lunedì 17 agosto 2015

La polemica di Ferragosto

Non capita spesso di vedere affrontarsi due categorie di antipatici. Abbiamo quindi seguito con attenzione il derby di Ferragosto Contradaioli Senesi (CS) vs Partito Animalista Europeo (PAE) constatando, con un certo sgomento, la vittoria degli animalisti.
Solo chi ha abitato in provincia di Siena per molto tempo può capire. In zona difficilmente si può trovare esseri viventi più antipatici dei senesi nei giorni del Palio. In tutti gli altri momenti dell'anno sono persone perfettamente normali, ma intorno al 2 luglio e al 15 di agosto subiscono una metamorfosi che li rende infrequentabili, conferendogli quindi un notevole vantaggio di antipatia sugli avversari del PAE. Invece stavolta hanno perso. Sono momenti...

L'autore del successo storico: superare in antipatia la città più antipatica della Toscana, è il signor Enrico Rizzi. Il primo ad aver manifestato contro il Palio di Siena, a Siena, nei giorni del Palio. Applausi.

Come sempre, il post in caps è rilevatore del bimbominkia con una percentuale di errore dello 0,2%

Quali mosse hanno reso possibile al nostro Enrico raggiungere questo incredibile risultato? Nell'ordine:

1) La lamentazione preventiva: "negli scorsi anni non ci hanno fatto manifestare a Siena perché avevano paura, arroganza e bla bla bla... vedete che pure stavolta..." [e invece ndr.]
2) La lamentazione d'accettazione: "siamo in zona periferica" [strano eh? Chissà perché non li hanno sistemati proprio in Piazza del Campo dove dovevano correre i cavalli. Lì sì che sarebbe stato perfetto manifestare ndr.]
3) La lamentazione passivo-aggressiva: "ci minacciano tutti, vogliamo più forze dell'ordine a proteggerci oppure non ci veniamo a Siena a manifestare" [Certo che, minacciare di non manifestare perché la gente ti minaccia perché non vuole che manifesti, è geniale ndr.]
4) La lamentazione postuma: "tutti ci insultano su facebook"

Seriamente, se dovessero fare una gara fra gente capace di farsi strada a forza di piagnistei e di lacrime di coccodrillo, scommetterei su Rizzi ogni giorno dell'anno e due volte a Natale.
Aggiungiamo che, dopo due mesi, davvero, due mesi di sproloqui su ogni social network, radio e giornale locale sul fatto che sarebbero arrivati a Siena a sfasciare tutto!!11!!!, ieri a Siena c'erano tipo cento persone (a starci larghi) arrivati con due (2!!!) bus organizzati da Roma e Milano più qualche macchina di privati autonomi.
Tipo che quando facevamo le manifestazioni del liceo c'era più gente.
Aggiungiamo il modo simpatico, ironico ed elegante di manifestare
Concludiamo con una lettura veloce alla pagina facebook di Enrico. Mi sono fermato al post in cui augura il cancro a una tizia random che va a fare i safari. Non che personalmente sia favorevole a chi va a fare i safari. Diciamo che li considero al livello dei bimbiminkia che augurano il cancro alla gente.
In tutto questo, sorprende che Rizzi non sia grillino. Le caratteristiche del rappresentante di istituto fuori tempo massimo le ha tutte.



ps. giusto per fare un minimo di informazione: esiste uno studio dell'università di Parma sul Palio di Siena e su tutte le corse di rievocazione storica che trovate qui. Cito, dall'ultima parte:

Considerando gli ultimi 40 anni del Palio di Siena e suddividendo i dati in decenni si nota una significativa riduzione degli incidenti catastrofici che passano da 2,62 % del decennio 1980 – 89 allo 0,53 % del periodo 2000 – 2009 (tabella 16)

[...]I dati raccolti ci permettono di affermare inconfutabilmente che in tutte le competizioni sportive in cui si fa uso di cavalli esiste il rischio di incidenti catastrofici. Quello che è risultato interessante è verificare che la percentuale di tali incidenti che accadono nelle corse storiche non si discosta di molto da quanto succede nel mondo delle corse cosidette regolari. E’ importante ribadire che, pur non negando la pericolosità delle corse non regolari, sarebbe interessante che il benessere dei cavalli fosse un valore in sé e fosse valutato allo stesso modo nelle gare ufficili e si cercasse di essere meno emotivi sparando dove capita, magari proprio dove, in rapporto alla difficoltà della prestazione, si mettono in atto molte più misure preventive. 
Atti del Convegno Legnano, 24 aprile 2010, "Dalla sella alla sabbia: al galoppo verso il futuro". Zanichelli S. - Botti B. - Lipreri G., Le patologie traumatiche del cavallo atleta: corse regolari e palii a confronto, Sezione di Clinica Chirurgica Veterinaria e Medicina d’Urgenza - Dipartimento di Salute Animale - Facoltà di Medicina Veterinaria - Università degli Studi di Parma, pp. 12-13.
In altre parole, se è vero che di per se il Palio di Siena è tendenzialmente più pericoloso per i cavalli, dal 1990 sono state messe in campo una serie di misure preventive che hanno fatto calare la % di incidenti a livelli poco superiori di quelli delle corse professioniste (0.53% contro lo 0.32%). Questo senza contare che mentre il Palio è costantemente monitorato in quanto manifestazione pubblica, la vita dei cavalli nelle varie scuderie e ippodromi è leggermente meno controllata. Se a Siena, per dire, esiste un pensionato dei cavalli in cui vengono mantenuti gli esemplari troppo vecchi o incidentati, nel resto d'Italia quando un cavallo non è più in grado di correre, tranne casi particolari (riproduzione ecc.) l'unica strada aperta è quella della macellazione.
Tutto questo per dire che, oggettivamente, non esistono prove per dire che il Palio di Siena (o altre corse simili) siano, di per sé, più crudeli nei confronti dei cavalli. Non appare quindi evidente il motivo per cui l'attenzione si rivolga al Palio anziché alle normali corse.
A occhio cinico sembrerebbe che si sia scelto il Palio per l'effetto mediatico connesso.

Ma a te che ti frega del Palio?
Si tratta di un pezzo di prova per www.sticazzi.com
Dite che può andare?

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