martedì 18 agosto 2015

Questi stranieri che ci rubano il lavoro agli Uffizi

A volte mi chiedo se siamo solo noi. Siamo solo noi italiani a cercare con la lente di ingrandimento, la mattina, ogni più piccola notizia per far polemica sterile, oppure è una cosa che fanno in tutti i paesi in quanto tratto saliente di quest'epoca o, più in generale, dell'essere umano? Non so. Perché davvero ci vuole un incredibile sfoggio di masochismo per superare i cinquecento commenti sotto l'articolo del Fatto Quotidiano su Franceschini che nomina i direttori dei musei.

E su cosa verte la polemica?
Sul fatto che, fra i selezionati dal bando internazionale, cosa incredibile, ci sono ben 7 futuri direttori su 20 provenienti dall'estero. Strano eh? Chi lo avrebbe mai detto, che in un bando aperto a tutto il mondo, potessero desiderare il posto anche gente di altri paesi? Stupefacente, davvero.
Scandaloso, invece di riservare il posto al cugino del cognato di mio zio che una volta ha accomodato il tetto agli Uffizi, hanno scelto l'ex direttore della National Gallery of Art di Washington e del Dipartimento di sculture e arti decorative nel J. Paul Getty Museum di Los Angeles, esperto internazionale di arte fiorentina con un elenco di pubblicazioni lungo quanto i Promessi Sposi. MA  di nome fa Eike Schmidt, quindi è tedesco e quindi è sicuramente stato scelto per fare un favore alla Merkel, perché alla Merkel frega tantissimo che un tizio che ha lavorato per tutta la vita in Italia, USA e Inghilterra venga a lavorare a Firenze #sosoddisfazioni.

Per fortuna c'è chi ha capito tutto e adesso smaschera il complotto con la sua logica inconfutabile:
Perché l'idea che le persone che in Italia possiedono un curriculum analogo o superiore stiano già lavorando e non in una friggitoria in attesa del concorso internazionale per dirigere gli Uffizi ma, magari, in un posto simile o forse addirittura all'estero, è ovviamente inimmaginabile per l'italiano medio che vive la sua intera esistenza nell'attesa spasmodica che il figlio riceva la giusta spinterella per andare a lavorare alle poste. Si tratta di un concorso, santiddio. Funziona che dici che c'è un posto di lavoro, la gente ti manda i curriculum e tu scegli il migliore. End of story.
Se c'è qualcuno, in Italia, che ha un curriculum superiore a quello di Eike Schmidt, magari non ha partecipato al concorso perché sta già facendo altro. Anche perché non è che per passargli davanti puoi essere l'ultimo degli stronzi eh.

Ma la cosa che mi fa più incazzare è la totale, assoluta ignoranza della ggente (con due gg) che commenta in libertà. Hanno idea di quali erano le procedure e i criteri di selezione? No. Hanno letto i curriculum di chi si è candidato? No. Hanno le competenze per valutare quali curriculum sono meglio e quali no? No. Hanno forse sentito di ricorsi, proteste, polemiche sulla non trasparenza del concorso? No. E leggono il fatto quotidiano. Se ci fossero state polemiche lo avrebbero scritto il minuto dopo.
Quindi cosa cazzo vai a scrivere?

Senza contare che quattro dei selezionati sono italiani che tornano a lavorare in Italia dopo essere stati a dirigere realtà museali all'estero (in USA e Francia). Loro erano forse raccomandati per andare a lavorare all'estero? Davvero, è incredibile. Gli italiani che vanno a lavorare all'estero sono dei geni che si fanno strada nel mondo, però gli stranieri geniali non possono venire a lavorare qui, perché vuoi mettere, questi immigrati che ci vengono a rubare il lavoro? Il retropensiero è uno solo: NOI siamo il paese dei geni, quindi sicuramente ci sarà qualcuno più capace di quegli STRANIERI per il semplice fatto che è ITALIANO.
Beh lasciatevelo dire:

Siete - Dei - Provinciali - Del - Cazzo



ps. non ricordo nemmeno da quanto non facevo due post in due giorni di fila. Giusto Franceschini poteva fare il miracolo.
pps. facciamo pure informazione utile. Questo è l'elenco dei nuovi direttori con un breve sunto delle loro esperienze di vita. Se volete approfondire cercateveli pure un po' su google. Fatto? Bene, adesso se avete tipo un quarto dei titoli di uno solo di quegli sporchi stranieri potete commentare. Ma solo se allegate cv. Altrimenti state zitti per favore.

lunedì 17 agosto 2015

La polemica di Ferragosto

Non capita spesso di vedere affrontarsi due categorie di antipatici. Abbiamo quindi seguito con attenzione il derby di Ferragosto Contradaioli Senesi (CS) vs Partito Animalista Europeo (PAE) constatando, con un certo sgomento, la vittoria degli animalisti.
Solo chi ha abitato in provincia di Siena per molto tempo può capire. In zona difficilmente si può trovare esseri viventi più antipatici dei senesi nei giorni del Palio. In tutti gli altri momenti dell'anno sono persone perfettamente normali, ma intorno al 2 luglio e al 15 di agosto subiscono una metamorfosi che li rende infrequentabili, conferendogli quindi un notevole vantaggio di antipatia sugli avversari del PAE. Invece stavolta hanno perso. Sono momenti...

L'autore del successo storico: superare in antipatia la città più antipatica della Toscana, è il signor Enrico Rizzi. Il primo ad aver manifestato contro il Palio di Siena, a Siena, nei giorni del Palio. Applausi.

Come sempre, il post in caps è rilevatore del bimbominkia con una percentuale di errore dello 0,2%

Quali mosse hanno reso possibile al nostro Enrico raggiungere questo incredibile risultato? Nell'ordine:

1) La lamentazione preventiva: "negli scorsi anni non ci hanno fatto manifestare a Siena perché avevano paura, arroganza e bla bla bla... vedete che pure stavolta..." [e invece ndr.]
2) La lamentazione d'accettazione: "siamo in zona periferica" [strano eh? Chissà perché non li hanno sistemati proprio in Piazza del Campo dove dovevano correre i cavalli. Lì sì che sarebbe stato perfetto manifestare ndr.]
3) La lamentazione passivo-aggressiva: "ci minacciano tutti, vogliamo più forze dell'ordine a proteggerci oppure non ci veniamo a Siena a manifestare" [Certo che, minacciare di non manifestare perché la gente ti minaccia perché non vuole che manifesti, è geniale ndr.]
4) La lamentazione postuma: "tutti ci insultano su facebook"

Seriamente, se dovessero fare una gara fra gente capace di farsi strada a forza di piagnistei e di lacrime di coccodrillo, scommetterei su Rizzi ogni giorno dell'anno e due volte a Natale.
Aggiungiamo che, dopo due mesi, davvero, due mesi di sproloqui su ogni social network, radio e giornale locale sul fatto che sarebbero arrivati a Siena a sfasciare tutto!!11!!!, ieri a Siena c'erano tipo cento persone (a starci larghi) arrivati con due (2!!!) bus organizzati da Roma e Milano più qualche macchina di privati autonomi.
Tipo che quando facevamo le manifestazioni del liceo c'era più gente.
Aggiungiamo il modo simpatico, ironico ed elegante di manifestare
Concludiamo con una lettura veloce alla pagina facebook di Enrico. Mi sono fermato al post in cui augura il cancro a una tizia random che va a fare i safari. Non che personalmente sia favorevole a chi va a fare i safari. Diciamo che li considero al livello dei bimbiminkia che augurano il cancro alla gente.
In tutto questo, sorprende che Rizzi non sia grillino. Le caratteristiche del rappresentante di istituto fuori tempo massimo le ha tutte.



ps. giusto per fare un minimo di informazione: esiste uno studio dell'università di Parma sul Palio di Siena e su tutte le corse di rievocazione storica che trovate qui. Cito, dall'ultima parte:

Considerando gli ultimi 40 anni del Palio di Siena e suddividendo i dati in decenni si nota una significativa riduzione degli incidenti catastrofici che passano da 2,62 % del decennio 1980 – 89 allo 0,53 % del periodo 2000 – 2009 (tabella 16)

[...]I dati raccolti ci permettono di affermare inconfutabilmente che in tutte le competizioni sportive in cui si fa uso di cavalli esiste il rischio di incidenti catastrofici. Quello che è risultato interessante è verificare che la percentuale di tali incidenti che accadono nelle corse storiche non si discosta di molto da quanto succede nel mondo delle corse cosidette regolari. E’ importante ribadire che, pur non negando la pericolosità delle corse non regolari, sarebbe interessante che il benessere dei cavalli fosse un valore in sé e fosse valutato allo stesso modo nelle gare ufficili e si cercasse di essere meno emotivi sparando dove capita, magari proprio dove, in rapporto alla difficoltà della prestazione, si mettono in atto molte più misure preventive. 
Atti del Convegno Legnano, 24 aprile 2010, "Dalla sella alla sabbia: al galoppo verso il futuro". Zanichelli S. - Botti B. - Lipreri G., Le patologie traumatiche del cavallo atleta: corse regolari e palii a confronto, Sezione di Clinica Chirurgica Veterinaria e Medicina d’Urgenza - Dipartimento di Salute Animale - Facoltà di Medicina Veterinaria - Università degli Studi di Parma, pp. 12-13.
In altre parole, se è vero che di per se il Palio di Siena è tendenzialmente più pericoloso per i cavalli, dal 1990 sono state messe in campo una serie di misure preventive che hanno fatto calare la % di incidenti a livelli poco superiori di quelli delle corse professioniste (0.53% contro lo 0.32%). Questo senza contare che mentre il Palio è costantemente monitorato in quanto manifestazione pubblica, la vita dei cavalli nelle varie scuderie e ippodromi è leggermente meno controllata. Se a Siena, per dire, esiste un pensionato dei cavalli in cui vengono mantenuti gli esemplari troppo vecchi o incidentati, nel resto d'Italia quando un cavallo non è più in grado di correre, tranne casi particolari (riproduzione ecc.) l'unica strada aperta è quella della macellazione.
Tutto questo per dire che, oggettivamente, non esistono prove per dire che il Palio di Siena (o altre corse simili) siano, di per sé, più crudeli nei confronti dei cavalli. Non appare quindi evidente il motivo per cui l'attenzione si rivolga al Palio anziché alle normali corse.
A occhio cinico sembrerebbe che si sia scelto il Palio per l'effetto mediatico connesso.

Ma a te che ti frega del Palio?
Si tratta di un pezzo di prova per www.sticazzi.com
Dite che può andare?

martedì 11 agosto 2015

Sì esatto...

Siccome la chiusura del Cocoricò sembra diventata il tema di maggiore rilevanza nazionale, ovviamente subito dietro al destino dei Marò, mi sembra giunto il momento di rispondere a tutte le voci di protesta che riassumerò con il post sotto riportato:


La risposta è: sì esatto. Ne sei diretto responsabile. Capita.
E non è che la forze dell'ordine ce l'abbiano in particolare con il Cocoricò. Funziona allo stesso modo in qualsiasi evento pubblico. Se organizzi un concerto in piazza, metti un bar e vendi alcolici a minorenni fino a che uno non crolla a terra in coma etilico (e giusto per ricordare la cosa... vendere alcol a minorenni è illegale eh), sì: sei il diretto responsabile della morte del tizio.
Tuo l'evento, tuoi i guadagni se va bene, tue le rogne se succedono casini. Così è sempre stato.

Ma mica posso controllare tutti!??!?111010ONEONEONE??!!?!!

No. Effettivamente non puoi se gestisci una discoteca in cui transitano migliaia di persone ogni sera. E forse il problema è proprio quello. Forse dovremo affrontare il fatto che locali con migliaia di clienti ogni sera non sono proprio gestibili. Nonostante la presenza all'entrata, in alcuni posti, di esseri umani dalle dimensioni elefantiache che controllano ad uno per uno la carta d'identità. Capita anche che controllino la faccia e che non ti facciano entrare, se sembri un tizio facile alla droga. Alla faccia di ogni associazione per i diritti umani che gridi al razzismo o al fascismo perché "tutti sono innocenti fino a prova contraria". Il locale è privato. La tua faccia non mi piace: non entri. End of story. Si chiama selezione all'ingresso.
Perdi clienti eh. Ne perdi tanti. E ne perdi anche del tipo che ti fanno guadagnare di più: quelli che bevono come se non ci fosse un domani.

E comunque capita che ogni tanto ti facciano chiudere. Nonostante tutte le precauzioni. Perché un certo tipo di locali attira un certo tipo di clientela e perché un certo tipo di clientela sta particolarmente sul culo alla polizia. E sticazzi? Non vuoi correre rischi? Mettiti a gestire un teatro o un cinema. Apri un bar o un ristorante. Le possibilità che ti facciano chiudere sono praticamente inesistenti.

Non potete andare al Cocoricò? Andate altrove. Tranquilli, hanno abbastanza soldi da resistere fino alla riapertura. Resistete pure voi.