Salve. Mi dicono che fra poco è Halloween. Mi sembra quindi il momento perfetto per darvi il benvenuto al secondo incontro del nostro breve corso sull'esatta natura dell'horror e del fantasy. Vi ricordate cosa avevamo detto durante la prima lezione? Se avete bisogno di ripassare, potete andare qui. La coda politica del post potete saltarla, anche se comunque può essere utile.
Dunque, nella scorsa lezione abbiamo dato una definizione di fantasy e horror basandoci sulle figure del drago e del vampiro. Visto che a quest'ultimo personaggio tengo particolarmente, mi sembra doveroso affrontare il problema di uno dei filoni di maggiore successo negli ultimi anni: i cosiddetti "romantic horror". Tale genere nasce dall'accostamento di figure tradizionalmente tipiche delle storie dell'orrore (primi fra tutti, appunto, i vampiri) con plot di carattere spiccatamente romantico. Lo scopo non dichiarato - e a volte dichiaratissimo, basta vedere la copertina originale di Twilight - è di sfruttare portandole all'eccesso le tematiche dell'amore/frutto proibito. Se gli amori pericolosi fanno audience, come considerare gli amori per esseri sovrannaturali che sopravvivono bevendo sangue?
Tali storie hanno però un punto debole fondamentale nella sostanziale ricerca di un happy ending, che di per sé falsa l'attribuzione al genere horror.
Che cosa voglio dire? Cerchiamo di arrivarci per punti, mettendo a confronto un romantic horror effettivo, o meglio il capostipite dei romantic horror contemporanei (ovviamente prendiamo in considerazione solo il periodo post-anni '80, sennò dovremo partire da Dracula) con il già citato Twilight.
In particolare vorrei mettere a confronto, chiedendo perdono preventivo a
chiunque si senta giustamente offeso dall'accostamento, le coppie
Buffy-Angel e Bella-Edward. Continuate a vostro rischio e pericolo che il post è lungo assai.