domenica 25 novembre 2018

I champion di lol visti da un nabbo - 118 opinioni randomiche + 22

Siccome nel frattempo i champion di LoL sono diventati 140, credo sia il caso di aggiornare la lista mentre aspettiamo la nuova season. Quindi, rigorosamente in ordine cronologico di uscita:

119. Gnar - "aspetta che torni piccolo... aspetta che torni piccolo"

120. Azir - la skin che si trasforma in pollo è stupenda

121. Kalista - e pensare che un tempo era op

122 Rek-Sai - "È una lei!!"

123. Bard - i più abili ti stunnano di continuo in fase di lane, ma tanto pure loro butteranno la partita nel cesso ultando a caso

124. Ekko - LO STALLONE ITALIANO

125. Tahm - "ah, dici che dovrei usare la W per salvare i compagni?"

126. Kindred - "I" Kindred, vorrai dire. Sono due.

127. Illaoi - ha scalzato Vel'koz in tutti gli hentai

128. Jhin - "ok, adesso se aspetti un attimo che ricarico la pistola, ti ammazzo"

129. Aurelion Sol - *blump, blump, blump, blump*

130. Taliyah - dice che l'hanno nerfata, speriamo esca dalla giungla e se ne ritorni in mid

131. Kled - lo confondo ancora con Skaarl

132. Ivern - tutti pensavano che l'IA di Tibbers facesse cagare, poi è arrivata Daisy

133. Camille - manomannno nnono nnoononono nononono no-no JAEGER!!

134. Rakan - banna Xayah

135. Xayah - banna Rakan

136. Kayn - su cura dentro i muri e non ci puoi fare niente

137. Ornn - il champion fabbro i cui potenziamenti NON vanno comprati

138. Zoe - Ban. Ma adesso l'hanno modificata e non è più così opprim...BANNALA CAZZO.

139. Kai'sa - secondo me lo stealth sul mio account non funziona

140. Pyke - si cura e non ci puoi fare niente comunque

Fine (per ora)

lunedì 17 settembre 2018

La profezia che non c'era


Premessa: sono un fanboy di Michele Rech, alias Zerocalcare. L'ho stalkerato dall'attimo in cui ha iniziato il blog. Ho letto e continuo a leggere tutto il leggibile gratuitamente e mi sono comprato il resto (compresa la roba su internazionale, su Repubblica ecc.). Mi manca di collezionare pure i manifesti dei concerti ma non sono ancora a quel livello di follia.
Per questo quando è uscita la notizia che avrebbero fatto un film sul suo primo libro (La profezia dell'Armadillo), l'ho accolta con il consueto mix di aspettativa e sconforto. Il classico: "ommioddio devo vederlo per forza ma tanto me lo rovineranno e sarà un disastro e dovrò indire una faida e bruciare casa al regista".
Sconforto che si è accresciuto mano a mano che andavamo avanti, con il ritiro di Mastrandrea dalla regia e le terribili 2 stelline su 5 di Repubblica.

E invece dai, carino.


Poteva andare peggio, dai... (ndr.)

Trama: Zero, giovane nato e cresciuto nel quartiere Rebibbia di Roma, cerca di tirare a campare come può mentre aspetta e spera di sfondare come disegnatore/fumettista/qualcosa. Nel frattempo arriva la notizia della morte di una vecchia amica.
Non c'è molto altro da dire. E c'è moltissimo.

Commento: intanto... era un film difficile da fare. Se facciamo un paragone su quanto sia difficile rendere sullo schermo una roba come, boh, il Signore degli Anelli, e quanto fosse difficile fare la Profezia dell'Armadillo, io avrei scelto Tolkien, per dire. Il libro, di per sé, è una complicata struttura di singoli episodi comici che si reggono su una sottotrama di tristezza agrodolce, nostalgia e rimpianto. Roba che, in un'ora e mezzo di film, io mi chiedevo veramente se fosse possibile restituirla in qualche modo.
Ci riesce?
Secondo me sì. Intendiamoci, mancano delle parti. La profezia in sé viene spiegata malissimo e non ci si capisce un cazzo. La parte sul tempismo e le sue amare riflessioni manca completamente (c'è solo quell'accenno ai cavalieri Jedi che era drammatico e comico assieme). Forse si poteva scegliere un altro ordine per i pezzi con Camille prediligendo la comprensibilità al sentimento (o forse anche no). Però beh, alla fine, andando proprio al centro della questione, il film il suo sporco lavoro lo fa. Non lo fa benissimo forse. Non risplende. Non ti lascia la sensazione del capolavoro. Però fa ridere e pure un po' piangere. Quindi per me è ok... checché ne dica repubblica.

Credo sia anche un film difficile da capire.

Sinceramente, credo che nessuno che non faccia parte del nostro preciso segmento generazionale e che non abbia vissuto da ragazzo o poco più alcuni eventi particolari, possa capire fino in fondo le atmosfere del film. Quando nel film dicono "Genova" evocano un immaginario e un'emozione che in pochi possono dire di condividere. Quando si rappresenta questa generazione di mezzo, sospesa fra buon comportamento e rifiuto del sistema ma comunque sottomissione riottosa (perché il lavoro in aeroporto e il finale con l'entrata nella sede della casa di grafica è abbastanza eloquente), si fanno passare messaggi che probabilmente sono incomprensibili a chi non ne fa parte. Ci si vedrà o un film confuso o una commedia un po' strana o una storia drammatica abortita.
Senza capire che la confusione di tutti questi elementi è il punto centrale del film.


Bravi gli attori. Liberati e Aprea lavorano benissimo insieme. Molto meglio di quanto non sembrasse dal trailer. Pure la Morante mi è piaciuta. Menzione d'onore per Sofia Staderini, che non la nomina mai nessuno. Obiettivamente da Camille adolescente non doveva fare niente, però non l'ha fatto molto bene.

Voto: 7,5 se avete letto il libro. 6+ se siete degli spettatori casuali. Non è esattamente un film da fan, ma se non avete idea di chi sia Zc vi sembrerà rientrare nella categoria di "boh, eravamo al cine, ogni tanto si rideva".




martedì 4 settembre 2018

Terminator

Il bello è che negli ultimi giorni il Pd mi era pure piaciuto. Martina, per dire, su tutta la faccenda della Diciotti mica è stato male. Ok che per prendere le parti di un gruppo di profughi eritrei lasciati su una nave per una settimana non occorra esattamente un coraggio da leone, però a dire quattro cose di decenza al porto (con una polo bianca fra l'altro... si smarca nella continuità dalle camice di Renzi?) c'è andato.

Calenda pure, per quanto Calenda resti Calenda, su tutta la faccenda del ponte e della gestione di Autostrade è stato bravo. Voglio dire, niente di speciale. Ha detto che da una parte un governo serio non si mette a sbraitare come un matto il giorno stesso della tragedia aizzando le folle e allo stesso tempo che ovviamente, dopo un fatto del genere, la concessione andrebbe rimessa in discussione e magari riaffidata, sì a un privato, ma con clausole stringenti e una forte limitazione ai profitti. Ha addirittura detto una roba di assoluto buon senso tipo: "se hai un monopolio non puoi guadagnare come se avessi il rischio di impresa". Cioè, neanche roba di sinistra, roba liberale, ma per gli standard del partito sembrava Che Guevara.
Zingaretti pure, qualche timido passo di apertura in vista del Congresso (quando lo faranno, se lo faranno), l'ha fatto.

Poi è arrivato Esso. Alle 21:00 in diretta su Rete 4. A domanda di Gomez sul "avete fatto una riflessione sul 4 marzo? Perché avete perso?" ha risposto: "per via della personalizzazione. Quando abbiamo personalizzato (trad. Quando c'ero IO) abbiamo preso il 40%, alle Europee e al Referendum, con Gentiloni il 18%".

Cioè, in pratica hanno perso perché Renzi si è fatto vedere poco. E il referendum non è più la sconfitta che ha messo fine alla sua esperienza di governo, è stata una grande vittoria perché ha preso il 40%.

Sorvolando un attimo sulla faccia di tolla del Nostro, mi pare evidente che si prepari per un'altra discesa in campo. Tutto questo mi fa pensare che il mio amico abbia ragione quando parla di Renzi come di Terminator. In pratica ha questa teoria, secondo cui in un futuro distopico il Pd sia cresciuto tanto da diventare la forza dominante in Italia, causando un qualche disastro apocalittico. Tipo una guerra termonucleare o giù di lì. E che Renzi sia un robot inviato dal futuro per porsi alla guida del partito e distruggerlo per evitare che la darkest timeline si realizzi.

Fino ad ora ci sta riuscendo benissimo.

lunedì 25 giugno 2018

Le parti

E Calenda vuole il Fronte Repubblicano. Non si è capito con chi.
Io non so più come dirlo ma credo che il problema sia relativo alla comprensione linguistica. La gente non riesce a farsi entrare in testa che "partito" significa "di una parte".

Al momento in Italia il popolo (ndr: sì, dico popolo. Per me "il popolo" esiste, problemi?) è diviso in due grosse parti. Quella che vuole sparare sui negri e non vuole pagare le tasse. E quella che non c'ha lavoro o ce l'ha di merda e vuole una mano dallo stato.

Grazie all'ennesimo capolavoro politico dell'Innominato, le due parti sono finite incredibilmente a lavorare insieme. Good Job.
Poi c'è un 20% di persone abbastanza benestanti, abbastanza pensionate, abbastanza sicure a livello lavorativo o abbastanza abitanti nei quartieri Bene (più alcune che sono semplicemente delle brave persone, capita di trovarne) che si preoccupano anche di tematiche più alte rispetto alla loro pancia e... la cosa divertente è che non tutte votano Pd. All'incirca una metà, forse.

Quindi, non so con chi Calenda voglia creare il Fronte Repubblicano ma se non si è capito, ed evidentemente non si è capito, le parti sono quelle là. Si chiede di scegliere da che parte stare. Io un'idea ce l'avrei ma evidentemente non sono un genio della politica.

:ae:

lunedì 28 maggio 2018

Ma che te ridi?

Rimango sinceramente un po' sorpreso nel constatare quanto siete gioiosi, o miei molto ex compagni di strada. Tutti questi balli nelle piazze, queste risate, questi lanci di petali dorati e osanna al magnifico decisionista Mattarella, che ci ha liberato del crudele governo Conte regalandoci un (prossimo) governo Cottarelli sfiduciato già in partenza.
Intendiamoci, mi fa piacere vedervi felici eh. È solo che non credevo che avere di fronte quattro mesi di speculazione finanziaria, una campagna elettorale in cui metà del paese griderà contro il colpo di stato di Bruxelles e un sicuro futuro governo Salvini-Berlusconi (che fra l'altro si può ricandidare, contenti?) a ottobre, fossero prospettive degne di tanto gaudio.

Che cazzo vi ridete? Mah.

domenica 8 aprile 2018

La noia della morale o della sua assenza

Non è una vera e propria recensione, diciamo un commento. Due film visti di recente che mi sono rimasti impressi per motivi simili anche se opposti.

Che tanto stiamo in Italia, no?
Sword Art Online ma senza spade
Commento in breve:
quello con De Luigi - faceva abbastanza cagare. Per fortuna non l'ho scelto io. Umorismo demenziale in una storia che si vorrebbe seria (e perfino con risvolti politico-sociali?). La cosa assurda è che le parti serie della storia sono carine, le gag invocano il fuoco come unica purificazione possibile. Con una Miriam Leone dimenticabilissima e una serie di attori secondari assolutamente fuori da ogni registro. Per dire, la migliore è la nonna. Che muore.
quello per nerd - carino. 9 meritato al comparto effetti grafici. 6 di misura agli attori umani. Sufficienza risicata per la storia. In pratica è il sogno di ogni commentatore di facebook: fare la rivoluzione davanti al pc.

Cosa mi ha lasciato perplesso. In entrambi i casi il messaggio (o il non messaggio) alla base. Nel primo caso abbiamo De Luigi che per tutto il film ce la mena con la legge, la giustizia e l'ordine. In pratica sembra l'ultimo baluardo di correttezza in un paese corrotto e amorale. Dall'altra parte la Leone è il tipico vaso di coccio caduto nelle maglie della burocrazia che messa alle strette viene meno ai propri principi e mette in freezer la nonna morta per rubarne la pensione e mandare avanti l'azienda.
Dal conflitto tra queste due visioni del mondo potevano uscire molti risvolti interessanti, invece viene risolto il tutto nella banalità più assoluta. Il finanziere ha una gravissima crisi di coscienza che dura cinquanta secondi netti, dopodiché passa totalmente dalla parte del crimine e il film finisce con loro che si allontanano verso il tramonto escogitando nuovi modi per gabbare lo stato.
Wow. Non ho capito bene quale sarebbe la morale. L'amore vince sempre? Una mano lava l'altra? La famiglia prima di tutto? Tanto siamo in Italia? Boh. Il vero problema non è neanche che è una morale del cazzo, ma che è noiosa. Banale, banale, banale.

Ready Player One, stessa cosa. Un intero film in cui i protagonisti difendono il mondo virtuale, come terra di libertà in cui si può conoscere e connettersi con gli altri, dagli affaristi senza scrupoli che si conclude con i personaggi che, una volta diventati i capi dell'internet, lo staccano due giorni a settimana (il martedì e il giovedì) perché "la vita reale è più importante ed è giusto viverla".
Oh WOW. Non mi aspettavo una morale così GIOVANE E MODERNA. Ma soprattutto così incredibilmente originale. Non sembra per niente il finale di OGNI SINGOLO FILM, LIBRO, FUMETTO, CARTONE ANIMATO con tema internet e realtà virtuale degli ultimi quarantacinque anni. Cioè, quindi volete davvero dirmi che internet è una cosa bellissima ma si deve pur mangiare e scopare? Sul serio? Oddio, non ci avrei mai pensato! Meno male che ce lo avete insegnato voi, giovani bimbiminkia di merda provenienti da Culonia/Columbus USA che a quanto pare il martedì avete l'immenso bisogno di impedire a chiunque di accedere alla rete perché sennò vi scordereste pure di pomiciare... ne avevamo un disperato bisogno.

Un tempo il futuro ce lo immaginavamo pieno di auto volanti e skateboard antigravità. Io mi accontenterei di un 2047 in cui "Ommioddio gli piacciono i videogiochi e sta su internet allora è per forza un drogato sconnesso dalla realtà" non sia più il pensiero dominante. Specialmente nei film che parlano di videogiochi e internet in un mondo in cui TUTTI giocano ai videogiochi e stanno su internet. Porca di quella puttana.
Che dite, ce la possiamo fare?

mercoledì 4 aprile 2018

Noi siamo nati senza limiti ma ancora non sappiamo usare il congiuntivo



Nessuno, quando nasce, pensa che i serpenti SIANO


Porca di quella puttana l'odio. Sono due mesi che questa pubblicità mi martella la testa con i serpenti di merda che sono pericolosi. Perché i serpenti lo sono. A parte le serpi e le bisce, però nell'immaginario comune sono pericolosi. Quindi non è sbagliato pensare che i serpenti SIANO pericolosi, IL CONGIUNTIVO PORCODDUE.

venerdì 30 marzo 2018

Io comunque vado in treno

Visto che mi sono ricordato dell'esistenza di questo blog, tanto vale che lo sfrutti per buttare giù quello che penso del seguente volume, concessomi in prestito in vista dell'incontro pubblico con l'autore:

Titolo senz'altro azzeccato
L'autore: Mirko Manetti ha un blog personale, con una bio incasinata come solo un tizio nato dopo gli anni '80 può avere. Mi ha particolarmente incuriosito quell'accenno alla partecipazione a Forum del 2010, cosa che si ricollega bene con l'attività di improvvisazione teatrale. Cioè, io non lo scriverei sul cv, ma sono gusti. Le faq però sono abbastanza divertenti e sono anche utili se volete farvi un'idea del modo in cui scrive. 

La trama: il libro è invece in gran parte un prodotto del web. Si tratta di un collage di resoconti giornalieri del pellegrinaggio a piedi da Montelupo fiorentino a Roma, sulla Francigena, pubblicati in un primo tempo su facebook e poi riadattati in un unico volume.
Il classico diario di viaggio, in pratica, con i suoi incontri, successi e disavventure.


Il commento: carino. Si legge velocemente, è scorrevole e mai noioso. L'esperienza è senz'altro interessante per come viene narrata, specialmente per chi è del tutto a digiuno del tema. Mi verrebbe da dire che fa venire voglia di viverne una simile, e certamente la parte iniziale in cui si forniscono i "consigli per camminare" è incoraggiante, però no. La voglia passa dopo le prime venti pagine.
Certo, sono perfettamente d'accordo con l'autore quando parla del "vivere" i luoghi. C'è una bellissima pagina in cui si spiega come attraversare i paesaggi in modo lento consenta di sentirsi parte di essi, di fermarli nella memoria, di acquisirli come propri. E sono d'accordissimo e sono pronto a mettere la mano sul fuoco che sia una fonte di arricchimento personale incredibile ma... no. Mi fa fatica. Bel tentativo Mirko, ma col cazzo che mi faccio trenta km a piedi al giorno, mi disp. 
Nota a margine per gli ostelli e i posti per dormire: se l'accoglienza per i pellegrini è quella descritta, meglio prenotarsi i B&B lungo la strada. Seriamente.
Insomma, sembra un'impresa da praticare per gente molto in salute e con una forte motivazione. Da questo punto di vista gli accenni alla componente "spirituale" del viaggio, sebbene abbastanza in secondo piano, lasciano un po' indifferenti, specie se si è dei miscredenti convinti.
Il finale con i tre arrivi mi ha lasciato abbastanza perplesso.

Giudizio: 7? Non è esattamente il mio genere ma l'ho letto con piacere. 

Avvertenza: i non toscani potrebbero a volte trovarsi a disagio con i vocaboli.

domenica 25 marzo 2018

E tutto va come doveva andare

Potrei andare subito su netflix a guardarmi Luke Cage, a cui sono finalmente riuscito ad approcciarmi dopo un anno di titubanza, ma visto che stanotte dormiamo un'ora in meno e domani mattina sono di nuovo di turno, perché non dar fondo al mio innato masochismo con un post sul blog semidimenticato?

Dopo le ultime elezioni mi ero infatti dimenticato di dire una cosa importante. Tipo: "io l'avevo detto eh".
No, seriamente, io l'avevo dettoqui

Ah, però su una cosa mi ero sbagliato. Avevo detto che i Cinque Stelle rischiavano di essere il primo partito con un programma inconsistente e con vaghe promesse di reddito minimo e che sarebbe bastata una proposta anche solo vagamente credibile sul lavoro per fargli prendere il largo. Beh, a quanto pare ero colpevolmente pessimista. NON NE AVEVANO BISOGNO.

Però c'è un lato positivo. Mi sembra che la sinistra italiana abbia iniziato un serio processo di autocritica. Ha preso atto che questa deriva liberista ha effettivamente distrutto ogni legame con il proprio popolo e che sia necessario, dopo essersi cosparsi il capo di ceneri, mettersi al servizio di una reale politica di cambiamento e protezione social.. AH NO. Perché avviare un processo di rinnovamento e cercare di riparare ai propri errori, quando ci si può chiudere in camera, con Laura Pausini a tutto volume, a fare video su youtube lamentandoci di quanto il nostro ragazzo sia stupido e non ci capisca davvero e non ci abbia mai meritato e adesso lo voglio vedere se riesce a farci un governo, con quella zoccola! 
Perché la sinistra italiana fa politica come una quattordicenne lasciata dal fidanzato. Esattamente come avevo predetto, mi sembra.

Però adesso la sinistra italiana ha alte aspettative. Chi sta al governo perde consensi, si sa. Chi sta all'opposizione invece li guadagna. Quindi adesso ci chiudiamo nelle nostre camerette a piangere. Tempo un paio di anni, vedi come tutti quegli elettori ingrati vengono a cercarci. Vedremo quanto gli piacerà un governo Salvini-Di Maio. LOL

Aspettative con un paio di fallacie logiche alla base:
numero 1) - non è del tutto vero che chi sta all'opposizione guadagna sempre i consensi. Ed è un po' strano che a sostenere questa tesi siano gli eredi del PCI. No, nel senso, se il PCI avesse guadagnato voti per ogni legislatura passata all'opposizione, adesso dovrebbe governare come minimo l'Impero Galattico. E invece...
numero 2) - proprio a grandissime linee... avete presente contro cosa la gente ha votato a questa tornata elettorale? Sarà un'impressione mia, ma mi verrebbe da dire, se dovessi tirar fuori delle robe a caso: "job act, Fornero, impoverimento generico". Ora, dando per scontato che Salvini e Di Maio non possano realizzare i punti fondanti del loro programma, ovvero il reddito minimo e la flat tax, la domanda è: quali punti potrebbero avere mai in comune per un governo insieme?
Solo a me viene in mente, di nuovo, Job Act e Fornero?

Da qui l'ipotesi: ma se venisse fuori un governo Salvini-Di Maio, che in un anno circa cancellasse il job act, garantisse a un po' di persone di andare in pensione prima e, diciamo, varasse una nuova legge elettorale con un premio di maggioranza per la prima lista, secondo voi quanti consensi perderebbero?
Solo a me viene in mente: nessuno?

Lo sapete sì, che nel giro di un anno potrebbero l'uno candidarsi ad ereditare quello che rimane della destra e l'altro quello che rimane della sinistra? E provate a indovinare chi è che rimarrebbe schiacciato in mezzo?
Adesso siete tutti traumatizzati perché la sinistra ha toccato il fondo. Perché il 19% è il risultato più basso mai ottenuto nella storia repubblicana. Beh, ho una brutta notizia da darvi: una volta toccato il fondo, si può benissimo continuare a scavare.

Fate voi...