mercoledì 29 febbraio 2012

Correzioni

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/02/28/veltroni-aspetto-scuse-vendola/191597/
Vendola accusa Veltroni di essere di destra. C'erano tutta una serie di dichiarazioni possibili che avrebbero evitato a Veltroni di fare la figura del cretino. Da un semplice "no comment" a "non mi sento di destra e cerco di fare il meglio per il paese" a "mi spiace che Vendola la pensi così, cercherò di fargli cambiare idea perché ci tengo al rapporto con lui e gli elettori che rappresenta".
Oppure poteva semplicemente non rispondere e mostrare indifferenza.

...eeeeeee fra tutte queste alternative come sceglie di replicare Veltroni?

"Spero che a Vendola sia scappato, altrimenti sarebbe una questione politica!"

Ah sì? Ma davvero? Sul serio diventa una questione politica? E io che pensavo stessero parlando di gare di monopattino sul ghiaccio. Beh allora, se diventa una questione politica è una cosa seria.

Veltroni ripijate.

martedì 28 febbraio 2012

Ti premio perché non sei originale

La cerimonia della consegna degli oscar non è esattamente uno degli eventi che, di solito, mi interesserebbe commentare. Faccio un'eccezione perché questo fine settimana mi è capitato di andare a vedere uno dei film premiati (Paradiso amaro - di Alexander Payne).
Sarebbe bello fare una recensione seria del film. Il problema è che mi intendo di tecnica di regia, fotografia, sceneggiatura ecc. come di odontoiatria. Quindi la mia sarà solo l'opinione del classico spettatore medio...
Secondo me è carino.
Ma niente di più.
La trama: George Clooney vive alle Hawaii. Fa l'avvocato, ha un sacco di soldi e sta per averne ancora di più. Lui e le sue due figlie, insieme a un numero di cugini e cugine francamente eccessivo, sono infatti gli ultimi discendenti di re Kamehameha (se il nome vi sembra strano forse è perché avete in mente questo al posto di questo) e sono in trattativa per vendere un insieme di fondi terrieri pari all'estensione del Molise. Se il Molise esistesse e fosse un'isola tropicale incontaminata, con un'acqua più trasparente del vetro e un clima di perenne estate.
Ovviamente ci sono problemi in paradiso. Clooney è un padre assente sempre occupato con il lavoro - o almeno così ci viene presentato, anche se nel film appare l'esatto contrario - e la moglie si sfoga della sua assenza con sport estremi (fra cui andare in barca wtf??). Un giorno ha un brutto incidente in mare e rimane in coma.
Questo è quanto e il film non è né carne né pesce. E' letteralmente un miscuglio di temi diversi in cui si trova di tutto e tutto affrontato in modo superficiale e leggero. In ordine ho individuato:
a) tema dell'eutanasia e del fine vita - la moglie lascia un testamento biologico in cui rifiuta l'accanimento terapeutico
b) rapporto difficile padre-figlie e madre-figlie
c) tema naturalistico e lotta alla distruzione del territorio da parte dell'edilizia
d) tradimento della moglie (vi avevamo detto che aveva un'amante? Beh ce l'aveva. Che sorpresa eh?)
e) rapporto con parenti vicini e lontani e sesso/bugie/diffidenze all'interno della famiglia.

Di tutto questo cosa rimane? Praticamente niente e la colpa è evidentemente dell'affollamento. E' come vedere una sala piena di persone che parlano tutte contemporaneamente cercando di farsi sentire. Con il risultato che nessuno riesce a capirci niente.
La figlia maggiore ad esempio ha problemi di alcool. Perché? Non si sa. A meno di non voler prendere per buona la scusa che è rimasta troppo traumatizzata dallo scoprire che la mamma tradisce il marito. Che sia scioccante non ne dubitiamo. Che basti ad avviare (sulla parola) una tizia sulla strada della perdizione sembra un po' eccessivo.
La figlia minore è una rompiballe. Perché? No, non dipende dalla madre in coma. Forse è solo carattere. Ma quindi cosa ce ne frega?
Clooney non rivela al suocero di essere stato vittima di un tradimento per non rovinargli il bel ricordo. Viene approfondito tale rapporto? No.
La natura da salvaguardare. Clooney ci riesce? Non si sa. Al momento si limita a prendere tempo, ma non esclude di poterla vendere un giorno. Quindi a cosa è servita questa tematica? Boh.
Ma soprattutto, l'inseguimento dell'amante della moglie cosa comporta? Assolutamente niente. Forse il senso del film doveva essere proprio questo. Che la vita va avanti e che ognuno impara a fare i conti con quello che ha mano a mano che procede, con progressivi aggiustamenti e barcamenandosi come può. Tutto molto contemporaneo, ma cosa resta alla fine?
Qualche bel paesaggio delle Hawaii. Una vaga atmosfera comedy con qualche risata e qualche sorriso amaro. Il resto si scorda nel lasso di tempo che corre tra l'uscita dal cinema e la ricerca della macchina al parcheggio. Con l'eccezione del personaggio di Sid, che è talmente fuori posto e ingiustificato da essere indimenticabile.
Consigliamo di andare a vederlo?
Sì. Se è un pomeriggio piovoso e vi piace Clooney che fa le faccette buffe.
E qualcuno ci dovrebbe spiegare per quale motivo esiste un oscar alla "migliore trama non originale". E' un po' come premiare il "miglior tema sgrammaticato" o "la migliore acqua non potabile".

ps. scopro solo adesso che il film è l'adattamento cinematografico di “Eredi di un mondo sbagliato” di Kaui Hart Hemmings. E quindi? Boh, giusto per dirlo...

lunedì 27 febbraio 2012

Ti ho prescritto!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/26/assolto-no-colpevole-10-volte-su-25-accuse/193885/

Possibile che non ci sia mai un toga rossa quando te ne serve una?

Che poi prescrizione a parte, che tanto se non arrivava oggi sarebbe arrivata a luglio, ma si può sapere perché cavolo hanno bisogno di 90 giorni per farci sapere le motivazioni? Oh ma saranno dieci anni che va avanti questo processo? Se il problema è "scriverla" la sentenza, potevano prima scriverla e poi dirla in tribunale. Che senso ha annunciare la decisione e poi aggiungere... "però vi spiego il perché tra 90 giorni"?
L'incertezza della giustizia italiana...

venerdì 24 febbraio 2012

Defacciare la gente

Da fonti traverse sono venuto a sapere di: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/22/anonymous-italia-oscura-sito-della-binetti-miss-padania-lancia-fuck-politicians/193018/

Piccolo riassunto per chi non avesse voglia di aprire il link. Un buontempone di Anonymous (forse che sì, forse che no) ha pensato bene di lanciare un attacco informatico al sito di Miss Padania, della Binetti (quella col cilicio) e di Paniz (quello che B. credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak). Con grande abilità ha modificato lo script del sito inserendovi una bella figuretta del nostro Guy Fawkes e qualche messaggio. Messaggi che non ho proprio letto, ma che mi immagino contenere il tipico assolo alla "internet 2.0" tipo: siamo il 99%, il popolo è pronto a insorgere, malvagi attenti a voi ecc. ecc. Sembra che in quello della Binetti ci fosse anche un riferimento a Lusi e ai soldi degli elettori rubati dai partiti.
Ora, non sarei un cittadino coscienzioso e attento se non mi occupassi del caso ponendomi alcune questioni e cercandovi una risposta (come direbbe Marzullo).

1) Innanzitutto mi sembra opportuno chiedermi:

WTF? Ma veramente Paniz e la Binetti hanno un sito internet?

Beh non ci crederete mai ma ce l'hanno sul serio. Io ci sono stato. Io li ho visti! Io ne ho le prove! E su quello della Binetti c'è ancora traccia del misfatto!
http://www.mauriziopaniz.it/
http://www.paolabinetti.it/
Ci sarebbe da aprire una parentesi per commentare la tristezza di un politico che mette nella prima pagina del proprio sito una propria citazione per di più banale, ma evitiamo. Diciamo solo "LA ... TRISTEZZA" tutti insieme e andiamo avanti.

2) Accertato che tali siti esistono realmente, era proprio necessario lanciarsi in elaborate tecniche di hacking per modificargli l'home page? Secondo me era più che sufficiente rubargli la password. Se tanto mi da tanto avranno usato nome, cognome o data di nascita.

3) Che poi, aveva senso attaccare i siti facendo sapere al mondo della loro esistenza? Non so quante visite avessero questi due prima dell'attacco. Sicuramente più di quante ne ho io perché è impossibile averne meno, ma al massimo saranno state di amici e/o parenti. Adesso invece migliaia di ragazzini italiani sono stati sottoposti all'influenza malefica del malvagio duo, per la sola curiosità di andare a vedere cosa avevano combinato quelli di Anonymous. Bel risultato gente!

Aggiungo una riflessione personale. Non so cosa ne pensiate voi, ma non riesco a immaginare niente di più uncool dell'hackerare la Binetti. Nella mia personale classifica di cosa sia figo fare su internet, in cui "rubare i progetti segreti del Pentagono" si posiziona al primo posto, "sottrarre i codici sorgente di Bill Gates" al secondo e "sputtanare le relazioni internazionali" al terzo, hackerare la Binetti non rientra neanche nella top teen.
Mettere down il sito dell'FBI è qualcosa di ormai logoro e abusato ma che fa comunque colpo. Postare un messaggio sul sito della Binetti al massimo fa compassione. Tanto che la senatrice stessa esprime la sua incompresione in un comunicato in qualche modo commuovente:
Anche io ho delle domande da fare a "We are Anonymous" in un momento in cui tanto si parla di libertà di stampa, di libertà di informazione e di democrazia, non sarebbe stato meglio chiedere la pubblicazione delle vostre rimostranze, piuttosto che irrompere in uno spazio dedicato ad altro?"
Appunto. Che senso ha hackerare la Binetti? Una che si mette il cilicio, secondo voi prova del disagio a vedersi modificare l'home page del proprio sito? Forse manco si era accorta del problema e pensava fosse una nuova feature del provider. Probabilmente se gli avessero mandato una mail chiedendogli di pubblicare il messaggio lo avrebbe fatto solo per la contentezza di "chattare con i ggiovini" su internet. Francamente, tutta questa storia mi sembra ideata dal tipico quindicenne brufoloso la cui paura più grande è che qualcuno gli freghi l'account di facebook.
Sembra che anche gli Anonymous stessi, o almeno quelli nel movimento che i quindici anni li hanno passati da un pezzo, si siano accorti dell'autogol, tanto che si sono affrettati a smentire di essere protagonisti degli attacchi. 

Anonymous o non Anonymous che hai colpito, ti rendi conto che mi hai costretto a scrivere un post in difesa della Binetti?
Cazzo, sentiti in colpa!

giovedì 23 febbraio 2012

Quando Pratchett ti frega

Buongiorno, oggi parliamo di...

Potrebbe scrivere un libro anche sulla spesa alla Coop e andrebbe bene lo stesso (ndr)
Per parlare di questo libro, c'è bisogno di introdurre una metafora. Vi è mai capitato di tornare a casa da lavoro (o da scuola o dalle Poste Italiane), stanchi morti, col raffreddore, con la sensazione di avere la febbre e mentre vi dite "ok, stasera una cenetta leggera e alle 10 sono a letto" compare la vostra compagna o vostra madre con un sorriso a 32 denti che vi annuncia felice di aver preparato la carbonara e le braciole di maiale?
Praticamente è la stessa cosa. Intendiamoci, io adoro le braciole di maiale. Per non parlare della carbonara. Così come adoro, anzi vado pazzo, per tutto ciò che riguarda la storia dell'universo, la teorie sui quanti e sugli universi paralleli, i buchi neri, la relatività, l'E=mc2 e, in genere, qualsiasi nozione di fisica che non richieda di calcolare i vettori o mettere in pratica delle formule. In fisica ero negato. Odio la fisica applicata. Però amo tantissimo stare a sentire i fisici che parlano di costellazioni, stelle di neutroni, supernove, neutrini e velocità della luce. Ovviamente dovrei studiare trent'anni solo per arrivare vicino a capire come dove e quando e perché la matematica dimostri quello che dicono. Però mi fido.
Tornando a Pratchett, il problema fondamentale è che mi sono fidato. Uno entra in biblioteca cercando un libro leggero e divertente, che ti distolga un po' dalla routine quotidiana e... cosa potresti scegliere se non il maestro indiscusso del fantasy comico?

Piccola parentesi per chi non conoscesse Terry Pratchett, esposta tramite punti di interesse:
1)Come cavolo fate a non conoscere Pratchett? Andate a leggerlo! Subito!
2)Comunque è il fondatore indiscusso del genere fantasy-comico. Si tratta di una branca della letteratura che segue, in apparenza, tutte le regole del genere, portandone però agli estremi alcuni caratteri a fini ironici. Esempio pratico: 
«E adesso che succede?» chiese Duefiori.
Hrun si stuzzicò l'orecchio con un dito che guardò poi meditabondo. «Oh, mi aspetto che fra un minuto apriranno la porta e mi trascineranno nell'arena di un tempio dove lotterò forse contro due ragni giganti e uno schiavo di due metri proveniente dalla giungla di Klatch e poi libererò una principessa legata all'altare e ammazzerò un po' di guardie o roba del genere e poi la fanciulla mi mostrerà il passaggio segreto per andare va da quel luogo e libereremo due cavalli e scapperemo via con il tesoro».
Hrun appoggiò la testa sulle mani intrecciate, guardò il soffitto, fischiettando piano.
«Tutto questo?» domandò Duefiori.
«Di solito»
[da Il colore della Magia]
3) Il mondo Disco è la saga di Pratchett che ha riscontrato maggior successo di pubblico. La trama dei libri, in genere indipendenti uno dall'altro sebbene accomunati dalla figura del mago Scuotivento, si svolge in un mondo piatto, sorretto da quattro elefanti a loro volta sorretti da una tartaruga gigante. Un sole e una luna minuscoli si muovono intorno con orbite concentriche e i campi magici sono talmente forti da rallentare la luce (che si muove poco più veloce del suono).
E tutto questo è solo l'inizio. Leggete e fate leggere Terry Pratchett! (pubblicità-progresso 2012)

All'inizio sembra tutto normale. Siamo all'università invisibile, i maghi bisticciano come al solito, il genio incompreso dell'istituto sta per provare la sua nuova invenzione: una versione magica della scissione nucleare che dovrebbe trasformare la materia in energia taumaturgica (un po' come nel nostro mondo la materia può diventare energia tramite E=mc2). Nel corso dell'esperimento, l'energia magica risulta talmente elevata da poter essere impiegata nell'apertura di un nuovo universo. Un universo strano, dove il Caso è alla base degli eventi, mentre nel Mondo Disco predomina il narrativum (ovvero la necessità narrativa delle storie), gli oggetti si muovono in linee curve e soprattutto i mondi non poggiano su tartarughe.
Da questa premessa il libro assume un andamento alternante. A capitoli, in genere brevi, riguardanti l'esplorazione del nostro universo da parte dei maghi - e di un mago particolare, Scuotivento, nominato per l'occasione Professore di Geografia insolita e crudele per la sua notevole capacità di sopravvivere ai pericoli (fuggendo) - si alternano lunghi intermezzi riguardanti tutte quelle cose estremamenti affascinanti della fisica che ho elencato sopra e che se dovessi ripetere farei prima a copiaincollarle.
Insomma, appare presto evidente che Pratchett ci ha fregato. Pensavamo di avere fra le mani un libro di puro svago e invece si tratta di un saggio di divulgazione scientifica. Ma siamo costretti a perdonarlo perché la prosa, ancora una volta, è sublime. Pratchett riesce a presentare le teorie più avanzate della fisica moderna, andando avanti spesso per decine di pagine, senza essere noioso e con un brio che fa pensare che ti potrebbe anche illustrare le qualità dei fagioli usati per la tombola di Natale senza perdere l'interesse del lettore.
Insomma, il libro che tutti stavamo aspettando per capirci qualcosa del mondo che ci circonda, senza avere la sensazione di star rileggendo il manuale di biologia del liceo.

Unica avvertenza: è praticamente impossibile leggere più di tre capitoli di seguito senza prendersi una pausa. Sebbene sia tutt'altro che monotono, inevitabilmente ogni capitolo divulgativo infarcisce letteralmente il lettore di informazioni. Gli intermezzi riguardanti i maghi sono evidentemente pensati come "boccate d'aria" prima di tornare a immergersi nei fatti, ma risultano alla lunga del tutto insufficienti a smorzarne l'effetto.
Insomma, decisamente non è il Pratchett che conosciamo, ma siamo stati decisamente felici di conoscerlo.
 E' un bastardo ma gli vogliamo bene lo stesso.

ps.
"non capiamo ancora tutto, ma solo perché il nostro cervello non è abbastanza evoluto. Dateci un altro milione di anni e vi facciamo vedere noi"
eletta migliore citazione di febbraio.

mercoledì 22 febbraio 2012

Io reddito. E tu?

http://www.repubblica.it/politica/2012/02/21/news/governo_online_gli_stipendi_dei_ministri-30228568/
In paesi appena più civili non sarebbe stata neanche una notizia. Nel senso che quando Tizio assume cariche pubbliche di una certa importanza, la prima preoccupazione è dichiarare cosa fa per campare, quanto guadagna e se ha delle proprietà di qualche valore. Non perché il resto del mondo sia una spietata dittatura sovietica, ma perché alla gente fa piacere sapere di cosa ti occupi visto che dopotutto amministri i suoi soldi.
In Italia la pubblicazione online delle denuncie dei redditi dei ministri di un governo in carica diventa notizia da prima pagina. E vabbé, tanto ci siamo ormai abituati da tempo a considerarci il più avanzato dei paesi del Terzo mondo anziché il fanalino di coda del Primo, quindi lasciamo perdere. Quello che più stupisce è l'incredibile sense of wonder che pervade le dichiarazioni di alcuni illustri commentatori. Uno fra tutti il nostro Giulianone Ferrara, che al modico costo di 3.000 euro a puntata continua a fornirci quotidianamente le sue opinioni.
In ordine di importanza, la meraviglia si esprime su:

1) Oh, ma hai visto quanto guadagnano?
Ora, carissimi amici, so che dopo il passaggio di alcuni personaggi è un po' passata l'idea che i membri di un governo siano sostanzialmente degli incapaci. Però vi assicuro che tale concezione esiste solo da noi. Nel resto del mondo libero, i governi sono formati dalle eccellenze nei diversi campi della cultura, dell'industria e delle scienze. E solitamente le eccellenze vengono pagate. Molto.

2) Oh, ma hai visto che pagano regolarmente le tasse?
Ora, so che dopo il passaggio di altri personaggi, una dichiarazione dei redditi regolare può apparire fuori dal comune, ma non è che Severino & C. abbiano compiuto una qualche impresa sovraumana. Non hanno attraversato la terra di Mordor per distruggere l'Unico anello nelle fiamme del Monte Fato. Hanno pagato le tasse. E' una cosa che milioni di persone fanno tutti i mesi senza che nessuno innalzi loro un monumento.

3) Oh, ma hai visto quanto pagano di tasse?
Sì. Visto. E non è incredibile, si chiama matematica. Se guadagni 9 milioni di euro e hai un'aliquota del 43%, devi semplicemente calcolare 9.000.000*43/100 = 3.870.000(1)
Non è che la Severino paghi di più per uno spiccato senso civico. Succede a tutti quelli che superano un certo reddito.

4) Oh, ma hai visto che hanno rinunciato al loro alto reddito per il più basso reddito di ministro?
Sì. E quindi?
Io vorrei capire dove sta la meraviglia. Vorrei chiarire che alla Severino non hanno chiesto di rinunciare a un reddito di 4 milioni l'anno per fare il sindaco di Roccacannuccia nel Brembate. Gli hanno proposto di diventare ministro della Repubblica Italiana che, per quanto sia incredibile, resta ancora una delle potenze industriali del pianeta. In tutto il mondo le eccellenze, che sono ben pagate, rinunciano volentieri ai loro alti redditi per entrare nei governi. Si chiama prestigio. E' come se a un cuoco che guadagna 3.000 euro al mese gli offrissero di andare a lavorare gratis un anno per la Regina di Inghilterra. C'è gente che pagherebbe 10.000 euro al mese per poter mettere nel curriculum di aver fatto il cuoco per Elisabetta II e noi ci meravigliamo di un avvocato che si prende un anno di aspettativa per mettere nel curriculum di essere stato ministro della Giustizia? Per la precisione, il primo ministro della Giustizia donna della storia d'Italia.
A voi non sembra uno straordinario riconoscimento alla persona e alla carriera?
E' davvero così incredibile per alcuni che ci siano cose più importanti di fare soldi?
Mah.


(1) In realtà non è proprio così. L'aliquota del 43% si applica oltre la soglia dei 75.000 euro. Quindi non si dovrebbe calcolare su 9 milioni ma su 8 milioni e 925 mila ma vabbé, siamo lì.

martedì 21 febbraio 2012

I tabù

da http://www.liberoquotidiano.it/news/938855/Veltroni-Art18-no-ai-tab%C3%B9-Viene-crocifisso-dal-Pd.html


Veltroni: E' necessario evitare tabù su materie come l'articolo 18", che sono "santuari del 'No' che hanno paralizzato l'Italia per decenni

La caratteristica veramente affascinante del tema dei tabù è che frasi come questa sono potenzialmente utilizzabili per qualsiasi argomento. Alcuni esempi:

I proprietari terrieri ai contadini: E' necessario evitare tabù su materie come la servitù della gleba", che sono "santuari del 'No' che hanno paralizzato l'Italia per decenni

Robespierre: E' necessario evitare tabù su materie come la pena di morte per ghigliottina", che sono "santuari del 'No' che hanno paralizzato l'Italia per decenni

Il coniuge traditore: E' necessario evitare tabù su materie come il matrimonio monogamo", che sono "santuari del 'No' che hanno paralizzato l'Italia per decenni

Imam: E' necessario evitare tabù su materie come la poligamia", che sono "santuari del 'No' che hanno paralizzato l'Italia per decenni

ecc. ecc.

Tutto questo per dire, caro Veltroni che se abbordi una ragazza in discoteca il sabato sera e quella ti dice di farti un giro che non te la darebbe nemmeno se fossi l'ultimo essere vivente sulla terra, non è che puoi dirle "evitiamo questi tabù della libera scelta del partner". Tu proponi una cosa. Quella ti dice di no. Punto. Poi sei liberissimo di non accettare il no e tentare di violentare la ragazza. Personalmente spero che la ragazza sia:
a) fidanzata con un lottatore di sumo che si sia allontanato un attimo per andare al bar;
b) figlia del magistrato che si troverà ad occuparsi del tuo caso;
c) in ottimi rapporti con i galeotti di San Vittore.
E questo vale anche per i sindacati e per la contrattazione sul mondo del lavoro. Se uno ti dice no è no. Se il no non ti piace prova a violentare il mondo del lavoro e vediamo come va a finire.


lunedì 20 febbraio 2012

Perché Sanremo è San... 2

Francamente non avevo nessuna voglia di parlarne. Ma visto che sono stato costretto mi sono trovato a seguire tutta la parte finale di Sanremo in questo fine settimana (ovvero venerdì e sabato sera), tanto vale che dica la mia sulle canzoni.
Rigorosamente in ordine di classifica, dal basso verso l'alto, ecco quindi il giudizio della (mia) critica su Sanremo 2012:
(10) Nina Zilli : "Per sempre". Il simpatico abito dal motivo autunnale è probabilmente l'unica cosa che potrebbe restare in mente della sua esibizione al festival. Di per sé la canzone non sarebbe nemmeno bruttissima. Qualche strofa carina da sentire c'è. Tipo:
Perché l'orgoglio in amore è un limite
Che sazia solo per un istante e poi
Torna la fame
Anche se forse anche no. Comunque non è brutta, è solo talmente banale che proprio non riesce a farsi notare. Si nota invece tantissimo la forma della bocca. No, avete notato che la Zilli ha una bocca grande quanto due bocche normali? Incredibile...

(9) Francesco Renga : "La tua bellezza" si inserisce fra le canzoni non proprio brutte ma che francamente ci potevamo anche risparmiare. Aveva senso fare una nuova canzone che, come altre cento canzoni simili, celebri la bellezza della donna che suscita nell'uomo il desiderio di essere migliore? Forse, se la canzone  in questione fosse migliore di quelle che l'hanno preceduta. Dopo un'ardua valutazione direi di no. Testo carino ma musica decisamente non memorabile.


(8) Eugenio Finardi : "E tu lo chiami Dio". Sinceramente? Non l'ho capita. Mi sono proprio dovuto andare a prendere il testo scritto. Letto il testo mi sento di dire... embé? In teoria dovrebbe essere una canzone che riflette sul bisogno di spiritualità dell'uomo, ma la riflessione dove sarebbe? Un tizio affronta i problemi della vita ma pur essendo in difficoltà non si sente di appellarsi a Dio. E ci volevano 6 strofe e un ritornello per dirlo? Secondo me no.
(7) Samuele Bersani : "Un Pallone". In un Festival pieno di gente che si prende davvero troppo sul serio, il segretario del Pd (ah, non è lui? Eppure secondo me sarebbe perfetto...) è come una boccata di aria fresca. Veramente una bella metafora della vita, enunciata in tono ironico e divertente e con una musica orecchiabile.
Possibilità di vincere Sanremo? Meno di zero. Possibilità di entrare nel mio lettore mp3? 100% Per la prima volta in vita mia mi trovo d'accordo con la critica. Grazie di averlo premiato.
E poi uno che mi porta sul palco dell'Ariston Paolo Rossi merita rispetto a prescindere.


(6) Dolcenera : "Ci vediamo a casa". Io mi chiedo perché? E non "perché ti metti dei trampoli ai piedi se poi oscilli come un marinaio sul traghetto per la Sardegna"? ma perché fare una canzone sul dramma della precarietà se poi la devi cantare tutta sorridente e con la musichetta allegra? Anche se non volessimo andare a sparare sulla croce rossa citando alcune rime alquanto dubbie (la libertà grande cattedrale che non vale un monolocale? No ma, seriously?), l'interpretazione basterebbe ad affondare canzoni anche migliori.
(5) Carone-Dalla : "Nanì". Mi spiegate per favore quale avrebbe dovuto essere il ruolo di Lucio Dalla? Perché cavolo doveva essere lui a dirigere l'orchestra? Non si poteva limitare a raccomandarlo a Morandi? Perché non è che in due siano questo gran successo di immagine. Sembrano un po' una di quelle coppie padre-figlio che vanno ai giardinetti insieme perché la mamma ha paura che sennò "incontra brutta gente" per strada. Che poi il Pierdavide non se lo merita questo trattamento. Canzone apprezzabile, anche se forse, se avesse evitato di scriverla "in pochi minuti" si sarebbe potuto risparmiare rime come Piove ma non ti puoi riparare,/C’è un camionista da accontentare che più che un testo scioccante di denuncia sembra che non si volesse sbattere a cercare una parifrasi un po' più elaborata. Comunque c'è abbondantemente di peggio.
(4) Berté - D'Alessio : "Respirare". Dopo un attimo di sorpresa dovuto alla scoperta che Loredana Berté esiste ancora e un tentativo del popolo italiano di salvarsi attraverso l'eliminazione al televoto, i fan dei due cantanti sono riusciti ad organizzarsi e a portarli in finale. Maledizione. Comunque era prevedibile. La Berté è come una di quelle zie un po' strane. Se decide di venire a cena devi metterla a sedere nel posto buono e prepararle il suo dolce preferito. Altrimenti c'è il rischio che ti lanci il malocchio.

Basta vedere che invece del gatto nero si è portata Gigi d'Alessio. Se non è una minaccia questa...
(3) Noemi : "Sono solo parole" : beh che dire? Ce lo aspettavamo tutti che finisse sul podio. La voce ce l'ha e la fa sentire. Il testo della canzone non era entusiasmante ma era anche molto "sanremese". Per chi non lo sapesse, con "sanremese" si intende: generica canzone di argomento amoroso, non particolarmente originale ma con un ritornello orecchiabile che puoi ricantare mentalmente un centinaio di volte prima di accorgerti che ti ha rotto le palle già da mezz'ora
L'unica sorpresa è che non abbia vinto.
(2) Arisa : "La notte". Resta insvelato il quarto mistero di Fatima. Ovvero come è possibile che Arisa abbia una voce tutto sommato piacevole mentre canta e risulti invece vicina all'istigazione all'omicidio quando parla normalmente. Comunque la canzone era carina e io l'avrei premiata solo per il fatto che finalmente si è tolta quegli occhiali.


 
(1) Emma : "Non è l'inferno". Questa è la vittoria di Amici di Maria di Filippi, che si conferma miglior trampolino di lancio per il successo nel campo artistico italiano. O questo, oppure la giuria si è rincoglionita. Da qualche anno a Sanremo risulta molto cool far vincere canzoni socialmente impegnate. Tanto che ci provano un po' tutti a buttarla lì e a vedere come va a finire. Però un conto è far vincere una canzone contro la mafia a tratti retorica ma quanto meno con un testo di valore, un altro è questo polpettone indigesto, con un pathos eccessivo e sempre sopra e fuori dalle righe. Prima tracci un quadro di disgrazia e disperazione, ovvero: non avere casa, non poter diventare padre, essere andato in guerra per il paese, addirittura "non potersi comprare da mangiare", e poi concludi che in fondo "Non è l'inferno?" Ma allora cosa cazzo ti lamenti a fare? Stai zitto no?
Siamo di fronte alla prima canzone autonegazionista della storia.

In conclusione sì, Sanremo ha fatto schifo anche quest'anno. Arrivederci al prossimo.




venerdì 17 febbraio 2012

Perché Sanremo è San...

Mi chiedevo proprio come avrebbe fatto Morandi ad attirare l'attenzione sul festival anche quest'anno.



Obiettivo raggiunto.
Poi magari scoprirò anche quali sono le canzoni in gara.
Un giorno...

Wtf?


Ora, già mi stupiscono quelle 18 visualizzazioni dall'Italia, visto che nessuno di quelli che conosco sa ancora dell'esistenza di questo blog, ma i 10 ucraini e i 5 tedeschi da dove sono usciti?
Comunque è ormai è ufficiale. The Journal of Crow è un blog internazionale!

ps. IE e windows dominano anche in Ucraina. C'est la vie...

giovedì 16 febbraio 2012

La vittoria del giorno




Almeno di questo a Monti bisogna dare atto. Da quando c'è lui gli attacchi ai giudici di B. sono passati in secondo piano anche su Il Fatto. Abbiamo riconquistato il diritto di pensarne "chissenefrega".

Mica male.

Inheritance aka "se dovevi finirla così potevi lasciar perdere"

Una premessa al post che segue. Sì, sono un lettore. So che è un difetto imperdonabile ma non ci posso fare niente. La lettura è come lo sport. O riesci a evitarla nei primi 15-20 anni della tua vita o sarai contagiato per sempre. Per questo inserirò in questo blog piccole recensioni di libri recentemente letti.
Iniziamo con... 
"Chi mi ha fottuto il lieto fine?" (ndr)
Inheritance è l'ultimo di una serie di quattro libri di un giovane scrittore americano (o italo-americano, se vogliamo fare del patriottismo inutile): Christopher Paolini.

mercoledì 15 febbraio 2012

Saltando le olimpiadi
















Ogni tanto mi piace dare uno sguardo a Il Giornale perché sono sicuro di trovarci i pensieri di Cicchitto. E Cicchitto è un po' la mia bussola morale. Nel senso che, se lui indica il sud, è praticamente scontato che io debba puntare verso il nord. E viceversa.

In ogni caso il Monti pensiero sulle Olimpiadi mi ha un po' ricordato un'esperienza del mese scorso. Giunto alla fine di gennaio con ben 50 euro in tasca risparmiati sul mio lauto (ahahah) stipendio, ero entrato sicuro in libreria, deciso a comprarmi un libro di quelli economici.
Gira gira gira, alla fine mi sono detto... "ma sai una cosa? Magari risparmio"

E me ne sono uscito con i miei 50 euro. Intatti.
Il risparmio è pro.

Tua mamma...

Autobus delle 07:10. Gruppo di studenti di 1^a - 2^a superiore.

[Ragazzo1] : oh, ma dove l'hai preso codesto cappello di merda?
[Ragazzo2] : eh sai, me lo ha consigliato tua mamma
< risata collettiva >

[Ragazzo2] si porta evidentemente a casa la vittoria nello scambio dialettico, ma un qualcosa mi suona stonato. Cioè, ai miei tempi, che poi sarebbero una decina di anni fa, chiamare in causa la mamma di uno voleva dire botte. Un tizio poteva offenderti per come ti vestivi, per come parlavi, per come camminavi, per il fatto stesso che esistessi in quel preciso segmento spazio-temporale insieme a tutta la tua famiglia fino al venticinquesimo grado di parentela, e tu potevi fare altrettanto restando comunque nei limiti dello scherzo, ma la mamma no.
Quando ero alle superiori io la mamma non potevi toccarla.

Che le nuove generazioni siano meno mammone?

Good.

martedì 14 febbraio 2012

Chi sono?

Mi dicono che la prima cosa che un blogger (wow, sono un blogger! la cosa dovrebbe riempirmi di entusiamo immagino) deve fare è presentarsi al suo pubblico. Ora mi verrebbe da chiedere "quale pubblico?", ma farò finta di niente e continuerò a scrivere.
Chi è dunque questo Mun, nickname fantasma di un tipo random che girovaga sulla rete in cerca di svago dalla pressante vita moderna?
Risposta: un tipo random in cerca di svago dalla pressante vita moderna.
Bello eh?

Comunque è proprio così. Dopo i figli dei fiori e gli yuppies, dopo il popolo dei lettori di Tex e gli appassionati di Mazinga ci siamo anche noi. Fino a qualche tempo fa nessuno ci considerava. Eravamo carne da cannone della pubblicità mediaset e dei pokémon. Poi sono arrivati gli antropologi, e siamo diventati Millennial, o generazione y.
Se siete interessati a sviscerare l'argomento, potete cominciare dalla fottuta pagina uichi. In alternativa potete accontentarvi di alcuni tratti caratteristici per capire se siete o meno Millenniers. Ovvero:
  • Il vostro anno di nascita comincia almeno con 198.
  • Sapete di cosa parlo se vi dico "International, superstar soccer!"
  • Avete provato almeno una volta nella vita il desiderio bruciante di distruggere alieni senza avere 500£ in tasca
  • Avete fatto i vostri primi sogni erotici lesbici su Xena e Olimpia
Se vi riconoscete nel punto 1), ma non nei 2), 3) e 4) niente paura. Siete ancora Millenniers, ma siete donne. Niente di male, anzi. Non potremo mai vivere senza di voi (e lo sapete). Diciamo che al posto di Xena e Olimpia avete "Piccoli problemi di cuore" e "Sailor Moon" come riferimento storico. Niente che io paragonerei a Metal Slug II o alla Divina Scuola di Hokuto, ma mica è sempre domenica.

Quindi ecco chi sono, gentili lettori. Uno dei tanti della mia generazione. Amante di internet, precario, sottopagato, deriso come bamboccione, ovviamente imbottito di un'istruzione inutile per il contesto in cui vivo e ferocemente incazzato contro il mondo.
Siamo in tanti.

Bella consolazione.

Eccoci

Ciao.
Questo è il mio blog e se sei capitato/a qui sei davvero molto sfortunato/a. Non c'è ancora niente da leggere e questo è solo un messaggio di prova. Comunque tranquillo, probabilmente non avresti trovato niente nemmeno tra due mesi.

Torna pure quando vuoi. I miei non-post saranno sempre qui a non-aspettarti.