sabato 13 febbraio 2021

Dragon Force

Belli gli anni '90

Ma al di là della copertina di Panorama, sento gente già preoccupata perché Draghi ci porterà i diktat dell'Europa e il dominio della Germania. Tranquilli, è solo che si dovevano spartire i soldi e avevano bisogno di un paravento carino per non farlo davanti a tutti. Niente di nuovo.
 

giovedì 4 febbraio 2021

Vent'anni dopo

Non parliamo di Dumas e nemmeno di Draghi. Con lo sprezzo del pericolo, del ridicolo e con l'evidente scollatura della realtà che ci contraddistingue (oltre allo strano utilizzo del plurale maiestatis che oggi ci girava così), oggi parliamo di Dawson's Creek.

Anu uona uei

Nei giorni scorsi ho fatto la mattata. Lo ammetto. Ho letto su facebook il social media manager di Netflix Italia che faceva una battuta sul fatto che Dawson's Creek arrivava in catalogo e un'idea mi si è insinuata nella testa. E un'idea è resistente. Altamente contagiosa. Una volta che un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. E potrei continuare a citare Inception all'infinito ma insomma sì, mi sono detto: magari guardo solo la prima puntata. Giusto per fare un tuffo nel passato. Per ricordarmi com'era e... dopo qualche giorno sto facendo il rewatch della prima stagione e non so nemmeno se mi fermerò.

DC uscì in Italia, reti Mediaset, nel 2000. Nel 2000 avevo tredici/quattordici anni, andavo in prima superiore, non c'era ancora stato l'attentato alle Torri Gemelle né il G8 di Genova né era ancora avvenuto il ritorno di Berlusconi al governo aka l'Impero colpisce ancora. Era un mondo in cui l'adsl era ancora un miraggio (il mio primo pc sarebbe arrivato di lì a poco) e in cui il Nokia 3310 non era ancora uscito. Si può quindi dire che siamo di fronte a una delle serie iconiche della mia adolescenza. Paragonabile solo a Buffy o a Dragonball Z.
Cosa possiamo quindi dire di DC, nel 2021, venti anni dopo?

Sono pronto a dirlo.
Non ho paura e lo faccio.
Ok: dai, alla fine non era male

Sentite le obiezioni le conosciamo tutte eh. Non è che siete arrivati voi, possenti critici cinematografici, a tirar fuori dal cappello chissà quale imponente analisi. Chiunque vede i difetti di quella roba. Volete un elenco? Facciamolo:
- ah beh, se questi sono adolescenti. Ma se c'hanno trent'anni per gamba?
- sì, anche io parlavo in quel modo a quindici anni e sostenevo quel tipo di dialoghi. Lo facevano tutti quelli che conoscevo. Sì, ho fatto il liceo alla Normale di Pisa, voi no?
- ma cos'è, il live action di Piccoli Problemi di Cuore?
- CHE PALLE DAWSON!
- sta roba non è assolutamente verosimile (circa 1 episodio su 3)
- ...

Tutto vero eh. Verissimo. Epperò.
Epperò dovremmo fare questo sforzo di contestualizzare. Intanto, la verosimiglianza: davvero è così importante in un teen drama? Sapete cosa sarebbe verosimile? Vogliamo parlare della vita di un liceale qualunque? Sei giorni a settimana di scuola. Le interrogazioni. Ti prepari per le interrogazioni. Forse un paio di sabati al mese esci. Wow, sarebbe veramente interessante una serie così. Da qui la critica sul live action: vorrebbero mettere sullo schermo dei quindicenni. Quindi è ovvio che ci saranno i problemi di cuore. Di cosa dovrebbe trattare la serie, della guerra in Iraq?
Arriviamo quindi alle vere critiche: il vocabolario, l'età degli attori e CHE PALLE DAWSON.
Per i primi due fattori eh, in parte c'avete ragione. Solo che non dovreste guardare a quella roba come se dovesse essere realistica. Pensatela come un fantasy. Se sospendete un attimo l'incredulità, vedrete che i dialoghi sono effettivamente ben scritti. Non nel senso che siano realistici. Nel senso proprio letterale, grammatico e sintattico: sono ben scritti. C'è una qualche bellezza nel sentire una ragazzina di Culonia nel Midwest utilizzare in modo assolutamente corrente verbalize. Quindi, lasciatevi andare. Entrate in un mondo in cui la gente parla in quel modo e il tutto sarà effettivamente godibile. Lo stesso vale per l'età degli attori. Ehi, vi siete visti OC. Che quelli erano adolescenti?

E adesso che ho finito la difesa di ufficio dei difetti, io vi vorrei sinceramente invitare a dargli un'altra occhiata. Perché io sono come voi, vorrei chiarirlo. Pure io condivido il discorso de "seriedelcazzo che guardavamo perché c'era solo Italia Uno e quindi non avevamo scelta". È vero, è innegabile. E tutto quello che potete pensare di male di DC è probabilmente vero... eppure.
Eppure, dopo vent'anni, Joshua Jackson che fa le faccette fa ancora ridere. Katie Holmes a 19 anni è dolcissima. E spezziamo una lancia in favore di Dawson: ehi, non era così male. Sì, è un piagnucolone egocentrico. Ma è un personaggio scritto per essere quello. Non era pensato né doveva essere un personaggio figo. Doveva essere un romantico incapace perso nei suoi drammi e se guardate il tutto con obiettività, quella cosa la fa benissimo.

Quindi mi spiace. So che non è una posizione popolare, ma qui, oggi, io mi schiero a favore del rewatch di Dawson's Creek. Non è una cosa che raccomanderei. Non è nemmeno la serie che vi farei guardare se vi volessi bene e non l'aveste mai vista MA se per caso lo fate e finisce per piacervi, io non vi condanno. Ci sta.

ps. e poi guardatevi Don't trust the b---- in apartment 23 e riconciliatevi con James Van Der Beek che interpreta se stesso ed è buffissimo.