sabato 29 giugno 2013

Stella cadente

O forse quello degli epicurei, che non è mio ma condivido: "Non aver paura della morte, perché finché siamo vivi non c’è la morte, quando c’è la morte non ci siamo più noi" 
Per questo io non ho paura.


Vale, signora Hack.

La ricorderò sempre anche per quella trasmissione di Santoro. Quando si voltò e disse sprezzante: "ma state zitti, voi, leghisti del cazzo!"

Infatti non la invitarono più

mercoledì 26 giugno 2013

L'impresa

Oggi festeggiamo un evento storico. Quattro mesi fa, un giovane ingenuo entrava in una stanza con una manciata di moduli fra le mani. Li consegnava a dei quasi coetanei con le parole "fateli firmare e riportatemeli alla prossima lezione, grazie".
E pensava che veramente sarebbe stato facile. Dopotutto cosa chiedeva? Non dovevano andare in cerca del Sacro Graal. Non dovevano cavalcare Pegaso per poi riportare indietro la testa di Medusa, né distruggere l'Unico Anello nel fuoco dell'Orodruin. Dovevano solo far firmare dei fogli da dei tizi con cui lavorano ogni giorno. Fogli che servivano a loro e che era nel loro interesse firmare. Seriamente, non credevo sarebbe stato difficile.
Oggi mi hanno restituito il penultimo modulo.
Il penultimo. Ne manca ancora uno. Molto probabilmente dovrò ristamparlo, andare a cercare a casa l'ultimo renitente e poi minacciare il suo datore di lavoro di gravissime pene&sanzioni per averlo. E lo farò. Perché combatto per il bene e la giustizia e sono incapace di lasciare che chiunque riceva seriamente gravissime pene&sanzioni solo perché, nella sua devianza mentale, i termini "firmare un foglio" e "oltrepassa i campi minati, schiva le pallottole, bonifica bunker pieni di SS, distruggi carri armati e difendi un villaggio dall'avanzata tedesca nella Francia del nord, per salvare il soldato Ryan mandando contemporaneamente a morte tutti i tuoi uomini" si equivalgono.
Lo farò ma mi chiedo anche se questo mondo sia davvero ingiusto come ci raccontiamo. Mi chiedo se questa enorme disoccupazione giovanile che ci pesa sulle spalle sie davvero tutta colpa della società. E mi rispondo che sì, la società è una merda, ma c'è anche gente che non si saprebbe trovare il culo con l'ausilio di una cartina geografica, porca puttana.

Tuttavia noi ce la faremo. Perché crediamo in noi stessi, nel futuro e nella sacra incazzatura che protegge tutto ciò che c'è di bello e buono nel mondo.

Il sermone di oggi è finito. Andate in pace.

venerdì 21 giugno 2013

Leviathan: tifare per i tedeschi non è mai stato così facile

La mia ultima recensione risale a molti mesi fa. Non che nel frattempo sia rimasto in ozio, semplicemente sono stato fagocitato dal Kobo su cui ho riletto:
  • l'intera saga di Martin (a cui ho aggiunto in cartaceo La danza dei draghi);
  • i primi 5 libri del ciclo di Ambra di Zelazny;
  • la tetralogia di Ilium di Simmons;
  • Il Cacciatore di draghi di Tolkien.
Il fatto che stia usando il Kobo (costo 100 euro) per, nel 90% dei casi, rileggere cose già lette mi preoccupa alquanto. Però il 10% residuo mi da grandi soddisfazioni. Tanto per dire, di Simmons mi mancava il quarto e ultimo libro, mentre di Zelazny ero stato costretto a leggere Le Coorti del Caos in francese durante l'Erasmus(1).
Tutto questo non deve però distrarci dall'argomento di oggi, ovvero la recensione della trilogia di Leviathan, di Scott Westerfeld.
I protagonisti: un male necessario (ndr.)
La trama: siamo in universo alternativo in cui Charles Darwin, oltre a dar vita all'evoluzionismo, ha anche creato una scienza genetica avanzata. I suoi epigoni hanno raggiunto un tale livello di raffinatezza che a inizio '900 sono ormai in grado di creare nuove specie utili all'uomo, dagli enormi elefantiaci usati per i trasporti a balene produttrici di idrogeno, in grado di emulare i dirigibili.
Il Leviathan - balena dirigibile
L'Inghilterra è il paese capofila della nuova scienza genetica, che la utilizza senza tanti patemi d'animo riguardanti gli embrioni o lo sfruttamento degli animali, con un pragmatismo invidiabile anche se brutale(2).
La Germania invece sta dall'altra parte. Che sorpresa eh?
L'Europa e il mondo sono spaccati in due fronti nettamente contrapposti, all'incirca inquadrabili nell'Intesa e negli Imperi centrali della Prima Guerra mondiale. Da una parte i darwinisti (Inghilterra, Francia, Russia, Belgio, Olanda e Italia) dall'altra i "cigolanti" (Germania, Impero austroungarico, Impero ottomano). I secondi si affidano alla tecnica e all'energia elettrica, considerando le specie mutate alla stregua di un abominio contro le leggi di natura e di Dio. 
Full Metal Panic!!!
In questo mondo alternativo anche gli studi meccanici si sono evoluti secondo linee differenti e pur essendo l'aviazione ferma agli aeroplani e agli zeppelin di inizio '900, modello "Barone Rosso", l'esercito di terra può contare su carri armati che invece di muoversi su cingoli hanno le gambe.
Si sa però che la storia più cambia più resta uguale. Per questo motivo le potenze europee sfruttano l'assassinio dell'Arciduca Ferdinando d'Austria per risolvere le loro divergenze in materia scientifica iniziando la Prima Guerra Mondiale del mondo alternativo.
In questo conteso, negli anni 1914-1915 si svolge la storia di Alek e Deryn. Lui è il figlio illegittimo dell'Arciduca ucciso, lei l'orfana di un aviatore che si finge un maschio per poter volare sul dirigibile militare Leviathan e partecipare alla guerra. Riusciranno i due a mettere fine alla guerra, dare il voto alle donne e nel frattempo a sposarsi, avere 4 figli e vivere in una casa con lo steccato bianco e un grosso cane di nome Fido che scorazza in giardino?
Lo scoprirete leggendo il libro. Per il momento vi dovete accontentare di un accenno.

Detto questo, cosa c'è di buono e bello in questa trilogia? Vale la pena di leggerla? Affrontiamo la questione per punti e in tre fasi.
Perché sì:
a) ambientazione - non è proprio steampunk, visto che le macchine non sono alimentate esclusivamente a vapore, ma le suggestioni che crea (il mondo alternativo, la diversa evoluzione tecnologica ecc.) ci vanno molto vicino. Sicuramente un genere che si trova molto di rado nelle librerie italiane e che quindi spicca per originalità sullo sfondo.
b) la visione storica - al di là delle diverse armi con cui combattono, i fronti contrapposti ricalcano le motivazioni reali della Prima Guerra Mondiale. La posizione della Turchia, giusto per fare un esempio, a metà strada tra l'adesione agli Imperi Centrali e i legami commerciali/navali con l'Intesa è resa con grande precisione, segno che Westerfeld si è studiato a fondo il contesto storico su cui doveva scrivere. I tizi che cercano di parlare con cognizione di causa sono sempre molto graditi. Unica critica che mi sento di fare è la posizione dell'Italia nel contesto darwinista. Considerati i legami con la Triplice Alleanza tenuti fino al 1914 avrebbe dovuto essere cigolante.
Ce ne faremo una ragione.
Del resto ci si potrebbe anche chiedere come l'ipersviluppo tecnologico non abbia cambiato le condizioni di fondo dell'evoluzione storica europea. Però sticazzi: è un libro per ragazzi, mica un trattato di storia alternativa.
c) Le illustrazioni sono carine


d) l'idea degli animali modificati non è certo nuova, ma la descrizione del Leviathan è comunque notevole. Api che vivono all'interno di una balena gigante, il cui miele ottenuto tramite il nettare dei fiori è scomposto negli elementi essenziali da vermi modificati che liberano l'idrogeno che va a gonfiare gli strati esterni della balena stessa facendola volare.
Non male.

Perché meh:
1) I dialoghi sono penosi e il linguaggio utilizzato è assurdo. Giusto per fare un esempio: in media ogni tre frasi, un personaggio random esprime il giudizio che il tizio x "è una pezza da culo(3)". Potrebbe starci, se si volesse rendere l'idea di un linguaggio "basso" e rozzo delle classi sociali inferiori, ma è l'unico insulto che chiunque rivolge a chiunque in tutto il libro. Al massimo ci saranno un paio di "idiota" a fine e inizio libro. A questo si aggiunge "Dummkopf" (asino!) dal tedesco, che è invece l'offesa che Alek insegna a Deryn.
L'effetto è di rendere ridicola ogni conversazione. Spero vivamente che l'autore tentasse di rendersi simpatico a un pubblico molto molto giovane. Per quanto mi riguarda, sono sicuramente fuori range.
2) Deus ex machina assurdi e per di più usati male
3) La contraddizione tra darwinisti e cigolanti è solo apparente. In realtà entrambi perseguono gli stessi scopi e i rispettivi interessi e la contrapposizione sta più nei mezzi utilizzati che non in visioni del mondo differenti. Con il risultato che uno finisce per tifare per i tedeschi, perché i pezzi di piombo mica si lamentano quando vengono usati dagli umani per uccidersi a vicenda mentre falchi e pipistrelli invece potrebbero avere di meglio da fare che non partecipare alle guerre delle altre specie.
Poi si capisce che lo scopo dell'autore era proprio far intravedere un'affinità tra i due fronti nemici. Solo che lo fa così bene che alla fine davvero non si capisce perché se la prendano tanto gli uni con gli altri. Avrei apprezzato maggior coraggio su questo punto e l'elaborazione di filosofie di vita veramente alternative anziché l'espressione di mere preferenze

Perché no:
Probabilmente sono io che non ho più quattordici anni e non posso più identificarmi nei personaggi ma, francamente, la caratterizzazione di Alek e Deryn lascia molto a desiderare. Facendo finta di credere che una ragazza di sedici anni possa tranquillamente spacciarsi per un ragazzo a bordo di un dirigibile dell'aviazione militare(4) tutto il rapporto fra i due, che non può che sbocciare inevitabilmente nell'ammmore, appare semplicemente ingiustificato.
Seriamente, i due vivono grandi avventure insieme e diventano amici, ma non si riesce a comprendere, nel libro, dove stia il momento di svolta che li porta ad innamorarsi l'uno dell'altro. Deryn si scopre innamorata quasi per caso e nemmeno ci perde tanto tempo a pensarci sopra. Un giorno si sveglia e ama Alek. Lui ancora peggio. Prima è il suo amico per la vita. Poi scopre che è una donna e allora l'ama.
Sì ma perché?
Boh, non viene spiegato. La soluzione più semplice è che si amino perché è un libro e ci stava bene. Insomma, le atmosfere romantiche non sono proprio nelle corde dell'autore.

Il voto finale: 7--
Carino e leggibile con qualche buona intuizione. Non ci spenderei soldi sopra ma se lo trovate nelle biblioteche della vostra città (come ho fatto io) potete perderci del tempo.


(1) Perché i francesi sono un popolo civile e hanno tutti i libri di Zelazny nelle biblioteche.
(2) La questione viene risolta con uno scambio tipo:
- ma non ti sembra ingiusto sfruttare altri esseri viventi in questo modo?
- perché, quanto ti mangi una bistecca cosa credi di fare?

touché
(3)Tra l'altro, una pezza da culo dovrebbe essere all'incirca un asciugamano. Ma per quale motivo gli inglesi dovrebbero usare degli asciugamani da culo se non hanno il bidet? Avrebbe avuto più senso scrivere "pezza da piedi" o qualcosa di simile.
(4) Viene da chiedersi come abbia fatto ad evitare per tutto il tempo il vecchio "chi non piscia in compagnia è un ladro o una spia"

giovedì 20 giugno 2013

Testimoni di Geova parte seconda

Ci sono dei giorni in cui amo facebook. Se facebook non fosse mai entrato nella mia vita, sicuramente nessuno mi avrebbe mai informato dell'esistenza di questi video:


Sì, ci siamo passati tutti. Pure io, guardandolo, ho dato per scontato che fosse un fake. Per i primi 60 secondi. Poi capisci che è tristemente, assolutamente, assurdamente serio e ringrazi Geova di non essere nato tra Testimoni di Geova.
Grazie Geova!

E adesso scusate, Magic Online mi aspetta.

giovedì 13 giugno 2013

Io odio 2

Le maledette doppie cerniere dei giubbotti.


A che cavolo servono, a parte far bestemmiare perché si incastrano tra di loro o con la stoffa 8 volte su 10? Chiudono esattamente come una cerniera singola, nessuno ha mai avuto bisogno, nella storia, di aprire un giubbotto dal basso e non vi sono nemmeno motivi estetici. Quindi perché?

lunedì 10 giugno 2013

Dio c'è, ora c'ho le prove!

Spiacente, questo non è un post su Ceccherini e Il Ciclone. Semplicemente sono venuti a trovarmi a casa i Testimoni di Geova e, sventurato, ho risposto.
Non che ne avessi l'intenzione. È solo che era appena uscita mia madre, ho sentito suonare il campanello e mi sono detto "si sarà dimenticata qualcosa". Vado ad aprire e mi ritrovo di fronte a una signora cinquantenne e a una bionda (carina fra l'altro, questo è marketing!) con una manciata di opuscoli in mano che mi vogliono parlare di Dio.
Ora, parlare con i testimoni di Geova è sempre interessante. Soprattutto perché hanno un repertorio talmente limitato che sai sempre cosa stai ascoltando. Un po' come il teatro classico. Purtroppo ho un carattere inadatto a chiudere la conversazione con una porta sbattuta in faccia e ho quindi passato una mezz'ora in loro compagnia.
Purtroppo ci sono cose a cui non puoi rispondere in modo sensato, perché escono dai normali binari logici. Nel senso, se una tizia ti dice che gli uomini sono stati creati 6.000 anni fa (4.000 a.C. circa) perché così dice la Bibbia, cosa gli rispondi? Ho provato a citare le prime forme di civiltà agricola cinese del sesto millennio a.C. ma non è servito. E se poi ti dice che gli uomini di Cro-magnon erano scimmie... eh vabbé. Mai vista una scimmia che si dedica alle pitture rupestri, però boh, c'avranno ragione loro.

Quello che però mi ha colpito è la pretesa di poter dimostrare l'esistenza di Dio. Credo che i Testimoni di Geova siano rimasti l'ultimo gruppo religioso del mondo a sostenerlo. Tutti gli altri, chiesa cattolica compresa, da tipo tre secoli lasciano cadere la frase: "è questione di fede", tutte le volte che si entra in argomento. Perché?
Il motivo ha un nome e si chiama Immanuel Kant.
Kant era fondamentalmente un precisino rompicoglioni, tanto che a Könisberg (l'attuale Kaliningrad) regolavano l'orologio sulla sua passeggiata quotidiana. Da quel grandissimo rompiballe che era, a Kant piaceva chiedersi dove e quali fossero i limiti della conoscenza. Ovvero, cosa possiamo definire vero? E quando? E perché?
All'argomento dedicò l'intera sua opera filosofica trovando anche il tempo en passant di smontare millenni di riflessione teologica intorno alla figura di Dio. Come?
Piccolo ripasso di filosofia/lezione per principianti:

Da che mondo è mondo, l'esistenza di Dio viene dibattuta attraverso le tre "prove classiche": ontologica, cosmologica/dinamica; teleologica.
Ontologica: la prova ontologica è probabilmente la più bizzarra, ma allo stesso tempo la più raffinata, e ha trovato la sua formulazione compiuta nel pensiero di Anselmo d'Aosta (o di Canterbury, se preferite la versione inglese) esplicato nel Proslogion (1077-1078). L'argomento ontologico è questo:
Se Dio esiste è perfetto e se è perfetto deve avere tutte le qualità. Poiché l'esistenza è una qualità, Dio che è perfetto esiste. GG wp and stfu noob!!! (questa potrebbe essere un'aggiunta successiva)
Questa dimostrazione può apparirvi bizzarra ma vi assicuro che non lo è stata affatto per secoli, tanto da essere citata in moltissimi trattati ed argomentazioni filosofiche. Fino a Kant che risolse tutto con il magnifico esempio dei 100 talleri. Se un tizio ha 100 talleri nella tasca destra, potrà benissimo immaginare di averne altri 100 nella tasca sinistra. Ne conoscerà la forma, il peso, le dimensioni, le sensazioni che danno al tatto, l'odore, il colore ecc. Inoltre i 100 talleri a destra avranno la qualità dell'esistenza, visto che esistono. Nella mente, l'idea dei 100 talleri nella tasca sinistra non sarà in niente meno che perfetta dei 100 della tasca destra. I 100 talleri a sinistra saranno pensati esattamente con tutte le qualità dei 100 a destra, compresa l'esistenza. Tuttavia i 100 talleri di destra esistono, quelli di sinistra no. Cosa se ne deduce? Che l'esistenza non è una qualità attribuibile, bensì una realtà empirica.
Puoi immaginarti un cavallo verde, ma poi devi andare a vedere se il cavallo verde esiste davvero(1).

Esempio di cavallo verde con in groppa un asino
Molti pensatori successivi hanno tentato di smontare la dimostrazione di Kant (Schelling tanto per dirne uno), senza però riuscire a ristabilire lo status quo. La mossa più semplice era dire che l'idea dei 100 talleri, al contrario di quella di Dio, non era perfetta. E che quindi i 100 talleri immaginari non avevano la qualità dell'esistenza, non essendo perfetti. Tuttavia ormai il dado era tratto e nessuno è più riuscito a convincersi fino in fondo che "esistenza" sia una qualità al pari di "buono", "alto" o "generoso".
Cosmologica/dinamica: vecchissima, affonda le sue radici nel pensiero di Aristotele e venne riattualizzata, in Europa, dalle Cinque Vie di San Tommaso d'Aquino.
Ogni cosa che esiste al mondo è stata creata da qualcun altro o da qualcos'altro. Ma se ogni effetto ha una causa, deve esistere una causa prima che abbia portato tutto il resto. La causa prima non può che essere Dio.
Principio che può essere riformulato anche in senso dinamico, dicendo che ogni cosa che si muove è stata mossa da qualcos'altro. Deve quindi esistere un "motore immobile" che causi tutto il movimento.
Si tratta dalla prova più semplice e apparentemente fondata. Tanto che i suddetti Testimoni di Geova la utilizzano senza timore.
Peccato che non abbia senso, su base logica. Perché?
Perché pone all'inizio un postulato, ovvero: "ogni cosa esistente, al mondo, è stata creata da qualcos'altro". Solo che poi introduci un secondo elemento che contraddice il postulato, ovvero Dio. Se Dio esiste e fa parte del mondo, come può sfuggire al postulato iniziale? Dovremmo quindi chiederci "chi ha creato Dio?". Se invece Dio non fa parte del mondo, come fai a dare per scontato che rientri nel processo di causa ed effetto? Si tratta di un ragionamento a due corna: o Dio è causa interna al sistema ed è quindi a sua volta causato da qualcosa o Dio è esterno al sistema e non puoi quindi dimostrare che c'entri qualcosa con il sistema stesso.
Si tratta di un passaggio dal piano fisico-fenomenico a quello metafisico che non può essere logicamente giustificato. In pratica si tratta di attribuire ad un effetto nel mondo fisico, una causa appartenente a un altro mondo. Solo che a) non puoi garantire che il principio di causa-effetto si estenda anche nel mondo metafisico e b) non puoi spiegare logicamente perché, se una tale causa esistesse, quella causa dovrebbe essere proprio Dio.
Se dal mondo delle idee puoi passare liberamente a quello fenomenico, perché a causare tutto dovrebbe essere proprio Dio? Magari all'origine dell'universo c'è un cavolfiore o un mobiletto da camera o Moana Pozzi. 
Possibile origine dell'Universo
La verità è che non puoi mettere Dio all'origine di tutto senza uscire dalla logica su cui hai basato il ragionamento, cosa che inficia il ragionamento stesso. Motivo per cui la Chiesa ha smesso di citare la prova cosmologica da qualche secolo.
Teleologica: declinata in varie maniere e ancora oggi molto in voga, tira in ballo la "perfezione" della natura. Si tratta del classico discorso dell'orologio di Cartesio. Se in spiaggia trovo un sasso posso pensare che sia stato creato per caso, ma se trovo un orologio devo per forza dedurne l'esistenza di un orologiaio. Discorso che può essere applicato a praticamente qualunque cosa, dalla forma del corpo, all'interazione delle forze nell'universo, al movimento del pianeti ecc. Esempio:
L'universo è ordinato in modo estremamente preciso e risponde a regole di precisione e perfezione assoluta. E' impossibile che tutto ciò si sia formato per caso, quindi occorre che sia stato creato da una mente intelligente. Quindi da Dio.
La risposta è scontata. L'universo appare perfettamente regolato a noi perché ci viviamo dentro. Si tratta di un ragionamento ex-post. Lodare Dio perché ha avuto la bellissima idea di inventare aria respirabile composta dal 20% di ossigeno e dal 70% di azoto è un tantino troppo semplice se senza quella composizione atmosferica sei destinato a schiattare. Il movimento dei pianeti ci appare perfettamente regolato perché, se la gravità fosse diversa, col cavolo che la nostra razza si sarebbe potuta evolvere sul pianeta, sarebbe crepata per le temperature inadatte alla vita. Tuttavia è difficile pensare che l'universo "non funzionerebbe" lo stesso se le leggi che lo regolano fossero un po' diverse. Sarebbe un universo in cui non esiste la vita umana, ma a chi fregherebbe qualcosa? Certamente non ai triceratopi di piombo respiranti anidride carbonica e elio, adoratori del Raptor Jesus di alluminio, che dominerebbero il pianeta.

Dio nel mondo parallelo...
Ne consegue che non siamo in grado di giudicare "quanto" l'universo sia ordinato. In realtà potrebbe anche essere disordinatissimo ma noi lo preferiremmo comunque così perché altrimenti non potremmo vivere.
Del resto, se anche esistesse un'intelligenza che ha ordinato l'esistente adattandolo ai nostri bisogni, niente implica che sia anche un creatore. Quando un tizio fabbrica un orologio non crea niente. Prende metalli e legno già esistenti e li mette insieme. Non esiste quindi alcuna analogia tra l'idea dell'orologiaio e quella di Dio. Al massimo potrebbe esistere con quella di Demiurgo.

Cari Testimoni, prendete ad esempio i vostri cugini cattolici e date retta a Kant. Non esistono prove dell'esistenza di Dio. Esiste solo la fede. Uno o ce l'ha o non ce l'ha. Quindi, se bussate a casa di qualcuno e quello vi dice "sono ateo, cazzo", non ci potete fare niente. Non ha fede. Evitate di tornare sabato prossimo, per favore.

(1) Del resto, se i tizi della meccanica quantistica hanno ragione e ci sono infiniti universi paralleli, è indubbio che da qualche parte esisterà in effetti un cavallo verde. Quindi certamente da qualche parte esisterà anche un Dio. Bisogna però vedere se quell'universo è proprio il nostro oppure no. In pratica siamo al punto di partenza...

venerdì 7 giugno 2013

Retrogiocare

Se non scrivo tanto in questi giorni è solo perché mi hanno fatto scoprire questo sito:


Una miriade di vecchi giochi con i rispettivi emulatori. Velocissimi da scaricare e con un'interfaccia molto intuitiva. Al momento mi sto dedicando a Donkey Kong, versione per Supernintendo (e mi ero del tutto dimenticato quanto cazzo fosse difficile saltare su un avvoltoio in volo), ma so di gente che si è persa per sempre in Pokémon diamante (sad story bro).


mercoledì 5 giugno 2013

Dubbi

Ma quando la tua ragazza lascia sistematicamente braccialetti, collane, orecchini o anelli su una particolare mensola di camera tua, lo fa perché sbadata o sta marcando il territorio?
E se lo fa ancora dopo quattro anni che state insieme, lo sta marcando contro eventuali altre presenze femminili o contro di te? Sarà mica il primo passo di una manovra tesa a sfrattarmi?

Ma gli acchiappacolori? Cioè, capisco la teoria secondo la quale l'acqua calda scioglie il colore dei vestiti e il foglietto del materiale tipo-carta sta lì di sentinella pronto a raccoglierlo. Ma perché l'acqua calda colorata dovrebbe andare proprio sull'acchiappacolore e solo su quello? Cioè, se ruota tutto in modo random, perché l'acqua calda preferisce il foglietto e non macchia invece foglietto e vestiti.
Non lo so, però funziona.
Le risposte di mia madre sono sempre utilissime.

Perché mai, nelle calcolatrici da ufficio (quelle con il rotolino di carta in cima), bisogna premere T (totale) per le somme e le sottrazioni e = per le divisioni e moltiplicazioni? Chi è il coglione che ha inventato una macchina con due tasti per la stessa funzione?

lunedì 3 giugno 2013

Un semplice gesto

Quando si parla di coppie gay, nel 99% delle occasioni noi maschietti finiamo per fare automaticamente la figura degli idioti. Quelli che ne parlano male per ovvie ragioni (gli uomini di Neanderthal sono passati di moda da qualche decina di migliaia di anni ma ce ne sono ancora tanti in giro), quelli che ne parlano con favore perché sono sempre in bilico tra il "ma non è che parlandone faccio comunque la figura di quello che non li ritiene normali?" e il "ne devo parlar bene perché è giusto, però insomma, che schifo due uomini che si baciano..."
Stranamente nessuno di noi ha mai avuto problemi se a baciarsi sono due donne, ma nel caso di due uomini il pensiero provoca un riflesso automatico nella regione gastrica.
Questo in teoria. Perché poi succede che stai salendo una scala mobile e vedi due ragazzi, con la tuta della stessa squadra di calcio, che si parlano vicinissimi tenendosi per mano. Quelli forse nemmeno si sono accorti di essere mano nella mano in pubblico, forse è stato un riflesso automatico. Però uno dei due si gira, ti vede e subito scioglie la stretta e abbassa lo sguardo. L'altro, forse un po' più scafato, ti sorride imbarazzato ma poi si gira anche lui dall'altra parte.

E la parte sentimentale che vive in ogni uomo (e che facciamo tutti finta che non esista) a quel punto salta fuori e gli vorrebbe dire "maporcatroia di che vi vergognate? SIETE TROPPO CARINI INSIEME". E ti viene da pensare che forse è solo un preconcetto questa cosa che due uomini che si baciano ti facciano schifo. Probabilmente, se vivessimo in un mondo normale e i gay potessero circolare in strada liberamente senza l'equivalente mentale di Nelson Muntz sempre pronto a puntare il dito, nemmeno ci penseremmo al "certo che due uomini che si baciano... che schifo!". Probabilmente si tratta soltanto di una stronzissima trappola mentale che ci hanno inculcato nel cervello fin da piccoli.
In fondo nessuno oggi si scandalizza, né trova brutto o schifoso che due fidanzati uomo-donna si bacino in pubblico. Eppure ai primi dell'800 la gente si girava inorridita anche se una tizia mostrava la spalla nuda o un pezzetto di caviglia.


E quindi?
E quindi siamo degli stronzi. In particolare noialtri maschi eterosessuali. Se smettessimo di avere tutta questa paura per l'integrità del nostro culo, che fra l'altro non è detto che interessi a qualcuno, il mondo sarebbe migliore.