mercoledì 26 dicembre 2012

Guida all'installazione di Aion online

In questi giorni ho impegnato il mio computer nella difficile impresa di scaricare il gioco: "Aion, The Tower of Eternity".
Si tratta di un mmorpg molto simile a WoW, ma free-to-play. Nasce come gioco koreano, quindi molto basato sul farming, e il sistema di combat mi sembra molto discutibile, ma può essere interessante da giocare per la grafica e la storia.
Installarlo è stato però un tantino complesso, che al mio pc stavano molto antipatici i launcher messi a disposizione. Da qui la guida che segue, ove mai qualcun altro incontrasse i miei stessi problemi...

1) Scelta dei server - dando per scontato che a nessuno interessi giocare in Asia, al momento le possibilità sono due: il client americano, della Ncsoft, e quello europeo, della Gameforge.
La scelta più ovvia, sarebbe quella di giocare in Europa. Tuttavia la differenza di ping fra le due regioni non è così notevole (quasi inavvertibile in realtà) e il free-to-play europeo presenta alcune limitazioni (solo 2 pg, blocco di alcune funzionalità di chat, trade, tempi incrementati per il reset di istance e raid ecc.).
Il client americano è invece più conveniente, conservando tutte le funzionalità di quello originale ed è quindi preferibile.

2) Installazione di base - sembrerebbe semplice.
a. Scarica il launcher della ncsoft: ftp://ftp.ncsoft.com/Launcher/NCsoftLauncherSetup.exe
b. Installalo
c. Seleziona Aion fra i giochi non installati nella colonna sinistra e premi play
d. Mettiti comodo per le 6 ore necessarie al download

3) Problemi - in media ad un utente su 10 capita però di imbattersi nell'equivalente Ncsoft della schermata blu della morte di windows, ovvero in questo:


Il download semplicemente si blocca, senza un apparente motivo, a percentuali variabili (20%, 40%, 60%), costringendovi a chiudere il gioco e a ricominciare tutto da capo.
Ad un utente su 12 l'installazione nemmeno si avvia.

4) Come risolvere - dopo lunga sessione di bestemmie incrociate, ho concluso che il problema derivava dal programma "Pando Media Boster" che il client fa installare teoricamente per facilitare il download ma che invece entra in conflitto con chissà quale trappola di Windows messa in piedi da Bill Gates.
L'unica soluzione è modificare direttamente il programma del launcher per fargli evitare Pando.
Come?
Basta seguire la seguente procedura:

  • apri la cartella Ncsoft, solitamente collocata in C:/Programmi
  • apri col notepad il file Games in NCSoft/Launcher/Config/Default
  • usa la funzione cerca in Modifica per individuare tutte le stringhe di codice (solo solo 3 don't worry), <P2P>true<P2P>
  • sostituisci tutti i true con false: <P2P>false<P2P>
  • salva il file
A questo punto riapri il launcher e ricomincia a scaricare da zero.
L'alternativa è ovviamente disinstallare Pando. Ma magari ne avete bisogno per altro: fate voi.

5) Problemi di login - alcuni nuovi utenti hanno problemi, una volta scaricato il gioco, a loggare. Sono frequenti i messaggi di errore per la password e gli id.
Questo può avvenire per due motivi:
 - Il vostro client è settato su Europa (lo fa automaticamente con l'ip). Basta aprire il launcher e scegliere File>settings>advanced e cambiare Europe con North America
 - Il client non riconosce il nome utente (che quelli della Ncsoft chiamano Name display, o qualcosa di simile) ma solo la mail di registrazione.
FAQ: "ma come faccio a scriverci la mail di registrazione se il client non mi fa scrivere la @?
Questo è perché nelle tastiere americane la chiocciola non richiede l'uso di AltGr+ò ma è direttamente sulla tastiera. Basta sostituire il tutto con il codice del tastierino numerico alt+64.

Non dovreste incontrare altri problemi. Enjoy!

lunedì 17 dicembre 2012

Buda+pest 2

Dopo lunga attesa, ecco la pagella di Budapest. Pagella che (preciso) viene data da un tizio che ci è passato per 3 giorni. Ne consegue che potrebbe essere molto inesatta e/o carente.

1) Bellezza architettonica: 7

Cattedrale dai tetti dipinti. So cool!
Visione notturna
Parlamento. Sembra accessibile.
Dall'alto

Di originale c'è ben poco. Nel senso che è come Praga: ricostruita totalmente a metà-fine ottocento in stile neogotico. I palazzi sono comunque bellissimi e le strade sono ancora prive di rotonde: good!
Onnipresenti le statue. Sono dappertutto e di ogni cosa. Bellissima la sinagoga.

2) Cibo: 7
Tipica colazione
Tipica cioccolata calda con panna
Non ho mai mangiato male. E' anche vero che, gulash a parte, non ho notato piatti particolarmente tipici. Probabilmente sono andato nei posti sbagliati. I dolci hanno rating AAA.

3) Vita notturna: 4

Esistono le discoteche: molto fuori dal centro turistico. I pub chiudono a mezzanotte. La metro alle 11 e mezzo. Coro di buuu! dalla curva.

4) Gnocca: 6,5

Presente ma non appariscente. Fidanzate al seguito rendono difficili ispezioni più accurate.

5) Biliardino da hockey: over 9999!












6) Costo della vita: 5

Quando si parla dei paesi dell'est Europa, esiste la tendenza ad equipararli con l'America precolombiana, dove era facile acquistare pellicce di visone in cambio di sacchi di perline. Invece no. I prezzi a Budapest sono molto allineati con i nostri. Per dire: colazione 3 euro e 50; cena 22 euro; similpiadina per strada 4 euro.
Probabilmente esiste una differenza notevole tra la capitale e il resto del paese. Un po' come da noi fra Milano e Barletta. Ma non sperate di far follie con i vostri risparmi.

7) Bilancio conclusivo: 6,5

Mi è moderatamente piaciuta. Ci siamo rimpinzati di cibo e la città offre vedute affascinanti. Eppure si sente la mancanza di un quid (come direbbe il nostro): di un elemento caratterizzante, che distingua quella particolare città da tutte le altre. Non i vestiti e i modi della gente (lingua a parte avrei potuto essere a Firenze), non l'architettura né la cucina.


Ps. ho trovato il mio nume tutelare...


venerdì 7 dicembre 2012

Napolitano può dire messa

Alcune cose tendono a essere dimenticate. Giusto per fare un esempio: vi ricordate delle telefonate fra il Presidente della Repubblica e Mancino intercettate dai pm che indagavano sul caso stato-mafia?
Ok, in questi giorni è uscito il comunicato della Corte Costituzionale che dà ragione a Napolitano: quelle registrazioni andavano distrutte.


Importante è però sottolineare l'imbarazzo. Perché imbarazzo deve esserci stato dentro quella stanza. Fai il giudice da decenni, conosci il codice come le tue tasche e assolutamente non trovi nulla. Nulla, nemmeno un piccolo appiglio, un comma, un codicillo che ti permetta di dar ragione al capo dello stato. Si sono scervellati per quattro ore e alla fine si devono essere detti: 
- oh raga, qui bisogna dire qualcosa. Spariamo a caso
- a caso come?
- boh, apri il codice a caso e buttiamo lì un numero qualunque, tanto alla gente che gli frega?
- vabbé, ma almeno prendiamo un articolo che tratta di intercettazioni. Sempre meglio che niente.
- il solito precisino. Vabbé fai come ti pare.

BAM. Le intercettazioni andavano distrutte per...
l'art. 271

Ma cosa dice l'art. 271?
2. Non possono essere utilizzate le intercettazioni relative a conversazioni o comunicazioni delle persone indicate nell`art. 200 comma 1, quando hanno a oggetto fatti conosciuti per ragione del loro ministero, ufficio o professione, salvo che le stesse persone abbiano deposto sugli stessi fatti o li abbiano in altro modo divulgati
Per chiarire meglio, possiamo riportare anche il comma 1 dell'art. 200:
1. Non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno conosciuto per ragione del proprio ministero, ufficio o professione, salvi i casi in cui hanno l'obbligo di riferirne all'autorità giudiziaria:
a) i ministri di confessioni religiose, i cui statuti non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano;
b) gli avvocati, gli investigatori privati autorizzati, i consulenti tecnici e i notai(1);
c) i medici e i chirurghi, i farmacisti, le ostetriche e ogni altro esercente una professione sanitaria;
d) gli esercenti altri uffici o professioni ai quali la legge riconosce la facoltà di astenersi dal deporre determinata dal segreto professionale
Ora, visto che non sembra che Napolitano fosse l'avvocato di Mancino (e ha pure una laurea in giurisprudenza, pensa te) né il medico, né appare evidente l'appartenenza a altre professioni simili, ne devo dedurre che il mio Presidente della Repubblica sia un sacerdote della Chiesa cattolica in incognito e che i due non stessero parlando della trattativa stato-mafia ma bensì amministrando il rito della confessione per via telematica.
L'unico che può sbrogliare il mistero, a questo punto, è il Santo Padre. Vado su twitter a chiedergli se Napolitano è uno dei loro...

martedì 4 dicembre 2012

Il mio portafogli già piange

L'inverno si avvicina e anche le novità editoriali. Questo mese sono usciti tre simpatici oggetti che sarebbe un crimine non pubblicizzare...

L'ultimo libro di Stephen King "La leggenda del vento". Probabilmente si tratta di una spudorata marchetta ai fan della serie de La Torre Nera, giusto per guadagnare quel milioncino di dollari che servono sotto Natale per comprare i regali a amici e parenti, ma comunque assolutamente imperdibile. Costo 19 euro.


L'ennesimo episodio della saga di Shannara: "Il potere della magia". Terry Brooks ormai è ripetitivo, ma come puoi dirgli di no? 18 euro.


Ma soprattutto... George ne ha finito un altro. Tutti in fila nelle librerie per comprare "La danza dei draghi", con altre 500 pagine di cui 400 di storia effettiva e un centinaio piene di nomi di cui non frega un cazzo di niente a nessuno! 19 euro


lunedì 3 dicembre 2012

Farlo in salmì

Avevo una mezza idea di scrivere un post descrittivo di Budapest, giusto per dare un'idea di cosa un turista italiano possa trovare soggiornando in zona per qualche giorno, ma alcune cose hanno la precedenza assoluta. Una in particolare: la follia.
La follia è un tratto tipico del nostro mondo, solo che ormai si esplica in forme talmente lievi e inoffensive da non essere quasi avvertita. Solo questo può venire in mente dopo aver visto il caso del capriolo di Moena.

http://www.trentotoday.it/cronaca/capriolo-investito-esposto-procura.html
I fatti sono questi: in una ridente località del Trentino Alto Adige succede il fattaccio. Una macchina incontra e si scontra con un giovane capriolo che, non essendo un cinghiale - che se lo fosse stato se ne sarebbe andato tranquillo mentre l'autista avrebbe arricchito il meccanico locale - resta ferito mortalmente.
Il guidatore, attualmente sconosciuto, probabilmente perché colto dal panico, non attua nessuna delle due procedure in vigore per casi simili ma fugge via lasciando l'animale agonizzante.
Quali procedure?
Ok, per chi lo volesse sapere, ci sono soltanto due modi giusti di agire in casi del genere:
1) Chiamare il 118. Si tratta della procedura standard, in base alla quale il pronto intervento si mette in contatto con la forestale e la Asl che intervengono per assicurarsi che l'animale non sia capitato sulla strada semplicemente perché sbadato o sfortunato, ma in quanto portatore di una qualche malattia epidemica. 
Il 99% delle volte il povero animale viene caricato, portato al laboratorio di analisi addetto e, una volta dichiarato sano e quindi morto semplicemente per motivi accidentali, viene messo in salmì per la gioia dei presenti.
2) La seconda procedura, definita anche "non ufficiale", viene praticata direttamente dall'autista che, dopo aver smadonnato per minimo dieci minuti sul danno alla carrozzeria, si consola dando il colpo di grazia al capriolo per poi caricarlo in macchina, in barba alla legge, per farlo il salmì personalmente.
Fra i due destini il secondo, per quanto sgradevole, è probabilmente preferibile per il capriolo in questione. Nel primo caso deve infatti morire per conto suo o aspettare che arrivino quelli dell'Asl (e sarebbe il caso di dire "campa cavallo"). Nel secondo muore in fretta senza agonizzare per delle ore.
Stavolta però è stato sfortunato: a trovarlo è stato un veterinario. Dopo aver avvertito mezzo mondo, stanco di aspettare l'Asl, ha chiesto ai tizi della forestale di poter somministrare degli antidolorifici all'animale sofferente ricevendo un picche come risposta. Perché sai, se dei tizi ci devono fare degli esami sopra, io forestale so un cavolo se quello che gli dai influisce o meno sulle analisi.
Seguono ore di discussione che finiscono con il capriolo morto in agonia, i forestali scazzati e l'ordine dei veterinari che denuncia tutti per "crudeltà contro gli animali" perché "bisogna evitare sofferenze inutili agli esseri viventi". 
Ovviamente a nessuno viene in mente di risolvere la situazione nel modo più sensato: una mazzata.

Ma la follia giunge al culmine con il commento di Paolo Casicci sul Venerdì di Repubblica, di cui riporto un breve stralcio:
Annunziata Salines è il veterinario che, notando per caso l'incidente, ha dovuto seguire la prassi che obbliga i liberi professionisti a chiamare il 118 e, attraverso quello, i colleghi dell'Asl. Risultato: il medico è arrivato due ore dopo la chiamata. "Se anziché di un capriolo si fosse trattato di un uomo, e trovandosi sul posto un medico, se quell'ipotetico dottore non avesse prontamente soccorso il ferito, si sarebbe certamente trattato di omissione di soccorso" osserva Salinas. Domanda elementare: "Perché per gli animali non è così?"
Risposta elementare: perché si tratta di animali.
Risposta seria: prova a prendere un ferito in un incidente stradale e a infilargli in vena una siringa di morfina. Poi vai a raccontare a quelli del 118 che "poverino soffriva tanto" e guarda come reagiscono... Se va bene ti prendi un cazziatone. Se va male una denuncia per omicidio colposo. 
Come insegnano in qualsiasi fottuto corso di pronto intervento al minuto 1 della prima lezione soccorrere significa restare sul posto per guidare i soccorsi, non operare a cuore aperto sul ciglio della strada perché tanto sono un medico. Avete visto troppo House gente.
Risposta meno seria: gli esseri umani mica puoi farli in salmì! Hanno un saporaccio...

La Follia.