rappresenta la foglia di fico che il PD utilizza per spacciarsi ancora come un partito di sinistra tipo...ve lo ricordate l'Ulivio? Siamo sempre quelli là, tranquilli.
            Come manovra aveva anche senso, dal punto di vista Legale Malvagio del PD. Peccato sia arrivato quel matto di Calenda a scombinare tutto.

            Poi nel senso, non avrebbe funzionato lo stesso perché i 5s hanno un elettorato che prima di votare il PD si impicca (e il fatto che preferiscano votare i 5s è abbastanza significativo), però se vi chiedete ma perché Letta ha fatto quello che ha fatto? la spiegazione è questa. Non gli interessa battere la destra, vuole solo sterminare la concorrenza nella sua parte del campo.

            The end.

            domenica 4 settembre 2022

            The Rings of Power: quello che non torna

            Premessa: al momento ho detto a tutti quelli che conosco di vedere questa serie. In primo luogo perché è in linea di massima visivamente bella, in secondo luogo perché non ci vedo questa suprema e indicibile offesa a Tolkien. In altre parole no: non è una trasposizione fedele de Il Silmarillion e se cercate quello non è la serie adatta a voi, però potrebbe comunque essere godibile. Se invece non avete letto Il Silmarillion e scritti tolkieniani relativi potete guardarla come una serie fantasy generica e vi andrà bene lo stesso (basta che poi non vi mettiate a fare gli esperti di stocazzo basandovi su quello sennò fanno bene a prendervi a badilate in faccia).

            Detto questo, ed espresso il mio lato estremamente tollerante ed ecumenico di amante di serie televisive, il mio altro lato di nerd del cazzo non può esimersi nel far notare LE PRINCIPALI COSE ESTREMAMENTE ERRATE presenti nel primo episodio. Perché intendiamoci, The Rings or Power presenta molti elementi del mondo tolkieniano, e nessuno di questi elementi è esattamente corretto a livello di lore, ma alcuni sono molto ma molto più sbagliati di altri. E ci concentreremo su quelli.

            Benvenuti alla review cagacazzi mode del primo episodio di The Lord of the Rings: The Rings of Power!

            Avrei fatto il titolo più lungo...

            martedì 9 agosto 2022

            Le non proposte del PD

            La nuova campagna elettorale incalza e tutti se ne giustamente strafregano perché stanno al mare, beati loro. Io invece sono a lavoro e visto che ormai sto qua, tanto vale andare di full masochismo e fare un bel post riassuntivo sulla situazione politica del centrosinistra.
            Mentre lo scrivevo mi sono però reso conto che ci voleva un post propedeutico per rispondere a un'annosa questione che affligge questa parte dell'arco costituzionale. Ovvero: "ma perché il PD non dice niente di sinistra ma che dico di sinistra, perché non dice niente di centrosinistra ma che dico di centrosinistra, perché il PD non dice niente in generale?".


            È una cosa che ci siamo domandati spesso. Insieme al "ma come fa il PD ad avere ancora il 22-23% se sono almeno vent'anni che non ha un tema serio, un'istanza sociale, un obiettivo politico da portare avanti?". Spesso ci siamo limitati a dire che si tratta di "tifo politico". Che in Italia la politica non è matura, che la gente si affeziona ai partiti come alle squadre di calcio e che c'è gente che in quella roba ci è cresciuta e che non l'abbandonerebbe mai perché sarebbe come abbandonare sua madre.

            Beh, è certamente una visione del mondo che ho per tanto tempo pure condiviso. Eppure, più che andiamo avanti e più che mi sembra una minchiata. In realtà, secondo me, la risposta è molto più semplice solo che occorre un radicale cambiamento di prospettiva al fine di inquadrare l'effettiva natura dell'elettorato PD.

            Due dati:
            a) se aveste dato un'occhiata ai sondaggi ultimamente, avreste potuto notare che c'era una lievissima maggioranza di italiani scontenti della caduta del governo Draghi. Tipo 51 contro 49. La cosa divertente è che in tutti i partiti c'era circa un 60% di persone contente della caduta del governo, con un'eccezione. Nel PD l'88% degli elettori rimpiangeva Draghi.
            b) sempre guardando tutti i sondaggi, è abbastanza semplice tracciare l'identikit dell'elettore medio del PD. Abita principalmente in città medio-grandi, prevalentemente nei centro storici. Ha un'età in genere superiore ai 55 anni e un tenore di vita che potremmo definire "tranquillo". Non ricco ma certamente non ha grosse preoccupazioni economiche.

            Ora, il punto è che nessuna aggregazione umana può sopravvivere a vent'anni in cui i suoi vertici fanno cose che la base non approva. Questa cosa della "base PD" scontenta e nettamente opposta al vertice è una leggenda che ci raccontiamo e che forse è venuto il momento di abbandonare. Ci sono certamente, nel PD, alcuni elementi, spesso giovani, che vorrebbero una politica più nettamente socialista. In alcuni contesti sono anche rumorosi, però quello schiacciante 88% favorevole a un governone di unità nazionale con una politica prevalentemente centrista (se non di destra) ci dice molto altro.

            Forse è il momento di concludere che i vertici del PD non fanno proposte di sinistra, né di centrosinistra, né proposte in genere, perché è esattamente quello che la loro base vuole. La verità è che i leader del PD non propongono niente perché è precisamente quello che i loro elettori vogliono: niente. Sono tutte persone senza grosse preoccupazioni economiche che vivono in quartieri fondamentalmente ben ordinati e hanno frequentazioni piacevoli. Ovvio che quello che vogliono sia soltanto che le cose continuino ad andare come vanno. Vogliono lo status quo, sic et simpliceter. Infatti l'unica proposta politica che da almeno vent'anni esalta l'elettorato PD è la lotta feroce a qualunque cambiamento possibile. Se viene da destra è fascismo, se viene da sinistra è populismo.

            Con l'eccezione dei diritti civili. Perché? Chiedetevi un attimo: al di là di tutti i discorsi sul crollo della famiglia tradizionale e dell'occidente, se due gay si sposano, cosa cambia in concreto per il paese?
            Esatto: nulla. Che è appunto quello che vuole l'elettorato PD. Nulla.

            venerdì 29 luglio 2022

            Risolvere problemi esistenziali con la matematica

             Ci sono tante discussioni sull'internet. Oggi sono qui per risolvervi un problema drammatico che spacca questo paese, nord contro sud. Si tratta del problema degli inviti a cena.

            Se invitate qualcuno per il vostro compleanno, chi paga la cena? È giusto fare come nel sud, dove chi compie il compleanno paga la cena per tutti, o è giusto fare come nel nord, dove chi è invitato paga la sua cena? Sono nel nord che sono taccagni incalliti e non vogliono pagare per gli altri o nel sud sono tutti scrocconi che non sanno apprezzare il semplice stare insieme?

            La risposta sta nella matematica ed è semplicissima.

            Diciamo che avete dieci amici e che tutti voi condividete la stessa linea di pensiero sui compleanni. Se andate a dieci compleanni e vi pagate dieci cene, spendete esattamente quanto invitare dieci persone per il vostro compleanno e pagare per tutti per poi andare gratuitamente ai compleanni altrui. BAM. Quindi c'è esattamente lo stesso impegno economico.

            In altre parole sono solo convenzioni sociali e nessuno ha ragione e nessuno ha torto.
            Non mi ringraziate solo perché vi ho risolto la vita, basta che la smettiate di discutere di cazzate e vi occupiate di cose più serie. Tipo la vera ricetta della carbonara.

             Ciao.

            martedì 21 giugno 2022

            Lo spin-off di Jon Snow che vorrei

            Nel caso non l'aveste saputo (ma in caso figurati se venite a saperlo da me), causa riscaldamento globale e aumento generalizzato delle temperature, ai vertici della HBO un'insolazione di massa ha determinato la geniale pensata: ma sai di cosa ci sarebbe bisogno? Di un sequel di GOT privo di qualunque fonte letteraria perché ovviamente Martin piuttosto che scrivere ASoIaF si fa sparare in un ginocchio, in cui andiamo a ripescare il personaggio di Jon Snow che avevamo devastato nelle ultime due stagioni. Come perché? Me lo ha chiesto l'elefante rosa col cilindro verde, tu non lo vedi?

            E quindi avremo uno spin-off su Jon Snow. Contenti?


            Per chi avesse voluto rimuovere il finale di GOT dai propri ricordi, faccio un breve recap della fine della serie:
            Dopo un commuovente dialogo in cui Daenerys praticamente annuncia di voler bruciare qualunque voce di dissenso nel suo nuovo regno (perché Je suis Charlie stocazzo), Jon realizza che forse la zia è andata definitivamente fuori di brocca e fa quello che un uomo a volte deve fare: accoltella la stronza. Drogon la prende tutto sommato bene per essere un gigantesco drago nero (actually viverna ma non facciamo polemiche) e si porta via il corpo sanguinante dopo aver saggiamente fuso il trono di spade con una fiammata epocale. A questo punto Jon potrebbe semplicemente scendere al piano terra con la faccia tirata un po' dolente (che è fra l'altro il cavallo di battaglia di Kit Harington) e dire una cosa tipo: no raga, paura, stavo dicendo a Daenerys che forse aveva un po' esagerato a fare un genocidio nella capitale e lei ha sclerato di brutto. Ha fatto fondere a Drogon il trono di spade e se ne è volata via. Secondo me è in quei giorni del mese, chiamatemi quando torna e semplicemente andarsene dal suo esercito. 
            Invece no. Jon è figlio di Ned Stark e l'onore, l'amore, l'idiozia, insomma confessa candidamente il femminicidio e si fa arrestare. Verme Grigio e gli Immacolati chiedono la sua morte. Ora certo, siamo in un mondo medievale in cui letteralmente chiunque ha ammazzato chiunque per otto stagioni, Jon è il legittimo erede al trono (fra l'altro con più diritti di Daenerys che era sua zia) e la tizia che ha pugnalato era chiaramente fuori di testa e metà del suo stesso esercito la voleva morta. Il consiglio reale potrebbe riunirsi e far presente a Verme Grigio che sono rimasti forse in 4.000 in un intero continente in cui a nessuno frega un cazzo di loro e che forse potrebbero pure inginocchiarsi e gridare "la regina è morta, evviva il re" o essere repressi nel sangue. Però no, gli Immacolati sono fighissimi e quindi diamogli retta, Jon viene costretto a ririprendere il nero e spedito alla Barriera a fare la guardia a non si sa chi, visto che gli Estranei sono spariti grazie ad Arya che si è improvvisata rogue di liv. 20 con crit automatico sugli undead e i bruti o sono morti o si sono trasferiti a sud. Bran viene eletto re perché tanto per metà del tempo sta nel mondo dei sogni e almeno non rompe i coglioni.
            Ovviamente in uno scenario verosimile Jon arriva nel nord e, in una località randomica, viene attorniato da qualche centinaio di uomini con spada e scudo che iniziano a urlare king in the north! o qualcosa di simile e Sansa si ritrova retrocessa a signora di castello. Dopodiché Jon scrive una lettera ad Approdo del Re in cui spiega che, ripensandoci, se agli Immacolati non sta bene possono comunque attraversare un mare invernale in tempesta, farsi qualche migliaio di chilometri di terre innevate e salire sulla Barriera da cui, vista l'altezza, potranno ammirare la vastità del cazzo che gliene frega. Ma la verosimiglianza l'abbiamo abbandonata con la fine di stagione 6 e quindi niente di tutto questo accade. Jon torna a fare il ranger con Spettro e fine della storia.

            Ora, mi sembra evidente che, date queste premesse, siamo nel campo della fan fiction. La domanda è: voglio una fan fiction su Jon Snow seguito della fan fiction già super trash delle ultime stagioni di GOT? Io fieramente dico: perché no? Se l'HBO è disposta a buttarci sopra dei soldi, chi sono io per privarmene? Modestamente, mi faccio avanti con tre proposte di trama:

            1. Sono passati cinque anni. Jon, che ha tempi di reazione medio lunghi, si rende conto che l'esercito di schiavi che lo aveva bandito ha riattraversato il mare da tempo per andarsene a cercare una nuova patria in culonia e che letteralmente nessun altro nel regno ce l'ha con lui. Si mette un mantello più bello. Scende a sud attorniato di gente festante che realisticamente ha qualche pregiudizio verso i nani e ragazzini stregoni. Diventa re. The end.
            2. Jon si sveglia su un tavolaccio di legno grezzo. Ci rendiamo conto che le ultime due stagioni di GOT sono state solo un confuso sogno pre morte di Jon. Adesso ci fanno vedere il finale vero.
            3. Jon trova nelle terre oltre la Barriera una strana spada dalla lama nera. Lo spin-off di GOT in realtà è la prima stagione di Black Knight e Westeros risulta essere l'universo #34235 dell'MCU.
            Ovviamente non sarà niente di tutto questo. Ci sarà tipo un Estraneo di serie B sopravvissuto alla morte del grande capo che Jon andrà ad ammazzare a spadate. Speriamo almeno che ci facciano vedere un duello decente.

            venerdì 27 maggio 2022

            Dieci cose da rimpiangere degli anni '80

            • I Cavalieri dello Zodiaco
            • Roberto Baggio alla Fiorentina
            • Gli zaini Invicta
            • La mano appiccicosa delle patatine
            • C'era una volta in America
            • Highlander
            • L'uomo tigre
            • Siamo fatti così
            • Il game boy
            • Hazzard

             Era giusto per farvi notare che Ciriaco de Mita non compare nell'elenco.

            domenica 1 maggio 2022

            Demolire topos letterari: The Northman

             Mi avevano promesso il film definitivo sui vichinghi. Mentivano.

            Non c'ha le spalle (ndr.)

            Potrei dirvi che è l'Amleto di Shakespeare nello scenario vichingo del IX secolo. Però poi arriverebbero quelli studiati che ma guarda che anche Shakespeare si ispirava a una storia precedente. Alla Vita Amlethi di Saxo Grammaticus, l'ho letto adesso su due recensioni e ho controllato sulla pagina di Wikipedia!
            E siete bravissimi. Peccato che i vichinghi non avevano il concetto di tragedia in cui alla fine muoiono tutti e quindi l'Amleth originale diventava re di Danimarca con tanti saluti alla kátarsis. Qui invece muoiono tutti e quindi è letteralmente l'Amleto di Shakespeare, mi disp.

            Ma scusa, ci spoileri il finale così?
            Vi ho già detto che è l'Amleto di Shakespeare, cosa cazzo vi devo spoilerare? Se vedete un film su Giulio Cesare, è uno spoiler che alla fine lo ammazzano a coltellate?

            Sì, ma dovrei andare a vederlo?
            La risposta è complessa. SE ti piacciono incredibili campi lunghi con scenari nordici fra Islanda e Irlanda, SE ti piace uno stile di recitazione similteatrale con toni aulici, SE adori immergerti in uno scenario brutale e sanguinoso con violenza randomica e scene un po' splatter, probabilmente ti potrebbe piacere.
            Altrimenti ti farà probabilmente cagare. A me ha fatto abbastanza cagare. Intendiamoci, a livello visivo è bellissimo ma di solito non vado al cinema per vedere dei quadri.

            Perché ti ha fatto cagare?
            Alla base c'è il problema di usare male un topos letterario. L'Amleto è la classica storia dell'hero-as-fool in stile Bruto con il protagonista che vive a stretto contatto con l'antagonista in una lotta combattuta in modo indiretto. Il problema di The Northman è che demolisce le premesse del topos per poi cercare di reintrodurlo in modo goffo.
            La trama: in The Northman, Amleth è figlio di re Aurvandill. All'uscita da una cerimonia padre-figlio in cui i due fanno finta di essere cani (non lo so se funzionavano così i riti della religione vichinga, mi sembra molto stupido ma facciamo che mi fido) Aurvandill viene assassinato dal fratello Fjölnir davanti al figlio. Capite quindi che l'hero-as-fool qui l'abbiamo perso. In Amleto lo zio uccide il fratello di nascosto e il principe viene a saperlo tramite la visione di un fantasma di cui non sa se fidarsi. L'intera trama si gioca sul fatto che tutti e due sanno ma non sanno bene se l'altro sa. Qua zio e nipote appena si vedono devono ammazzarsi.
            Coerentemente lo zio ordina infatti di ammazzare pure il nipote che riesce però a scappare tagliando il naso a uno degli inseguitori. Già qui: il tizio col naso tagliato riferisce che il principe è morto in mare e nessuno gli fa quelle classiche domande tipo: "Sì, ma dove?" "Sì, ma il corpo?" "Sì, ma prima non avevi un pezzo in più?". Tutti danno per scontato che sia morto e via, si passa avanti. A questo punto il ragazzo cresce lontano, diventa un guerriero fortissimo che vive di razzie fino al giorno in cui gli riferiscono che suo zio ha perso il regno per scazzi con un sovrano vicino e adesso vive in Islanda con pochi uomini. In un mondo sensato, il forte guerriero vichingo si prende i soldi frutto delle sue razzie, assolda una piccola banda e va a fare il culo allo zio in Islanda ma no, perché c'è bisogno di reintrodurre il topos che abbiamo ammazzato all'inizio. Poteva essere fatto in modo intelligente, con Amleth che magari va in Islanda come guerriero e si fa assumere dallo zio cercando di guadagnarne la fiducia. Tanto tutti ti credono morto. Invece no, sto tizio si marchia a fuoco, si butta su una nave di schiavisti (in cui nessuno in un gruppo di massimo 20 persone si accorge che c'è un tizio in più mai visto) sperando che in Islanda Fjölnir lo compri e fare... cose. Certo, poi sembra che la gestione norrena degli schiavi consista in: buttali in una casa, senza guardie e rolla sempre 2 in percezione ogni volta che sto tizio si aggira in uno scenario spoglio e senza coperture da qui all'orizzonte più vicino. Quindi alla fine Amleth riesce ad ammazzare tutti. Però una sceneggiatura che ha come presupposto che l'intera popolazione vichinga sia composta da idioti non è esattamente interessante da vedere.
            Quindi niente: il protagonista è un idiota che fa cose idiote in un mondo di idioti con qua e là una spruzzata di fantasy in chiave norrena e una valchiria con l'apparecchio dentale. La cui accuratezza storica non è esattamente il punto della questione. Diciamo che se di tutto il film vi da fastidio l'apparecchio dentale della valchiria vi è andata di lusso.

            Voto: 5. Belli i paesaggi.

            venerdì 22 aprile 2022

            Metterci una pezza - I segreti di Silente

            Al cinema ci sono stato, le vogliamo dire due cose su sta roba? Facciamo di sì, ma giusto due.

            Pretesti animali fantastici (ndr.)

            In breve: praticamente il film sono Jude Law e Mads Mikkelsen che si guardano negli occhi, si rendono conto di dover salvare da soli la baracca e in qualche modo lo fanno.

            Un po' meno in breve: il film partiva ovviamente con gravissimi handicap. La Rowling aveva lasciato macerie, morte e buchi di trama come se piovessero con i crimini di Grindelwald e il villain doveva subire un cambio di faccia per la scomunica di Depp. Di fronte a sto casino chiamano Steve Kloves che, con il tipico atteggiamento del bidello arrivato a fine giornata in una classe devastata dagli alunni, ha preso scopa, paletta e spruzzino e si è messo al lavoro con le parole "oh, io però c'ho venti minuti a stanza, faccio quello che posso e il resto so cazzi vostri".
            Si vede.

            Cosa funziona:
            • Mikkelsen. Spiace per i fan di Depp (che devo dire per ora sembra l'abbiano presa pure abbastanza bene), ma il Grindelwald di Mikkelsen è tipo due spanne sopra. Intanto non ha bisogno di otto chili di cerone per fare il cattivo, cosa che immagino sia anche positiva per le spese del trucco e per l'ambiente in generale, in secondo luogo riesce a dar vita a un personaggio umano, un malvagio con sentimenti e lontano dalla macchietta un po' tendente al Joker dello scorso film. Interpretazione ottima, soprattutto nei dialoghi con Silente.
            • Il rapporto Grindelwald - Silente. Oh ce l'abbiamo fatta ad avere sta scena lgbt+. Che si è risolta con due tizi in un bar che prendono un tè, che parlano pacatamente e ricordano di essersi amati. E che incredibilmente non ha previsto baci alla francese o strani riti di accoppiamento. Quasi come se i gay fossero persone normali. Chi lo avrebbe mai detto. Scherzi a parte, sono due attoroni e hanno fatto un lavoro eccellente.
            • Le scene d'azione. I maghi fanno cose e sono cose fighe. 9 agli effetti speciali.
            Cose che quasi funzionano:
            • La continuity, che viene salvata ma a quale prezzo? Kloves è chiaramente passato col rullo compressore sulle infinite trame e sottotrame lasciate in giro dalla Rowling riducendo tutto all'essenziale. Nagini? Mai vista né sentita. Tina? L'attrice ha preso il covid: ottimo, la tagliamo e la facciamo apparire tipo due minuti a fine film. Yusuf? Gli diamo due scene per far finta che esista ma lo riduciamo all'irrilevanza. Resta Credence al cui mistero diamo la soluzione più banale possibile retconnando a caso la lore di HP e bam, ci possiamo concentrare su sto cazzo di problema del patto di sangue e di Grindelwald che vuole comandare il mondo.
            Cose che non funzionano:
            • dovrei dire la sceneggiatura in generale perché sto film non ha letteralmente una trama ma vabbè, cerchiamo di essere più specifici:
              1. il piano di Grindelwald non ha nessun cazzo di senso. Andare di all in su questo cerbiatto zombie per farti nominare Presidente dell'ONU magico, sapendo che resta in vita tipo per cinque minuti e mezzo e poi rimuore è una delle cose più stupide che siano mai venute in mente a un BBEG nella storia del cinema. Si fosse almeno preoccupato di farlo sparire appena dichiarato vincitore. No no, l'ha proprio tenuto lì a passeggiare come se niente fosse.
              2. il piano di Silente non ha nessun cazzo di senso. E no, la scusa "eh ma Grindelwald vede il futuro perciò dobbiamo andare a caso così lo confondiamo" è roba di scrittura talmente pigra che grida vendetta. Anche perché Grindelwald vede il futuro grazie al sangue del cerbiatto che avete inventato voi appositamente per sto film. Quindi gli avete dato quel potere proprio perché non sapevate che cazzo scrivere nella trama di sto film e vi siete dati la giustificazione da soli. Poi funziona eh, ma grazie al cazzo, ve la siete fatta tornare. Datevi anche una pacca sulla spalla già che ci siete.
            • gli animali fantastici a tanti sono piaciuti. E intendiamoci, a livello di effetti speciali sono anche abbastanza fighi. Le sequenze dei "probabilmente schiopodi" sono impressionanti e danno una coloritura horror e dark al film che ho apprezzato molto. Però a me spiace, ma l'elefante nella stanza è evidente: sono un pretesto. Il punto è che questa serie si chiama animali fantastici e quindi per giustificare quel nome hai bisogno di inventarti un cerbiatto zombie che non ha senso di esistere in un film che tratta di rapporti politici tra maghi. Lo stesso vale per il povero Newt Scamander che dovrebbe teoricamente essere il protagonista e invece non fa un cazzo di niente per l'intero film (non è un'iperbole: Newt non ha nessuna influenza sugli eventi, ma proprio nessuna, poteva non esserci). Perché? Perché questa è la storia di Silente e Grindenwald e con gli animali fantastici non c'entra un'emerita minchia. E non si è capito perché si sono dovuti intestardire per legare assieme le due cose dando retta ai deliri della Rowling.
            Per concludere, il film è pure abbastanza piacevole grazie agli attori principali che sopperiscono alle carenze della sceneggiatura scritta coi piedi. Capisco che ci fossero diciotto buchi di trama da riempire, ma l'hanno fatto veramente con la grazia di Società Autostrade quando stende l'asfalto drenante sulla Roma-Napoli. Voto: 6/7.

            domenica 3 aprile 2022

            Morbius: le recensioni erano giuste

            Non avrei mai pensato di avere una VIP experience con il film di Morbius ma è successo. Complice la riapertura estemporanea di un cinema nel mio paese, l'assenza totale di pubblicità, la compresenza nel pomeriggio di un evento delle scuole locali, era tutto vuoto. Totale due persone in sala. Ci siamo sentiti leggermente in colpa nei confronti dell'ambiente per l'elettricità sprecata. O almeno, io sì.
            Detto questo, Morbius.

            Vampiri anni '90 (ndr.)

            Diciamo subito che un po' dispiace per Jared Leto, che ci crede tantissimo, per coso, lì, doctor Who, che ci crede un po' meno ma almeno ci prova e soprattutto per il povero Jared Harris, che è evidentemente capitato sul set per caso, voleva scappare, ma ormai ci si è trovato e prova a fare di tutto per perdere screen time in modo da essere notato il meno possibile.
            La loro recitazione è ok, nonostante il doppiaggio a tratti imbarazzante, tutto il resto è un disastro. Spiace, perché dai, alla fine si trattava di fare un film sui vampiri. Quanto può essere difficile? E invece no, fa cagare. Voto 5, segue commento con spoiler.

            Sceneggiatura: partiamo in modo semplice. Bambino (Michael Morbius) con grave malattia del sangue che lo costringe alla dialisi (o a trasfusioni non si capisce bene) tre volte al giorno. Fa amicizia con altro bambino straricco (su cui esercita immediato bullismo rinominandolo a caso Myloc anche se lui si chiama Lucien) con la stessa malattia a cui salva anche la vita da un attacco perché è un genio medico-ingegneristico a 9 anni. A 18 anni si laurea e inizia a ricercare una cura per la sua malattia. A sto punto scazza la ricerca e per errore inventa del sangue artificiale che risolve il problema delle trasfusioni nel mondo. Gli vorrebbero dare il Nobel ma lui dichiara la vastità del cazzo che gliene frega del mondo, visto che è ancora malato.
            A sto punto fa quello che ogni medico sensato farebbe: si inietta dna di pipistrello perché il pipistrello produce degli anticoagulanti naturali ed è esattamente così che funziona la medicina. Infatti funziona, ma lo trasforma in Dracula. Qui finisce la storia e siamo esattamente a mezz'ora di film.
            L'ora restante è occupata dal dramma di Morbius che non può sopravvivere senza bere sangue umano ma berlo lo trasformerebbe in un mostro, come dimostrato dal suo migliore amico che è diventato vampiro pure lui e adesso ammazza gente a caso. 
            In tutto questo si aprono buchi a non finire. A cominciare dal dramma centrale della storia, che si conclude con lui che decide di sintetizzare una sostanza ammazzavampiri per mettere fine alla vita di Myloc e poi alla sua. Solo che alla fine se ne dimentica, ammazza solo Myloc e lui continua a campare tranquillo. E il problemone di dover bere sangue umano? Boh, ormai è andata e poi controllo i pipistrelli, dai. Chissene?
            Tenere anche presente che la possibilità: "ma scusa, stai all'interno di un ospedale in cui si raccoglie sangue umano a caterve, non te ne potevi rubare una sacca ogni tanto e ciaone?" non viene mai presa in considerazione.
            Vogliamo parlare degli agenti che lo arrestano, lo portano in prigione, sanno che è un vampiro e che non deve bere sangue, ma fanno passare tranquillamente un finto avvocato con una busta di sangue in tasca?
            La storia va avanti a colpi di espedienti randomici, in modo assolutamente svogliato. Davvero, mi sembra evidente che non c'avessero voglia di sbattersi.

            Personaggi secondari: Jared Harris che dovrebbe essere il mentore di Morbius ha lo stesso screen time di Benji in Captain Tsubasa. Martine Bancroft (aka Adria Arjona) sta lì solo per farsi mordere nella penultima scena e prima ha la stessa utilità di un paralume. Ho letto che a qualcuno sono piaciuti i due agenti dell'FBI. Beati voi. Se fossero andati in giro con un cartello giallo con scritto "non fate caso a noi mandiamo solo avanti la trama" probabilmente l'effetto sarebbe stato lo stesso ma più onesto.

            Effetti speciali: uso dello slow motion pervasivo e CGI che manco Buffy l'Ammazzavampiri.

            Detto questo, dura poco. Se piove, vi piacciono i vampiri e i pipistrelli, non avete tre episodi di una serie da guardarvi e non avete assolutamente niente da fare vabbè, potreste anche pensare di provarci.

            lunedì 28 marzo 2022

            Un po' di distrazione

            Che, nel senso, meno male che il principe di Bel-Air ha picchiato l'altro tizio agli Oscar. Dopo un mese a parlare solo di guerra in Ucraina un po' di distrazione ci voleva. Cioè, belli i carri armati, bello Zelensky che gira qua e là, bella la minaccia dell'atomica, bello tutto però minchia, un mese.

            Che palle eh.

            Diciamoci la verità, le guerre dovrebbero durare dieci giorni, quindici al massimo. Passato il ventesimo è già tutto uguale e fortunati gli ucraini che sono qui vicino e ci dobbiamo prendere pure i profughi. Fossero stati un po' più a sud est pure una settimana era troppa.

            Il grosso problema di Putin non è che non abbia impostato una guerra abbastanza veloce, il problema è che non sta andando abbastanza lento. Avesse programmato di invadere l'Ucraina un paesino alla volta in un arco temporale di un anno, manco ci avremmo fatto caso. I giornalisti si sarebbero chiesti se raccontare di Syzhcnich (nome falso di paesino randomico di anime 402, a sud del Donbass) invaso dai russi o della nuova acconciatura di Rihanna e al dodicesimo paesino attaccato avrebbero detto "e vabbè sticazzi di sti ucraini?".
            E invece no, Putin ha voluto provare la blitzkrieg e si è beccato tutta la pubblicità negativa in un colpo solo.

            (versione 2001)

            mercoledì 23 marzo 2022

            Esportatori democratici

            È stato un grosso errore basare la nostra politica energetica sull'importazione di gas dalla Russia. Avere rapporti con una dittatura è sempre sbagliato e gli effetti li vediamo.

            Ovviamente sta roba non la dice Draghi, che dice una cosa leggermente diversa e anche pure leggermente interessata. Sta roba si dice su facebook fra gli esperti di geopolitica, relazioni internazionali e politiche energetiche adesso che hanno un momento di pausa dalla loro attività secondaria di esperti di virologia e politiche sanitarie.
            Io personalmente non sono esperto in nessuna di queste cose ma ho una connessione internet e posso chiedere a google di fornirmi la lista dei primi 10 esportatori mondiali di gas naturale.

            1. Russia: 37.4;
            2. Iran: 32.1;
            3. Qatar: 24.7;
            4. Turkmenistan: 13.6;
            5. Stati Uniti: 12.6;
            6. Venezuela: 6.3;
            7. Arabia Saudita: 6.0;
            8. Emirato Arabi Uniti: 5.9;
            9. Nigeria: 5.5;
            10. Algeria: 2.3

            Quindi, vediamo un attimo quali sono le alternative allo stato del dittatore Putin:
            Iran - una teocrazia nel cuore del medio oriente sottoposta a sanzioni ad anni alterni per il programma nucleare e per i rapporti non esattamente cordiali con USA e Israele. Un ottimo partner.
            Qatar - questa non è neanche una dittatura, è proprio una monarchia assoluta. Esiste un'assemblea ma è solo consultiva. Partiti politici vietati, Shar'ia come unica legge. Principale finanziatore dei Fratelli Musulmani nel mondo. Diciamo che in tema di diritti umani il regime russo in confronto è la Svizzera.
            Turkmenistan - paese interessante. Tecnicamente è una repubblica presidenziale dal 1992. Con il piccolo problema che il paese è stato governato per vent'anni da un "presidente a vita" Saparmyrat Nyýazow, a capo dall'unico partito legalmente autorizzato (TDP), famoso per la sua estrema umiltà, testimoniata dalle statue dorate di se stesso costruite in tutte le principali città del paese. Dal 2013 sono permessi anche altri partiti. Il TDP continua comunque a vincere le elezioni. Diciamo che il paese è democratico quanto la Russia?
            Venezuela - beh, se sentite alcune frange dell'estrema sinistra, tipo il Partito Comunista dei Lavoratori, i governi di Chavez e Maduro sono stati un faro di luce per tutta l'America del Sud, creando una terra di libertà e diritti contro la malvagia dominazione yankee sul continente. Se sentite chiunque altro beh, diciamo che Putin ha avuto stampa migliore?
            Arabia Saudita - praticamente il Qatar, con la differenza che almeno i principi ereditari del Qatar non fanno a pezzi i giornalisti all'interno delle proprie ambasciate all'estero. E quando dico fare a pezzi non sto usando una metafora.
            Emirato Arabi Uniti - questa è una monarchia assoluta che federa altre piccole monarchie assolute. Se avete delle reminescenze della piramide feudale, ecco, è più sensato cercarla qui che nel medioevo. In compenso però le donne possono guidare la macchina ed è pure concesso un moderato uso di alcol. Liberalismo spinto proprio.
            Nigeria - tralasciamo un attimo che è una federazione di 36 paesi e che alcuni di questi sono principati, di cui uno è un sultano che svolge pure il compito di massima autorità musulmana del paese. Dall'indipendenza del 1960 hanno avuto: 5 colpi di stato militari, una guerra civile su base etnica (Biafra), elezioni quanto meno dubbie, crisi ecologiche, gruppi separatisti e terroristi, assassini di tecnici stranieri. Partner affidabilissimo.

            Dai, l'Algeria e gli Stati Uniti non sono male.

            Non so se si è capito il punto, ma credo che dovremmo affrontare la dura realtà che "presenza di giacimenti di gas fossile" e "paese democratico di stampo occidentale" non siano esattamente dei fattori molto compresenti nel mondo attuale. A questo si aggiungono altri piccoli problemi definibili nei termini di "produzione" e "trasporto". Per la produzione, diciamo che sarebbe molto interessante se l'Algeria potesse prendere il posto della Russia come partner energetico. Abbiamo già due gasdotti (Transmed di Eni e il Megdaz spagnolo) che funzionano regolarmente. Peccato che al momento occorrerebbero 18 Algerie per raggiungere il livello di esportazione russa. Ok, crescerà sicuramente nei prossimi anni, ma diciamo che da qui al rimpiazzare anche solo quel 38% e passa percento di importazioni russe nella sola Italia, ce ne passa.
            In secondo luogo il trasporto. Capisco che le cartine geografiche sono brutte, ma guardandole forse i nostri esperti di politiche energetiche potrebbero notare la dura realtà che fra gli Stati Uniti (o il Venezuela) e l'Europa, c'è quella striscia di mare chiamata Oceano Atlantico. Il gas deve arrivare in nave. Avete idea del costo di sostituire l'intero import energetico della Russia con gas liquefatto caricato su navi che attraversano l'atlantico?
            Anche il Qatar è un'alternativa, infatti ci abbiamo mandato Di Maio per essere sicuri. Ma occorrerà costruire infrastrutture che dovranno passare per alcune delle aree più calde del medio oriente.

            Il punto è che, a parità di fattori di tasso di democraticità degli stati, la politica di partenariato energetico con la Russia era, di fatto, un'ottima idea. Specialmente se si pensa alla teoria, per niente stupida, che legare economicamente la Russia all'Europa fosse un ottimo modo di integrarla nel mondo occidentale e democratico. Lamentarsene adesso sa tanto di senno di poi. E con quello graziepurealcazzo.

            sabato 5 marzo 2022

            Il pesante uomo pipistrello

            Potrei fare un post su come sembri un po' strano che da una parte Zelensky si vanti ogni giorno di quanti russi sono morti e di quanti si arrendano, di come gli invasori siano ormai stati battuti su tutti i fronti e contemporaneamente stalkeri Putin per parlare delle trattative di pace, ma naaaaaaaaaaah. Preferisco dire due robe su The Batman. Così, perché ogni tanto la DC si merita una chance.

            Madonna il doppiaggio <.< (ndr.)
            Commento breve: una origin story che inizia in modo un po' bizzarro in medias res. Batman è già affermato come vigilante in città, Gordon lo protegge e gli lancia il bat segnale, i gadget, la bat mobile e la bat caverna ci sono ma non sono ancora superaccessoriate. Un enigmista in veste di serial killer, prende di mira alcuni importanti uomini politici e della polizia. Mentre indaga, il nostro eroe scoprirà il marcio nascosto sotto Gotham e capirà il vero senso della sua missione.
            Non è male. Seriamente, abbiamo visto molto molto molto di peggio. Fotografia e regia sono ben realizzate, così come l'impianto del film. Agli antipodi del Batman super-supereroe Snyderiano, ritroviamo un uomo pipistrello molto urbano, che oltre ai suoi pugni, al suo cervello e a un paio di uncini per scalare non ha molto altro. La storia stessa è chiaramente concepita e vissuta a livello urbano. Le strade, le auto, i palazzi vengono mostrati sempre ad altezza zero e sopra la spalla dei personaggi. C'è una scena di inseguimento girata praticamente solo dal punto di vista dei passeggeri. Molto carina. La sceneggiatura e l'intreccio sono... ok. Nel senso che non vi dovete aspettare i trip pazzissimi ma comunque tiene abbastanza svegli.
            Lo passiamo.

            Commento lungo aka i difetti
            Perché adesso che ne abbiamo parlato bene parliamo anche un attimo male e andiamo per punti:

            1) la pesantezza - l'ho messa anche nel titolo perché non riesco mai capire come riescano, in ogni singolo film, a trasformare un supereroe che in teoria dovrebbe essere un'ombra della notte, rapido come il lampo, agile come un gatto, in porca puttana un carroarmato lentissimo e pesante. Non c'è verso. Non c'è una singola scena in cui Pattinson non sembri muoversi con due stivali di cemento ai piedi. Poi nel senso, mena. E mena pure bene e forte (anche se l'80% delle volte sarà stata la controfigura quindi bravo lui), ma dio se mena in modo pesante. E ho capito che l'armatura deve essere antiproiettile, ok. Ma potete scrivere sul copione che l'industria Wayne ha prodotto questo metallo segretissimo, fighissimo e costosissimo che usa solo Bruce perché c'ha i soldi e che pur essendo leggero lo protegge dalle pallottole? Giuro, sospendiamo l'incredulità. Lo abbiamo fatto con Daredevil ed è andata benissimo. Per favore.
            2) la prova costumi - che come praticamente sempre è fallita. No raga, neanche stavolta hanno fatto un costume di Batman che non faccia ridere i criminali. Mi disp. C'è gente che col budget delle merendine è riuscita a rendere credibile un cazzo di costume da diavolo comprensivo di corna. Si potrebbe pensare che sia facile fare la stessa identica cosa con un costume da pipistrello con le orecchie. E invece no, fa ancora cagare.
            3) gli ingegneri - scusate l'eventuale spoiler, ma chi sono i geni a cui è venuto in mente di costruire un'intera città di grattacieli sotto il livello del mare? Cioè, capirei se la storia fosse ambientata nei Paesi Bassi ma siamo nell'equivalente dell'America. Avevate un cazzo di continente alle spalle, come vi è venuto in mente: "Sai cosa? Adesso recintiamo 20 km quadrati con una diga immensa e in quella buca ci costruiamo una enorme metropoli. Cosa? Misure di sicurezza e sistemi di chiusa? Nah. Facciamo una enorme diga tutta insieme. Sicuro che non succederà mai nulla, sarà indistruttibile!". Porca puttana quanto è stupida l'idea del finale. Quasi stupida ai livelli di "costruiremo un'intera flotta guidata da un'unica navicella in cui se premi un interruttore poi puoi distruggere tutto easy". Quasi, ma non quanto. Sei ancora imbattuto episodio IX, tranquillo.
            4) la depressione: minchia raga, lo sappiamo che Batman è un supereroe tragico. Va bene. Lo amiamo per questo. Però ogni tanto mi fate rimpiangere perfino George Clooney, che almeno lui scopava. Possiamo per favore evitare di rendere ogni personaggio DC un emo senza speranza? Ok che avevate Pattinson e sembrava brutto farlo uscire dalla confort zone, però era perfino più sul pezzo quando faceva il vampiro.
            5) i maschi bianchi privilegiati - minchia se ha fatto malissimo così a bruciapelo. Il bello è che il messaggio lo avevate fatto passare tranquillamente. Cioè, è un'intera città dominata dalla corruzione in cui tutti i cattivi sono maschi bianchi privilegiati (ci sarebbe anche l'enigmista actually ma facciamo finta che sia cattivo perché la società ecc.). Funzionava già. Però dovevate per forza farlo dire a Zoe Kravitz perché sennò metti che l'americano medio non lo nota.
            Capisco la necessità assoluta di pararsi il culo di fronte al fatto che l'eroe del film resta comunque il maschio bianco più privilegiato di tutti, però dai. Quanto meno non avete aggiunto "etero". Lo so che ci avete pensato ma poi la frase era troppo lunga, I guess. Prossima volta via^^

            Giudizio finale: dai comunque un buon batman, 7,5
            Potrei perfino andare a vedere il seguito. Ah e non aspettate la scena post credit. Fanno vedere l'equivalente di The End? col punto interrogativo per farvi capire che vogliono fare il seguito, cosa che avrete già capito dall'ultima scena del film.

            giovedì 24 febbraio 2022

            Reagire subito

            Siete bellissimi quando fate i post su facebook, lo sapete? Reagire subito, certo. Perché non avete chiarito in ogni luogo, momento e situazione che di fare la guerra per Kiev non ne avete minimamente intenzione, vero? Non avete detto, a più riprese, che "comunque l'Ucraina non fa parte della NATO, quindi non c'è nessun obbligo alla difesa comune".

            Di preciso, secondo voi cosa volevano dire quelle parole?
            Non so se volevate dire altro, ma il messaggio che imho è arrivato a Putin è stato: se proprio vuoi invadere l'Ucraina sappi che noi non muoveremo un dito. Ci limiteremo ad indicarti come un mostro di fronte all'opinione pubblica mondiale e a metterti qualche sanzione, anche se non troppe che i paesi europei occidentali hanno bisogno di energia. Vediamo se hai il coraggio.
            In altre parole vi siete rifiutati di sottoscrivere un trattato vero, che delimitasse un'area di influenza russa in cui non piazzare alleati, basi e missili NATO. Allo stesso tempo avete chiarito che non avreste difeso in alcun modo i vostri potenziali alleati e siete stati a guardare scommettendo che Putin alla fine avrebbe fatto pippa.
            Avete scommesso sul fatto che alla fine Putin avrebbe messo la coda fra le gambe e se ne sarebbe rimasto entro i suoi confini o al massimo che si sarebbe accontentato di quelle due piccole province a est.
            Beh, avete perso. E adesso il vostro "reagire subito" cosa significa? Che metteremo delle sanzioni severissime. Wow. In questo momento se foste a Kiev potreste affacciarvi a una qualsiasi finestra per osservare la vastità del cazzo che gliene frega.

            Però diciamoci la verità: voi non avete scommesso niente. Perché suvvia, che influenza poteva mai avere l'Italia in sta roba? Ma pure la Francia o la Germania se è per questo. Quando Putin dice "NATO" si traduce con "Stati Uniti". La scommessa l'ha fatta Biden ben consapevole che fosse una scommessa perdente al 90% ma di essere comunque in condizioni di win/win. O Putin faceva una figura di merda che probabilmente avrebbe messo a rischio la sua testa in patria (che non so se avete presente, da quelle parti uno Zar che non fa paura non campa tantissimo) o ci sarebbe stata una guerra che avrebbe rafforzato l'unione del blocco europeo est alla NATO e i cui costi in sanzioni sarebbero stati pagati dalle economie del blocco europeo ovest. Per non parlare della possibilità di inserire un cuneo fra Germania e Russia post North Stream 2.

            Quindi ecco come è andata: Putin si prenderà la vittoria sul campo, Biden si prenderà la vittoria diplomatica e morale e a perdere sono gli Ucraini e le economie europee che pagheranno il conto.

            Buona reazione subito.

            domenica 6 febbraio 2022

            Sanremo 2022 - la vera classifica anche quest'anno

            Come sanno i veri appassionati di questo blog (lol) con la tipica cadenza di "quando mi gira", ci dedichiamo a fornire una giusta classifica delle canzoni presentate alla gara canora più amata dagli italiani ecc. ecc. Giusta nel senso che rispetta i miei gusti personali ed è quindi incontestabile.
            Breve riepilogo delle regole:

            • mai visto il festival, le canzoni sono ascoltate su youtube possibilmente senza guardare l'esibizione che c'ho pure da lavorà;
            • ordinate secondo criteri di votazione decimale attinenti solo e soltanto a questa edizione di Sanremo. La canzone può comunque far cagare ma prendersi un 8 perché meglio di altre;
            • esistono i pari merito
            Sono 25 da ascoltare. Forza e coraggio!

            20) Le Vibrazioni - Tantissimo


            L'unica cosa che mi ha fatto male tantissimo è la voce di Sarcina ai timpani. France, tutto a posto? Sicuro di stare bene? Ti ricordi la differenza che corre fra cantare e urlare?
            Apprezzo l'energia e il coraggio di inserire "comunemente chiamiamo amore" in un testo ma no. Tutto abbastanza improponibile. 
            3,5

            20) Giusy Ferrero - Miele

            Qualcuno mi spieghi il senso del cazzo di megafono strano per favore. A cosa serviva? Detto questo, il testo è banale ma non è neanche questo il problema. Sembra proprio che la musica non si sposi con la voce. Ma tipo che sembra più una poesia declamata con un brano musicale sotto. Non si amalgama. Per me non è ascoltabile sta roba. 

            3,5


            19) Ana Mena - Duecentomila ore


            Ana Mena, cantante spagnola con all'attivo il 90% di canzoni in spagnolo. Due canzoni italiane nel cv. Minchia ci fa a Sanremo? Boh. A parte questo, non ho capito il senso della canzone. Ma ste duecentomila ore che sarebbero? Nel senso che quando ti ami il tempo si dilata e allora una notte ne dura tante? Oppure che devi vederlo stanotte e quindi sembra debbano passare duecentomila ore? E amarsi un'ora prima in questo caso che cambia? E nel caso precedente? Boh. Potrei riascoltarla ma anche no.
            4-

            18) Rkomi - Insuperabile


            Canzone che si iscrive pienamente all'albo di: "facciamo tipo rap perché non abbiamo abbastanza voce per cantare, però non ci mettiamo neanche le rime perché sennò è troppo difficile scrivere i testi". Grazie per la partecipazione Mirko.
            4

            17) Tananai - Sesso Occasionale


            Ex finalista di Sanremo giovani, c'ha il pezzo scritto da Paolo Antonacci, figlio di Biagio e nipote di Morandi. A parte che ho dovuta ascoltarla col testo scritto davanti per capire che cazzo diceva in certi punti, bella dizione fra l'altro, non mi stupisce che sia finita agli ultimi posti. Però forse non è neanche così inascoltabile. Non dice niente, ma mi ha colto in un raro momento in cui apprezzo lo stile scazzato e non propendo per "se non c'avevi voglia di cantà potevi stare a casa".
            4,5

            16) Iva Zanicchi - Voglio amarti


            Vabbè, diciamo che anche il settore terza età merita i suoi momenti. Vecchissima, la canzone dico, ma si difende. Apprezzo la prova canora, nota di merito per l'assolo di chitarra.
            5-

            15) Massimo Ranieri - Lettera di là dal mare


            Minchia raga, mi stavo addormentando davanti al pc. Alcuni pezzi sono pure molto poetici ma diosanto, ho quasi sopportato meglio la Zanicchi. Va bene che abbiamo bisogno del nostro momento Prima Repubblica a Sanremo, però anche meno.

            14) Achille Lauro - Domenica


            Apprezzo lo spettacolo e il coro gospel (anche se diciamocelo, ai fini della canzone non serviva a un cazzo). Giuro che quando Lauro riuscirà a inserire più di due accordi nella canzone o a inserire due accordi diversi rispetto alla canzone precedente, gli darò un voto più alto. Btw c'è solo un capitano, c'è solo un capitano del mio fantasanremo. Grazie di tutto.
            5+

            14) Michele Bravi - Inverno dei fiori

            Il testo non è male. Non capisco se la totale inconsistenza della parte melodica sia una scelta stilistica, per non permettere alla musica di distrarre il pubblico dalle parole, o se sia una mera coincidenza. Però ecco, nelle canzoni la musica sarebbe una parte abbastanza importante. Come ci è arrivata in top 10?

            5+

            13) Aka 7even - Perfetta così


            E per la categoria "dimenticabilissime canzoni generiche d'amore ma quanto meno cantate decentemente" presentiamo... Grazie per la partecipazione anche a te Luca.
            5,5

            12) Noemi - Ti amo non lo so dire


            Non ho capito, ma Mahmood si presenta a Sanremo ma poi scrive pure le canzoni per gli altri che si presentano a Sanremo? Che è una roba tipo che almeno se perde prova a vincere il premio costruttori? Mah. Detto questo: Noemi è ok e la canzone non è neanche orrenda ma mi trova in un momento sbagliatissimo. Se non lo sapete dire imparate, oppure stati zitti e non nascondetevi dietro le canzoni del cazzo.
            6- di pura antipatia 

            12) Yuman - Ora e Qui


            Mettiamo subito il dito nella piaga. Yuman, sinceramente, davvero avevi bisogno di dire che è facile perdersi come in mare perché non trovavi una rima per respirare? Serio? Tipo la metà dei verbi italiani finisce in are diosanto. Ancora sto cazzo di mare dovete mettere in mezzo per costruire i testi nel 2022. La smettiamo?
            Detto questo, a me non dispiace. Lo stile è carino e non si sente spesso. Il ritornello è orecchiabile. In più il suo rapporto qualità prezzo al fantasanremo (che ho vinto) è stato tremendamente efficace. Per me si salva.
            6-

            12) Giovanni Truppi - Tuo padre, mia madre, Lucia


            Allora... da una parte mi piacerebbe premiarla, perché l'accostamento di pezzi quasi recitati alla musica mi piace. Dall'altra eh... forse un po' troppo? Sarebbe pure il festival della canzone. Potrebbe entrare nel mio lettore mp3 in momenti molto molto particolari, ma in questo contesto no, sorry.
            6-

            11) Hughsnob e Hu - Abbi cura di te


            Ok, potrei avere un pregiudizio positivo nei confronti di quelli che mi hanno portato tanti punti al fantasanremo, ma sinceramente... non è male? Nel senso, la melodia è abbastanza banale però il testo è coraggioso. Cioè, Oloferne? Citazioni bibliche a caso? E poi mi sembrano carini assieme.

            11) Ditonellapiaga e Donatella Rettore - Chimica



            Sono combattuto. Il testo mi piace. Il ritornello lo detesto. La musica mi sembra banalissima. Metto tutto nella media, estraggo la sufficienza.
            6

            10) Matteo Romano – Virale


            Ok, Matteo ha capito quello che dicevo prima a Yuman: che ci sono un sacco di parole in italiano che finiscono in -are e quindi è una rima facile. Ora dovrebbe fare il passo successivo e trovarne anche altre. Però mi piace la voce. Il testo fa cagare.
            6+

            9) Fabrizio Moro - Sei tu


            Fabrizio Moro ha pochi principi ma li segue in modo estremamente coerente. Rime baciate come se piovessero, retorica appalla sempre e comunque, pezzo semiurlato come ritornello. Vogliamo che cambi? Mah, forse no.

            6,5

            8) Dargen D'Amico - Dove si balla

            Lui in modo specifico lo prenderei a legnate. Però so che se questa canzone l'avesse fatta chiunque altro avrei detto "vabbè dai, esce quanto meno dallo stereotipo sanremese in modo leggero e un po' scazzone, ci sta". Quindi ok. Depuriamo il giudizio dall'emotività personale.
            6,5

            7) Sangiovanni - Farfalle


            È evidentemente ancora nella fase "appena uscito da Amici" che gli regala una notevole apparenza da bimbominkia. Plus: è evidentemente un seguace della scuola "canta come se ti mancasse il fiato per arrivare alla fine di ogni singolo verso" di cui Madame è grande esponente.
            Comunque orecchiabile.
            7-

            6) Emma - Ogni volta è così

            Non ironicamente, mi è piaciuta. Si possono fare canzoni d'amore di genere sanremese con dignità. Questa è una di quelle. Carina, bella musica, testo tradizionale, ben eseguita. Per me è ok.

            7

            5) Irama - Ovunque sarai


            Il ragazzo ha i polmoni. Si sente. Bellissima voce. Canzone banale ma mi piace il ritornello, anche quello banale. Punti tolti per: non aver avuto il coraggio di inserire "se sarai cane, bau, se sarai gatto, miao, se sarai tardi, ciao" alla fine della seconda strofa. Gli avrei dato il primo posto.
            7+

            4) La Rappresentante di Lista - Ciao ciao

            Mi piace un casino, musica, testo e ritmo. Ma il ritornello fa cagare. Ma fa davvero cagare. Ora capisco che sia una trollata per dire culo sul palco di Sanremo, però dai. Peccato poteva arrivare davvero sul podio nella mia classifica personale.
            7,5

            3) Gianni Morandi - Apri tutte le porte

            Ero scettico. La canzone non mi esalta e non me ne frega niente se gliel'ha scritta Jovanotti. Però, con tutta la buona volontà, non posso metterla sotto a "col culo ciao". Mi disp. Onore alle armi a Morandi che a 77 anni c'ha ancora la voce.

            8-

            2) Elisa - O forse sei tu

            Parlando di gente con la voce... Elisa. Ok, il problema non è trovarle un posto in classifica. Il problema è trovare la classifica in cui metterla perché, Dio Santo Se Sa Cantare. Non è solo il problema di dove arriva con la voce perché al momento non credo in Italia ci sia qualcuno che arrivi alta come lei, ma di cosa ci fa con la voce. In confronto al resto della ciurma fa la figura della professionista capitata per sbaglio al saggio scolastico.
            Parlando invece della canzone... carina? Pure molto carina se proprio vogliamo ma sinceramente ha avuto di meglio.
            8

            1) Mahmood e Blanco - Brividi


            Potrebbe essere la prima volta che confermo la classifica ufficiale nelle prime tre posizioni. E lo faccio dopo lunga riflessione ed estrema fatica. Diciamo che Blanco ha fatto i buoni 4/5 del lavoro e che il falsetto di Mahmood li ha fatti rischiare tantissimo il secondo posto o l'ex aequo con Elisa. Madonna se è fastidioso. Però la canzone mi piace un casino e sul palco sono stati carinissimi. A parte i "brividi" di Mahmood. Quelli erano da denuncia. Però si meritano la vittoria.
            8+

            Uff e anche quest'anno è andata. Ci vediamo nel 2023, forse.

            giovedì 20 gennaio 2022

            Segnalare cose

            Apriamo il pezzo ringraziando la Mondadori che, dopo anni, ha deciso di fare questo passo di enorme coraggio. Non è sempre facile investire su un giovane scrittore esordiente, prendersi i rischi di stampare, anche se in poche copie, le sue raccolte di racconti e distribuire anche al di fuori delle grandi metropoli, magari anche in posti sperduti come Siena e Firenze. Quindi grazie. Non molti si sarebbero accollati questo arduo compito ma si sa, per la diffusione delle opere dell'ingegno umano si fa di tutto, anche quando si è così incerti di avere un ritorno economico.

            Siete dei cazzo di eroi eh...
            In effetti alla fine chi cazzo è sto Martin? Sì ok, ha scritto quella serie su cui abbiamo lucrato per un decennio dividendo ogni singolo volume in dodici libri, ma ci potremmo veramente fidare a pubblicare i suoi racconti? Magari sì, però sai cosa? Mettiamo dei draghi, uno scudo e un elmo in copertina. Che non c'entra un cazzo perché il 95% dei racconti tratta di fantascienza, però dai, lo sai che la gente vuole quello no?

            Quindi è finalmente uscita anche per I Miti, quindi a un prezzo che non necessita l'asportazione di un rene in libreria, la raccolta di una buona parte dei racconti di Martin non ancora tradotti in italiano. A breve dovrebbe uscire anche il secondo volume.
            Cosa troverete?
            a) Sapevate che Martin ha scritto un'intera serie di racconti ambientati in un futuro alternativo segnato dalla colonizzazione spaziale?
            Tipo Asimov. Solo che se Asimov ci è andato leggero e si è limitato a presentare una realistica evoluzione in una galassia vuota in cui il paradosso di Fermi l'ha detta decisamente bene alla razza umana (ma anche no per via dell'Eternità, chi sa sa), Martin, al suono di hold my beer, si è prodotto in una intricata rete di relazioni fra popoli alieni che abitano spazi immani nella Galassia. La cosa più affascinante del cosiddetto "Manrealm" (l'universo di cui sopra) è relativa ai viaggi spaziali. Martin ci presenta una galassia in cui né sono resi impossibili dalle leggi della relatività, né risultano istantanei o quasi grazie a simpatici trucchi iperspaziali. I viaggi sono possibili, avvengono a velocità superiori a quelle della luce (sì, lo so, lasciate perdere) ma richiedono tempi lunghissimi. Quindi ci sono intere civiltà aliene che abitano questi spazi galattici immensi che hanno a che fare l'una con l'altra, per tempi biblici, ma che comunicano spesso con molte difficoltà. E l'esistenza, l'incomunicabilità, la differenza fra gli umani e gli alieni stessi è resa con un'eleganza di introspezione squisita. Al mattino cala la nebbiaLa città di pietra e I passeggeri della Nightflyer sono racconti che valgono da soli il prezzo del libro.
            b) Sì, c'è anche un po' di fantasy
            Il drago di ghiaccio è sicuramente quello che cercheranno di vendervi ma Le solitarie canzoni di Laren Dorr è senz'altro superiore.
            c) Sapevate che Martin scrive anche horror?
            È difficile da riconoscere, perché è quasi sempre mischiato con la fantascienza. Però c'è ed è quasi sempre di natura psicologica. A parte I re della sabbia che sì, è bellissimo, ma l'hanno già pubblicato separatamente e quindi lo trovereste tranquillamente in biblioteca, Questa torre di cenere, La cura della scimmia e L'uomo a forma di pera sono abbastanza tremendi. In senso buono.

            Ultimo ma non ultimo, fra una sezione e l'altra ci sono note che spiegano il momento storico in cui sono stati scritti i racconti. Cosa che succede spesso nelle raccolte ma qui sono scritte da Martin in persona, che evidentemente aveva un attimo di tempo da dedicargli grazie a tutto quello risparmiato NON scrivendo il seguito di ASoIaF. Li mortacci sua.

            "Perché amo il genere fantasy? Permettetemi di rispondere con un testo che scrissi nel 1996, come accompagnamento alla mia immagine nel libro fotografico di Prati Perret, The faces of Fantasy.

             Il fantasy migliore è scritto nel linguaggio del sogni. Possiede la medesima vita dei sogni, più reale del reale... almeno per un momento... quel luogo, magico momento prima del risveglio. Il fantasy è argento e scarlatto, indaco e azzurro, ossidiana venata d'oro e lapislazzuli. La realtà è legno compensato e materiale plastico, il tutto circondato da fango marrone e verde oliva. Il fantasy ha il sapore di habanero e miele, cannella e chiodi di garofano, raffinata carne rossa e vini dolci come l'estate. La realtà è fatta di fagioli e tofu e, alla fine, di ceneri. La realtà sono i centri commerciali di Burbank, le ciminiere di Cleveland, un'area di parcheggio a Newark. Il fantasy sono le torri di Minas Tirith, le pietre ancestrali di Gormenghast, le sale di Camelot. Il fantasy vola sulle ali di Icaro, la realtà a bordo della Southwest Airlines. Perché i nostri sogni diventano così piccoli una volta che finalmente si realizzano? Leggiamo fantasy per ritrovare i colori, credo. Per sentire il gusto di spezie forti e per ascoltare il canto delle sirene. C'è qualcosa di antico e di vero nel fantasy, qualcosa che si rivolge al nostro io più profondo, al bambino che sogna di poter tornare, un giorno, a cacciare nelle foreste immerse nella notte, accendendo un fuoco dentro caverne nelle colline, di trovare un amore che possa durare per sempre da qualche parte, a sud di Oz e a nord di Shangri-La.

            Che se lo tengano pure, il loro paradiso. Alla mia morte, io voglio andare nella Terra di Mezzo."

            E questo era un esempio. Non vi fermate a GOT per Dio. Leggetevi i racconti di Martin. Leggetevi il viaggio di Tuf. Ne vale la pena.
            9/10