giovedì 24 dicembre 2020

Effetti indesiderati

Eruzioni cutanee su base allergica (eritemi, prurito, orticaria). Reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente).
Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo "È importante sapere che").
Dopo somministrazione sono stati riportati: senso di peso allo stomaco, nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo "È importante sapere che).
Meno frequentemente sono state osservate gastriti.
In associazione al trattamento sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.
Modesto aumento del rischio di attacco cardiaco ("infarto del miocardio") o ictus.

Nah, non sono gli effetti indesiderati del vaccino per il covid. Sono quelli del Moment.
Dai su.



martedì 27 ottobre 2020

Essere indispensabili

 Una piccola riflessione, giusto per togliermi il peso e non andare a dirlo in faccia a qualcuno rischiando la coltellata.
In questi giorni i social, le conversazioni e i programmi giornalistici che coprono le proteste hanno un tema unico: una domanda incalzante che emerge dalla massa e a cui nessuno ha il coraggio di rispondere. Domanda che poi è la stessa dai tempi della scuola: "ma perché noi dobbiamo chiudere e gli altri no? O tutti o nessuno".
Domanda che presenta diverse varianti.

"Chiudono cinema e teatri, ma quindi ci vogliono dire che la cultura non è una cosa importante? Che è secondaria?"
"Chiudono bar e ristoranti ma non i supermercati. Perché?"
"Ci fanno chiudere le palestre ma i mezzi di trasporto continuano a viaggiare. È assurdo!"

E nessuno riesce a dargli una risposta che suoni vera. Tutti si stringono nelle spalle, annuiscono e danno loro ragione.
Ora, quando nessuno riesce a darti una risposta, le possibilità sono due: o la risposta non esiste oppure la risposta è talmente brutta che nessuno ha il coraggio di dartela.
Quindi beh, è un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo. Lo faccio io.

Sapete perché voi chiudete e gli altri no?
Perché voi non siete indispensabili.

Mi spiace. Dico sul serio. Ma prendere un caffè al bar non è indispensabile, le fabbriche sì. Andare a mangiare una pizza la sera non è indispensabile, le banche lo sono. Nessuno ha il bisogno indispensabile di mettere su massa mentre al supermarket devi per forza andare a fare spesa. E sì, per prenderti il covid al cinema, considerando quante persone vadano al cinema, devi avere una sfiga terribile... ma tanto di film belli quest'anno non esce un cazzo mentre invece dei mezzi pubblici hai bisogno a prescindere.
Seriamente raga, lo so che è brutto sentirselo dire ma: non è che nessuno sentirà la vostra mancanza ma davvero nessuno ha estremo bisogno di voi. Dei bar, dei ristoranti, delle palestre, dei teatri e dei cinema. Nei casi di emergenza se ne può fare a meno. E siamo in emergenza.

Detto questo intendiamoci, sono d'accordo che quei settori vanno aiutati, ma non potete chiedere di essere trattati come i centri commerciali. Nessuno dipende da voi per mettere la cena in tavola la sera. E tranquilli, se continuiamo così, piano piano chiuderanno altre cose. Più la situazione peggiora e più che lo strato di attività "non indispensabili" cresce. Durante il lockdown abbiamo visto quante attività non siano davvero indispensabili, compresa una discreta parte del manifatturiero. Però sì, nel momento in cui si tratta di scegliere chi, fra tutti, sia meno indispensabile, voi siete i primi.

Siamo. Perché in uno dei settori non indispensabili ci lavoro pure io. Ed è brutto sentirselo dire, ma qualcuno doveva farlo.

Daje.

lunedì 11 maggio 2020

Jordan e come NON scrivere un BBEG

Adesso che ci penso, mi rendo conto che tutto è nato da un gruppo facebook di dnd e da una discussione sulle migliori saghe fantasy. Nelle classifiche proposte, usciva spesso il nome di Robert Jordan e della sua Ruota del Tempo come la più bella coinvolgente emozionante complessa mai scritta ecc. ecc. Ora, sono pure tizi che mettono le cronache di Dragonlance sopra Tolkien, quindi non è che i loro pareri mi suscitino grandi aspettative, però eravamo in quarantena. Quale momento migliore per approcciarsi a quei ventotto volumi da ottocento pagine l'uno che nella trama sul retro di copertina sembravano tanto banali?
Facciamolo. 

Pastore, viaggio, quest, noia
Meno noia, più wtf??

E questa è la recensione dei primi due volumi della Ruota del Tempo di R. Jordan.



Ok, la scena è questa: mi leggo 300 pagine, poi si arriva a un evento particolare e mi rendo conto di sapere quello che sta per succedere. Subito dopo capisco che io ho già letto questo libro, forse quando andavo all'uni e li prendevo in biblioteca perché ero povero e ancora non esistevano gli e-reader, e mi sono completamente dimenticato cosa ci fosse scritto. Quindi beh, probabilmente non mi era piaciuto.
L'ho riletto, poi ho letto il secondo e sinceramente non lo capisco. In che senso? Beh è un discorso lungo, andiamo per piccoli passi.

La trama: ok, inventatevi un mondo con qualche decina di migliaia di anni di storia, una lotta eterna fra bene e male, un ciclo di reincarnazioni ed eroi leggendari che tornano. Bello, ottimo lavoro Robert. Adesso però prendete un manuale sul fantasy e leggetevi il capitolo introduttivo. Poi scrivete una storia seguendone ogni paragrafo senza mai sgarrare di un passo e fatelo nel modo più scontato, banale e noioso possibile.
Ottimo, avete L'Occhio del Mondo. Profit.
Seriamente, questo primo libro della saga poteva essere scritto da un'AI la cui unica linea di codice fosse: "inserisci in modo randomico tutti gli stereotipi sul fantasy dagli anni '50 ad oggi, possibilmente in ordine". Rand al'Thor, orfano di madre, pastore di un #luogoinculoalmondo, vede il villaggio assalito da un gruppo #esserimostruosirandom comandati da #nazgûldisecondascelta che quasi gli uccidono il padre. La coppia di #magaliv.6 e #guardiadelcorpofighissima gli rivela che quei mostri stavano cercando proprio lui e i suoi due amici e lo costringe ad abbandonare tutto per non attirare la morte e la distruzione sul villaggio ecc. ecc. Iniziano quindi un viaggio di fuga e ricerca, inseguiti dalle forze del male, in cui a un certo punto si separeranno ecc. ecc. Ovviamente c'è il tizio maledetto da un oggetto magico, uno che diventa un licantropo, un elfo gigante dall'aspetto strano che ama le piante e il protagonista scopre di essere la reincarnazione di un campione leggendario che ciclicamente diventa REDITUTTO poi impazzisce e distrugge qualsiasi cosa ma nessuno ci può fare niente perché le profezie dicono che lui deve affrontare il male NELL'ULTIMA BATTAGLIA  e quindi se lo dice la profezia ci devi crede e basta.
Ah vi ho detto che il padre (che non è suo padre eh, lui in realtà è un trovatello) gli ha anche lasciato una spada fighissima da maestro spadaccino?
No perché non vorrei dimenticare qualche cliché.
Alla fine devono trovare un McGuffin e c'è uno scontro finale in cui Rand si appella al potere della plot armor per usare la sua aura potentissima per sconfiggere il BBEG e anche distruggere un esercito facendogli crollare sopra una montagna. Ma quest'ultima cosa giusto perché era lì di passaggio eh. Non che ci si sia impegnato sul serio.

La trama 2: La Grande Caccia è un ottimo titolo perché già spoilera il contenuto del libro. Applausi. Fra i McGuffin trovati nel primo capitolo c'era un corno il cui potere consisteva nel richiamare tutti gli eroi leggendari del mondo per combattere nell'ultima battaglia. Quindi mi direte: "ok, allora è fatta no? Abbiamo trovato il corno e quindi la storia è finita, ggwp e il male ha perso". Ah ah. No ovviamente, perché la grande gara degli stereotipi ricomincia con #ilfurto. Compare #personaggiosecondariocattivo (che improvvisamente è diventato fighissimo per motivi?), che si ruba tutto e parte il grande inseguimento. In un mondo in cui dei tizi a cavallo non riescono a stare dietro a dei mostri che corrono nelle campagne prendendosi anche delle pause per saccheggiare, sterminare e impilare corpi di villici in modo decorativo, facendoci rivivere le migliori partite contro gli uomini bestia di Total War: Warhammer, Rand è ovviamente al centro di tutto. Utilizzando sapientemente l'abilità di "sono il protagonista" shifta a caso in un mondo parallelo che lo fa viaggiare velocissimo e recupera il corno. Poi si rifugia in una città in cui non facendo niente scatena una guerra civile (non sto scherzando eh, letteralmente nel libro seguente dicono: "eh il destino si modella intorno a lui, quindi anche quando non fa un cazzo le cose avvengono" è canon) e gli rubano nuovamente sto cazzo di corno.
Quando tutto sembra perduto viene raggiunto dagli amici e dalla maga (sostituta di quella del primo libro che era in ferie) e tenta di usare di nuovo il teletrasporto per andare all'indirizzo che #personaggiosecondariocattivo gli ha lasciato (per motivi?). Solo che stavolta rolla malissimo il d20 e si ritrova sì nel posto dove deve arrivare ma quattro mesi dopo.
Cosa che non è assolutamente un problema perché tanto nessuno fa un cazzo in sto libro e sono tutti ad aspettare lui che rirecupera il corno, sconfigge un maestro spadaccino grazie al potere della sicumera e poi, boh, l'amico maledetto suona il corno, compaiono gli eroi leggendari e sconfiggono l'esercito del posto. Non da soli però, grazie a Rand che si scontra di nuovo col BBEG e ovviamente vince.

Sinceramente, ma cosa vi siete fumati per dire che sta roba è la migliore saga fantasy di sempre? 
Ok no, questa frase era uno sfogo. Dobbiamo essere professionali e fare un discorso articolato. Ora, difficilmente, dopo aver letto questa roba, qualcuno mi potrà dire che si tratta della migliore sceneggiatura originale del secolo. Però già percepisco le obiezioni "eddai alla fine il fantasy è tutto così, gli stereotipi ci sono sempre" nell'aria. Obiezioni che rendono evidente che non avete letto un cazzo di fantasy ma ok, facciamo finta che siano valide.
Parliamo quindi del worldbuilding e facciamolo in tre punti:

1. la magia e le donne: per qualche motivo il potere (o Vera Fonte) è composto da una parte maschile e una femminile, saidin e sadar, che possono fare all'incirca le stesse cose, anche se fuoco e terra sono più adatti ai maschietti (e quindi sono azzurri) e vento e acqua alle femminucce (e quindi sono rosa). La parte maschile è contaminata dall'oscurità e si dice che chiunque la utilizzi impazzisca e ammazzi tutti. Quindi da tipo tre millenni le donne maghe aes sedai vanno alla ricerca delle controparti maschili e le tagliano fuori dal potere magico (cosa che li porta alla morte e alla pazzia lo stesso). L'ordine delle aes sedai ha una scuola magica con enorme influenza sul mondo e l'arcimaga influenza un po' i destini delle nazioni, anche se hanno tutte giurato di non agire mai direttamente sulla scena politica per non scatenare le folle con i forconi.
Ora, tutto questo va benissimo, ed è un ottimo spunto narrativo solo che. Ok, dovete leggere il libro per capire, perché in una recensione è difficile spiegare come siano assolutamente stupidi i rapporti sociali fra uomini e donne nel libro.
Siamo in un mondo medievale. Ci sono le streghe. Le donne girano in gonna (una ragazza che vede nel futuro viene continuamente definita "strana" perché le piace indossare i pantaloni), si occupano dei figli, della cucina e gli uomini vanno a caccia, combattono (solo la popolazione degli Aiel ha le donne guerriere e per gli abitanti del mondo sono stranissime), si occupano dei campi ecc. Eppure l'intero libro si basa su questo dualismo in cui gli uomini fanno politica ma sono le donne a comandare davvero. È come assistere per 1200 pagine ai battibecchi in famiglia fra tua madre e tuo padre in cui ogni tanto spuntano dei dialoghi madre-figlia in cui la prima dice alla seconda "gli uomini parlano parlano ma poi fanno quello che vogliamo noi perché..." boh. E quel perché rimane costantemente in sospeso a mezza strada fra "sono stupidi" "noi siamo magiche" e "abbiamo la figa". Il tutto senza alcuna coerenza con l'effettiva costruzione del mondo. Si capisce benissimo perché le aes sedai abbiano un posto di rilievo nella politica. Difficile ignorare qualcuno che ti può effettivamente incendiare il granaio con un gesto delle mani. Ma perché mai esistano questi "consigli delle donne" in una società medievale e con un'economia evidentemente patriarcale boh. Magari si scopre nel libro 7 e io sono solo all'inizio del 3. 

2. i millenni: il mondo è antichissimo. Che andrebbe bene, se non fosse che tutti sanno tutto di tutto e contemporaneamente nessuno sa un cazzo di niente. Mi spiego. Antica epoca leggendaria, regno di luce e prosperità, il signore delle tenebre fugge dalla prigione del Creatore (che evidentemente è andato a creare qualcos'altro invece di vigilare sulla sua creazione come ogni buon Dio che si rispetti) e scatena una guerra epocale. Lewis Therin (grande mago e re, definito Drago) raduna tutti i maghi maschi (solo i maschi non si sa perché) e lo imprigiona di nuovo. Il signore delle tenebre (che chiamerò Balzamon perché non ho voglia di ricontrollare come si scrive il nome) si vendica contaminando la magia maschile con l'oscurità che fa impazzire tutti i maghi che scatenano l'apocalissi e distruggono il mondo, spianando montagne, affondando i continenti e cose così.
Ora, da tutto questo, il mondo declina ma solo dal punto di vista tecnologico. Nel senso, le aes sedai, che sono letteralmente le persone istruite, si ricordano benissimo chi cazzo fosse questo Lewis Therin, così come si ricordano ogni evento storico importante degli ultimi tremila anni. Quindi se ne deduce che abbiano almeno una libreria con 3-4 volumi di storia del mondo divisa per epoche.
Però sulla magia niente. In tremila anni hanno perso infinite conoscenze e nessuno si ricorda più niente di come si facevano certe cose e non altre. È un po' come se nel 3000 d.C. fossero arrivate tutte le puntate di A.C./D.C sulla storia del mondo, ma neanche un tutorial su come fare il cemento.
Ora, la cosa sarebbe credibile se l'apocalisse non avesse lasciato in piedi niente. Hai una civiltà che si è rialzata dalle macerie dopo mille anni, alcuni hanno ritrovato quattro tomi polverosi in una biblioteca e sculo vuole che fosse solo il settore di storia antica e non quello di ingegneria. Ci sta. Può essere.
Ma che senso ha che questo avvenga in presenza di una cazzo di ACCADEMIA MAGICA millenaria la cui tradizione si perpetua senza interruzioni nella storia, fondata e tenuta in vita da gente che da millenni si dedica alle stesse identiche cose?? Ok, alcune cose magiche che potevano fare solo uomini e donne uniti assieme non le avete conservate perché tanto gli uomini non possono più usare la magia, ci sta. Ma perché avete perso pure le conoscenze delle aes sedai donne? Si tenevano i segreti? C'è stata una rivolta generazionale nel '68 e i giovani hanno preteso il 18 politico all'uni di magia? Cosa?
E questo vale anche per il resto del mondo e dei popoli eh.
Che senso ha che una popolazione di ok non chiamiamoli elfi esseri chiamati Ogier dalla lunghissima vita che vivono in luoghi fuori dal mondo, non toccati dalla magia, si siano completamente dimenticati di come costruire le cose nonostante vengano chiamati "i costruttori"?? È un po' come se arrivando a Gran Burrone, Elrond avesse tenuto un consiglio dicendo "boh, noi non ci ricordiamo più di un cazzo. Anelli? Quali anelli? Ah ne ho uno al dito? Boh me lo ha dato tipo il mio bis-bis cugino un millennio fa ma chi sta a pensare a queste cazzate? Volete una tisana?"
Dio santo. Magari anche questo verrà spiegato nel libro 7. Fino ad ora l'unica spiegazione è stata "boh a un certo punto le conoscenze si sono perse. Che ti devo dì? Magari le avevano tutte gli uomini aes sedai maschi che sono morti o le avrà mangiate il cane. O magari sta roba dal punto di vista narrativo non ha senso, sta zitto e segui Rand che impara a suonare il flauto durante un viaggio in barca (sic.).

3. le leggende del regno accanto: ok, c'è questa roba stranissima che il mondo è grande, ma non così grande. Rand e i suoi compagni escono dalla regione in cui abitano, che è definita come un luogo sperduto, in tre giorni a cavallo. In circa un mesetto di viaggio, a piedi (con vari casini e deviazioni dovuti agli inseguitori) arrivano nella capitale del regno. Le marche di frontiera sono a un altro mese di viaggio. È tanto, ma non è l'immensità. Non c'è nessun motivo, in un mondo dotato di commerci fluviali, menestrelli che girano dappertutto, maghe che conservano segreti arcani e addestrano eredi al trono, mercanti di ogni tipo, genere e numero, viaggi a cavallo, che degli esseri come i "trolloc" vengano considerati leggendari. Soprattutto se c'è una guerra permanente ai confini del mondo in cui delle "marche di confine" chiamate "marche di confine" combattono contro i mostri. Eppure no, la gente a più riprese rifiuta di credere nell'esistenza dei mostri. Poi stupiscono di fronte a un Ogier (sempre sti cavolo di tizi che parlano alle piante) e in una città lo vogliono linciare, ma nel villaggio accanto nessuno fa una piega. C'è una assoluta disparità di conoscenze e comportamenti che è davvero difficile da credere in un mondo che è fondamentalmente molto interconnesso. E sinceramente non se ne capisce il motivo, perché non c'è una vera esigenza narrativa alla base. Per dire in ASoIaF tutti considerano gli estranei come leggendari. Ed è ovvio, nessuno li vede più da mille anni. Ma quando Daenerys conquista la sua prima città, in un mese si viene a sapere che ci sono tre draghi in giro per il mondo. E stanno in un continente diverso, separato dall'oceano. Come è possibile che da secoli le marche di confine combattono contro i trolloc (e appena trenta-quarant'anni prima una è stata distrutta e conquistata) e gente che sta a un mese di viaggio li consideri esseri leggendari? È come se in un paesino della Toscana medievale la gente fosse andata in giro a dire: "mah, sti francesi. Sì, dicono che a Firenze ogni tanto se ne vede qualcuno, ma tu ci credi? Secondo me i francesi non esistono".

Ma oltrepassiamo anche il worldbuilding e occupiamoci dell'ultimo punto che è anche quello che da il titolo alla recensione. Il Big Bad Evil Guy. Perché seriamente, quasi ogni storia può essere salvata da un buon cattivo. E invece no.

Il cattivo: abbiamo Shai'tan, il Tenebroso, Padre delle Menzogne, quello che volete voi edgy e fighissimo, che deve imporre al mondo il suo potere. C'è una bella storia utilizzabile. Pensateci un attimo. Un gruppo di maghe domina il mondo facendo da consigliere ai sovrani. Quelle stesse maghe appena trovano un uomo in grado di usare la magia lo "domano" togliendogli i poteri magici. Dicono di essere costrette a farlo perché poi gli uomini impazziscono, ma di fatto gli unici a fare in tempo da impazzire sono quelli che tentano di ribellarsi al loro dominio insorgendo come falsi draghi (con più o meno buoni motivi).
Cosa farebbe un cattivo intelligente, in grado di manipolare i sogni della gente, quando individua un pastore con notevoli poteri magici a cui le maghe di cui sopra stanno pure abbastanza sul culo? Beh, la butto lì, io mi presenterei come una divinità caritatevole, desiderosa di aiutarlo a comprendere i suoi poteri e a dominarli. Gli direi che c'è un enorme complotto mondiale di donne desiderose di usurpare i poteri maschili. Che gli antichi aes sedai  maschi erano stati ingannati dalle loro compagne e che da secoli gli uomini vengono cacciati come animali perché le maghe hanno paura di loro. E una volta conquistata la sua fiducia insegnandogli a usare i suoi poteri, lentamente lo corromper... NO MANDIAMO DUECENTO MOSTRI A DISTRUGGERGLI CASA, AMMAZZARGLI IL PADRE E POI GLI APPARIAMO IN SOGNO COME UN ESSERE FATTO DI FUOCO E TENEBRE CHE "TANTO CI SERVIRAI COMUNQUE VIVO O MORTO QUINDI OBBEDISCI SCHIAVO".
Oh wow. Veramente quello che mi aspettavo da un diabolico e machiavellico signore delle tenebre. Mi chiedo come mai Rand abbia preferito seguire la maga del cui ordine tutto il mondo gli ha parlato male ma che comunque ha salvato la vita a suo padre.
E tutto va avanti in questo modo, per due libri, con sto povero stronzo di Tenebroso che stalkera i sogni della gente e non fa altro che lanciare minacce a casissimo rinnovando ogni volta l'offerta di servirlo "perché sennò ti ammazzo e allora mi servirai da non morto lol". Dio mio è letteralmente come se continuasse a telefonarvi la Vodafone per chiedervi di fare un contratto minacciandovi che "se non firmate ti seghiamo la linea e poi sarai costretto a chiederci il wifi lo stesso, lol". Una roba talmente cringe che probabilmente Shai'tan viene preso in giro da tutti i suoi colleghi quando si riuniscono a bere una birra nel bar dei cattivi.
Un buon cattivo poteva ancora salvare questi libri, ma questo non è un buon cattivo neanche di lontano.

Ci sarebbero anche altre cose da dire eh. Tipo il problema di questo corno, che evoca spiriti leggendari buoni ma che servirebbero pure un cattivo nel caso lo suonasse. Ma che nessun cattivo suona nonostante lo tengano in mano quattro mesi. Poi lo suona l'amico di Rand ma gli spiriti leggendari col cazzo gli dicono "ok, cosa dobbiamo fare padrone?" ma si rivolgono subito a Rand e prendono ordini da lui perché lo riconoscono evidentemente come l'alfa. Quindi in pratica gli spiriti obbediscono a chi suona il corno anche se è cattivo, ma non se c'è Rand in giro perché mica ti vuoi mettere contro al protagonista della storia no? E poi sto corno in teoria andava suonato nell'ULTIMA BATTAGLIA, ma qui lo usano contro un esercito che aveva occupato una città tipo Cagliari. Quindi o era un'ULTIMA BATTAGLIA veramente sfigata, oppure il corno può essere usato tutte le volte che vuoi a caso e  quindi non si capisce perché non hanno sti tizi leggendari permaevocati che gli risolvano tutti i problemi. Magari hanno un contratto che prevede solo x ore di combattimento ogni secolo e se sgarri poi ti arriva la CGIL-CISL&UIL a casa. Boh.
Ma era giusto per fare un esempio eh. Non infogniamoci in tutte le cazzatine che sennò facciamo notte.

Voto finale: 6.
Si salva perché è passabilmente scorrevole e perché siamo in quarantena. Dovessi scegliere fra questo e la Spada della Verità di Goodkind, sceglierei Goodkind. Nel senso, il protagonista overpower e le minchiate ci sono pure lì, ma almeno ci sono le parti bondage che un minimo tengono svegli.

lunedì 20 gennaio 2020

Piccole donne aka come riescono a farti rimanere simpatica Amy


Vi ricordate Amy? La sorellina della versione animata di Piccole Donne che passava su Italia 1? No? Siete dei bimbiminkia. Comunque era una rompicazzo assurda.
Anche in questo film. Però il titolo è menzognero, perché la storia è per metà quella del primo libro e per metà quella di Piccole Donne crescono. Quindi alla fine diventa una persona piacevole e simpatica e guarda un po', sei pure contento che abbia il lieto fine più lieto di tutti.

Cioè, a parte Beth che non ha un lieto fine per nulla, perché muore. Sì, spoiler. Su un libro del 1869. Fatemi causa.
Porca puttana Jo! (ndr.)
Due note veloci:
1) leggo in giro che la critica non ha apprezzato la trama con i balzi temporali fra presente e futuro. Ora, sarà che ho appena visto The Witcher, ma seriamente, che problemi avete? C'erano dei bambini di dodici anni in sala e hanno seguito la storia. Giuro, ce la potete fare anche voi.
2) leggo anche che la storia è troppo women power!! e questo ha suscitato riflessioni. Boh, se lo dite voi. Di quattro, Meg si sposa per la serie due cuori e una capanna, praticamente dicendo a sua sorella Jo, solo perché a te del matrimonio non frega nulla non è detto che la debba pensare anche io così, un ballino di cazzi tuoi puoi farteli? Amy si lamenta di non poter campare facendo l'artista e punta al matrimonio di convenienza con un pratico buonsenso ma poi rinuncia per l'AAMMORE. Manco parlo della madre e di Beth che sono talmente Legali Buone che Gesù deve essere andato a prendere ripetizioni. Sì, si riflette molto sul duro destino delle donne nell'ottocento in America... ma siamo nell'ottocento in America in un film tratto da un libro scritto da una donna. Che vi aspettavate, Guerra e Pace?

Detto questo, due parole sulla scelta del cast che, ve lo dico, ho amato dal primo all'ultimo personaggio. Unico appunto su Emma Watson, perché potete truccarla come volete, ma non ce la fate a farla apparire come una mamma. Cioè, mi spiace per la sua carriera, ma con quei lineamenti sembrerà una ragazzina fino ai quarantacinque anni. Quindi tutte le scene in cui è sposata sono un po' al limite della credibilità.
Per il resto Eliza Scanlen e Florence Pugh sono state ottime scelte. Sempre in personaggio e Dio se la Scanlen fa piangere. Un ottimo Timothée Chalamet (mai visto né considerato) nel ruolo di Laurie e Meryl Streep mi ha ucciso facendo la zia. Nella scena del matrimonio in particolare.

E poi c'è Jo. Anche qui Saoirse Ronan, mai vista, ma un'ottima Jo. Perché se riesci ad essere allo stesso tempo adorabile e meritevole di legnate per tre quarti del film, sei sicuramente un'ottima Jo. L'infanzia è finita troppo in fretta. E non è così per tutti mon amie?

Seriamente, il film ha dei difetti. Non è un capolavoro ma il cast è talmente puccioso che ti fa dimenticare qualsiasi critica. Spendete due ore al cinema, lo merita.

giovedì 2 gennaio 2020

Piccola precisazione linguistica

Siccome sta per uscire "Hammamet" di Gianni Amelio al cinema, ricordatevi che si dice "la latitanza" di Craxi. Non l'esilio.
L'esilio è quando uno Stato ti costringe a stare fuori.
La latitanza è quando scappi perché lo Stato ti vorrebbe dentro.

Il vocabolario vi aiuta.