martedì 30 ottobre 2012

Ibuk

Mah, eppure non mi sembra di essere una persona così antiquata. Insomma, ho l'adsl, un blog, la pagina facebook, un portatile. Leggo i quotidiani online, faccio i giochini sul computer, telefono con skype. Ho perfino l'homebanking!!!

Eppure questa idea degli studenti che vanno a scuola con il Kindle e il libro di italiano digitalizzato mi fa rabbrividire. Letteralmente. Sarà che ho sempre avuto un rapporto quasi pubico e sensuale con i libri. Un libro di carta puoi macchiarlo, scarabocchiarlo, rompergli la copertina, infilarci dentro appunti e bigliettini, i biglietti del bus e del treno. Puoi piegare le pagine, mettere i segnalibri, riempire a lapis le o delle parole, maltrattarlo con gli evidenziatori. Lo sfogli a distanza di anni e ti chiedi chi cazzo fosse quella Cristina e cosa avesse così di speciale per dedicarle la presa della Bastiglia.
Oppure puoi riverirlo e sforzarti di mantenerlo bianco e puro, per poi bestemmiare contro quella macchia di caffé versata al penultimo giorno di scuola.

Questa idea di avere tutti i libri del mondo in 12 cm di schermo è bella, ma assolutamente terrificante. E il tizio che si presenta vantandosi di leggere su quel coso "I tre moschettieri" scaricati da internet, quando puoi trovarne 3 copie nella biblioteca a 150 metri...
Secondo me ha dei seri problemi.

venerdì 26 ottobre 2012

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_26/berlusconi-mediaset-condanna_73c09698-1f76-11e2-8e43-dbb0054e521d.shtml

Alla faccia di chi dice che nei giorni di pioggia non succede mai niente di buono.
Potrei fare anche un lungo commento sulle occasioni sprecate, il tempo che passa e i danni fatti ormai irrimediabili, ma alla fine... chissenefrega?

giovedì 25 ottobre 2012

Galileo non rassicurava nessuno

Ok, visto che ormai hanno tutti detto la loro stronzata sulla sentenza del tribunale dell'Aquila, prima di conoscere le motivazioni, pure io dico la mia. Giusto per fare il famoso "coro di opinioni fino a quando il fatto non è più di moda" (cit.).

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/24/terremoto-clini-sulla-sentenza-unico-precedente-e-quello-di-galileo/392330/

Riassunto delle puntate precedenti: L'Aquila, città dell'Abruzzo, 6 aprile 2009, viene colpita da un sisma di magnitudo 6.3 che causa più di 300 morti e 1500 feriti. Si apre un'inchiesta sulla protezione civile e sulla CGR (Commissione Grandi Rischi), formata da sette scienziati. Dopo tre anni arriva la sentenza di primo grado, che condanna Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Claudio Eva e Gianmichele Calvi.
Il mondo scientifico (e parte di quello politico) si ribellano. Assurdo condannare degli scienziati perché non hanno saputo prevedere un terremoto: i terremoti sono imprevedibili! Bla bla bla, sempre la solita Italia, bla bla bla la libertà scientifica, bla bla bla Galileo, bla bla bla giudici proni alla volontà popolare e via così. C'è stato perfino chi ha annunciato che da ora in poi non collaborerà più, in quanto scienziato, con le istituzioni politiche.
La gran minaccia.
In tutto ciò, sembra che nessuno abbia la minima idea di quale sia stato l'argomento del processo. Segno evidente che anche gli scienziati vanno inseriti in quelle categorie, come gli artisti, i politici e i fumettari, che quando vedono colpito uno dei loro partono subito lancia in resta senza nemmeno sapere dove sia il benedetto mulino a vento.
Peccato che l'incapacità di prevedere i terremoti non sia un punto a favore della difesa, bensì dell'accusa. Il ragionamento è semplice: se non puoi prevedere che un terremoto ci sarà, come fai a prevedere che non ci sarà? Perché questo è successo nella famosa riunione del 5 aprile con la popolazione. La Commissione Grandi Rischi ha riunito tutti e ha detto: "andate tranquilli, non prevediamo nessuna scossa forte, tornate tutti a casa". Poche ore dopo le case crollavano. Sfiga eh.
Ma la cosa più divertente, se ci può essere qualcosa di divertente in questa tragedia, è che gli imputati se la sarebbero probabilmente cavata con un'assoluzione per insufficienza di prove se non fosse stato per Bertolaso. Vi ricordate di Bertolaso? Il capo della protezione civile a cui piaceva farsi fare massaggi alla cervicale da brasiliane in perizoma (che si sa, i massaggi fatti da una in perizoma sono tutta un'altra cosa).
Vera conferma che del maiale non si butta via niente, le intercettazioni sugli appalti del G8 di Genova tornano utili anche nell'inchiesta sul terremoto dell'Aquila. Bertolaso viene infatti registrato mentre parla con l'assessore regionale dell'Abruzzo Daniela Stati, a cui chiarisce che la Commissione Grandi Rischi è stata convocata a un solo scopo rassicurare la popolazione. Riporto testualmente:

“Li faccio venire all’Aquila o da te o in prefettura, decidete voi, a me non frega niente, di modo che è più un’operazione mediatica, hai capito? Così loro, che sono i massimi esperti di terremoti diranno: è una situazione normale, sono fenomeni che si verificano, meglio che ci siano 100 scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio perché 100 scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa, quella che fa male”. Quindi la conclusione: “Parla con De Bernardinis e decidete dove fare questa riunione domani, che non è perché siamo spaventati e preoccupati, ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente.

Uno dei vizi degli italiani, insieme ai processi agli scienziati, è quello di trattare i governati come dei bambini di 10 anni. Meglio tenerli buoni e non farli agitare, che poi fanno casino e si fanno male da soli.
Non che nell'80% dei casi non sia giustificato.
Tuttavia, se sei uno scienziato e ci tieni alla tua reputazione, potresti anche far a meno di prestarti ad operazioni che, lo sai benissimo, hanno soltanto un "valore mediatico". Soprattutto se c'è la possibilità, anche remota, che una casa seppellisca una famiglia. Soprattutto in presenza di uno sciame sismico che continua da un mese.
In altre parole, la Commissione doveva fare una cosa sola: andare dai cittadini e dirgli "non abbiamo la più pallida idea di cosa potrebbe succedere domani. Potrebbe esserci una scossa del nono grado ma anche un'invasione dei saturniani o Godzilla che esce dal mare, per quanto ne sappiamo. Quindi boh, fate vobis".
Non sarebbe stato rassicurante ma sarebbe stato esatto. E i sette tizi adesso non avrebbero una condanna in primo grado sulle spalle. Quindi, per quanto mi riguarda, cazzi loro. Francamente non mi fanno nessuna pena e non sono pronto a gridare contro la giustizia oscurantista in loro favore.

Ma forse pensavano di far bene. Si sa, il panico crea problemi. Magari credevano fosse meglio che la gente stesse a casa...
Bella obiezione. Ma chi glielo ha chiesto di preoccuparsi per il panico mio o di altra gente? Immaginatevi un idraulico che viene a casa a stimarti una perdita che ti dice: "nah, stai tranquillo, torno la settimana prossima con calma e la sistemo". Poi la notte ti si allaga casa e quello ti dice "eh vabbé, non ci avevo capito nulla, ma non te l'ho detto perché sennò ti preoccupavi".
Ma vaffanculo, no?

Detto questo... è giusta la condanna per omicidio colposo? Secondo me no. Nel senso che se loro sono colpevoli di omicidio, a quale reato rispondono quelli che hanno organizzato il famoso "evento mediatico"? O vogliamo parlare di quelli che hanno costruito la casa dello studente con piloni di sabbia? Questi tizi sono semplicemente colpevoli di essere dei cretini. Una condanna giusta, sarebbe farli girare vita natural durante con in testa le orecchie d'asino.
Giusto per ricordargli che avere contatti con la politica non è mai facile. Figuriamoci con Bertolaso.

E soprattutto, lasciamo in pace Galileo per favore. Non è che ogni volta che uno scienziato fa una stronzata dobbiamo andare a ripescarlo.
E poi perché sempre Galileo? Ha pure ritrattato. Se proprio vogliamo prendere un esempio di persecuzione utilizzate Giordano Bruno o Copernico. Almeno loro li hanno bruciati.

martedì 23 ottobre 2012

Déjà vu

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/23/finmeccanica-arrestato-dirigente-pozzessere-forniture-irregolari-in-panama/390373/

Spero che qualcuno stia tenendo il conto di quante volte sia stato indagato Scajola. Perché ogni tanto esce la notizia e non so mai se si tratta sempre del reato precedente o se è qualcosa di nuovo.

giovedì 18 ottobre 2012

Trapano

Di ritorno dal dentista, le riflessioni sono due:
a) ho decisamente sbagliato laurea. Non so se i notai prendono di più, ma 150 euro per un'ora di lavoro mi sembra un onorario più che accettabile;
b) con l'anestesia non si sente veramente più niente. Adesso devono solo inventare dei trapani che non facciano rumore e siamo a posto.

Ah, c) adesso sono sicuro di avere una bocca completamente sana. Per 80 euro a carie, sicuramente non se ne farà scappare neanche una.

mercoledì 17 ottobre 2012

All saints day

Cosa spinge una coppia under 35 a recarsi al cinema, in una domenica piovosa, per vedere un film di Paolo Virzì?
Ok, la pioggia. Ma ha anche influito il fatto di avere due ingressi gratis. Ecco quindi la recensione di "Tutti i santi giorni", so che l'aspettavate con ansia...

Sì, ma no, cioè, volevo dire, cioè, hai capito? (ndr.)

Trama: la storia è ambientata a Roma, dove Guido (Luca Marinelli - [già distintosi nel film "La solitudine dei numeri primi" - cit.]) e Antonia (Federica Victoria Caiozo) tirano avanti facendo l'uno il portiere di notte in un grande albergo e l'altra l'impiegata in una agenzia di noleggio auto.
Lui, latinista e grecista, laurea in lettere classiche con tesi sulle vite dei santi, dovrebbe essere il più infelice dei due. Invece no. Nessuna prospettiva di carriera in Italia e nessuna voglia di volarsene in America, da dove il fratello gli lancia offerte di impiego universitario. Si è scavato una nicchia e si accontenta. Lavoro non pesante, ampi tempi morti da riempire leggendo e scrivendo, sesso sfrenato quando torna a casa la mattina presto portando la colazione in camera all'Antonia addormentata.
Beh, in effetti c'è di peggio.
Antonia invece non è felice (e ti pareva, che palle queste donne). Bellissima voce, compone e canta ma senza successo. Nella sua vita, si apre un vuoto che vorrebbe colmare con la nascita di un figlio, scontrandosi però con evidenti problemi di fertilità da parte di entrambi.

Commento: luci che si accendono, titoli di coda che scorrono sullo schermo, la donna si gira e mi fa... "vabbé  dài, carino".
Direi che è tutto.

Commento più approfondito: la forza del film sono i due attori. Sono pucciosissimi insieme e per non farsi intenerire ci vorrebbe veramente un cuore di pietra (che purtroppo non ho). In special modo Marinelli è il compagno di banco che tutti avremmo voluto avere: gentilissimo e sempre pronto a passarti la versione di latino. Anche la Caiozo ne sa a pacchi e veramente non si può credere che non abbia mai fatto l'attrice prima, ma se lo dicono su internet sarà vero.
Per il resto... boh. Difficile dire se sia una corretta rappresentazione della realtà attuale e della generazione dei trentenni di oggi. In primo luogo perché non sono un trentenne, in secondo luogo perché i trentenni attuali sono talmente anonimi che è difficile capire se hanno dei caratteri generali che li accomunino (a parte il fatto di avere una laurea totalmente inutile).
Detto questo, il film è stato molto criticato. Deludente si è detto, perché presentava situazioni prive di veri contenuti drammatici cedendo molto spazio alle piccole comicità quotidiane. Guido che entra in camera da letto, musica classica di sottofondo, caffé e pasta sul vassoio svegliando Antonia con la storia del Santo del giorno, non può che suscitare simpatia e una generale sensazione di benessere che fa passare in secondo piano la vita economica non proprio felicissima della coppia. Però... in fondo il senso del film non è forse questo? 
Che comunque non ci sono capi stronzi, lavori di merda, traffico, freddo d'inverno e caldo d'estate, che possano rovinarti la vita quando hai accanto la persona che ami?
Ovviamente se il film avesse un senso e non fosse semplicemente una bella cartolina composta da Virzì per finir di pagare il mutuo della villa comprata in Costa Azzurra.
E forse i contenuti drammatici proprio non ci sono nella vita dei trentenni di oggi. Forse, e dico forse, se due tizi hanno un lavoro con cui mantenersi, una casa in affitto e un cane, forse possono comunque essere felici. Forse anche in Italia stiamo superando il mito del "devi comprarti una casa, una macchina e andare a Sharm el Sheik a gennaio altrimenti sei un fallito". Speriamo.
Ci sono poi tutte le altre tematiche come il contrasto con il contesto urbano di Roma sguaiato e tamarro, il marito della vicina violento e picchiatore, il dramma della sterilità, il ginecologo cattolico ecc. ecc. Ma alla fine, che ve lo racconto a fare?

Sentenza: un'accozzaglia di temi legati alla società contemporanea con due attori molto bravi. Assolutamente non memorabile ma piacevole.

mercoledì 10 ottobre 2012

In pubblico

Ma quelli di google maps non oscuravano gli abitacoli delle macchine per evitare di ledere il diritto alla privacy? Com'è allora che escono fuori cose come questa?



ps. la mia fonte di cazzate preferita: 

venerdì 5 ottobre 2012

Drenai non Draenei

Per la serie tutti i giorni se ne impara una nuova, ho scoperto che i Draenei della Blizzard in inglese si pronunciano Drenai. A questo punto bisognerebbe capire come si pronunciano i Drenai di David Gemmel. Io li chiamo Drenai e chiamo Drenei quelli di WoW. Se non vi sta bene chiamateli un po' voi come vi pare.
Ah, dimenticavo, questa è la recensione di...
C'ho due spade. Problemi? (ndr.)
 Esisteva un'epoca in cui i vampiri non sbrilluccicavano alla luce del sole, le eroine non piangevano una pagina ogni tre e i maghi, invece di spuntare dai camini e offrirti dolci e salsicce arrosto, ti scioglievano la pelle del volto perché... beh sostanzialmente perché sì.
A questo filone può essere ascritta la produzione letteraria di David Gemmel, di cui vi rimando alla pagina uichi inglese perché quella in italiano fa veramente schifo.
Il motivo per cui questa recensione tratta sostanzialmente dell'ultimo volume della "Saga dei Drenai" è semplice: mi hanno dato questo da leggere. Quindi accontentatevi.

Trama: la storia è ambientata in un mondo post-apocalisse, alla Terry Brooks per intenderci. La scienza degli antichi, avanzata fino al punto da sconfinare nella magia, ha provocato in qualche modo la loro distruzione (sarà stato il solito disastro nucleare). Gli uomini hanno ricominciato da zero. Tanta agricoltura, piccoli regni semi-barbarici, spade e lance e ovviamente minotauri e lupi mannari creati tramite modificazioni genetiche da simpatici stregoni che vanno a disseppellire cose che era meglio lasciare al loro posto. In questo contesto viene scoperta la clonazione e la possibilità di recuperare le anime dall'aldilà, permettendo ad alcune persone di ottenere una quasi-immortalità al prezzo di un continuo ricambio di corpi e alla soppressione delle anime dei cloni.
Chiunque avrebbe pensato che il mago Landris (mi sembra si chiami così, non ho il libro qui con me e non posso controllare), dopo aver ottenuto la vita eterna e, potenzialmente, un'infinità di ricchezze e potere, avrebbe anche potuto accontentarsi. E invece no. Ovviamente non trova di meglio da fare che riportare in vita la più spietata imperatrice della storia che stranamente non si dedica a pulirgli la casa e a preparargli la cena ma tenta di conquistare il mondo.
Il suo nome è Jianna. Bellissima, assolutamente senza freni e inibizioni, della serie che può tranquillamente portarti a letto oppure scuoiarti a seconda di come le gira, e crea uno stato che si estende sul primo dei continenti abitati.
Trovandosi ormai confinato nell'ultimo lembo di terra libera e avendo come vicini i drenai (che sono un popolo che odia gli ibridi, un tempo potente e adesso no) e un generale ribelle, il mago decide di riportare in vita Olek Skilgannon, eroe epico vissuto mille anni prima (e grande amore di Jianna) per combatterla e mettere fine al suo regno di terrore.
Ci riuscirà?

Commento breve: è da leggere. Il commento lungo contiene spoiler a non finire. Vengono anche sottintesi una serie di riferimenti comprensibili solo a chi ha già letto il libro. Continuate a vostro rischio e pericolo...

martedì 2 ottobre 2012

Col cavolo che è colpa di tutti

Oggi hanno arrestato Fiorito.
 1 a 0 e palla al centro.
 
 
Sebbene l'argomento da trattare sia un altro, una parentesi su Taormina dobbiamo per forza aprirla.
Innanzitutto, si può sapere perché cavolo la gente continua ad assumerlo? Non so se Fiorito vive abitualmente in un'universo parallelo in cui Taormina assomiglia a Matt Damon e lotta per la salute dei malati di leucemia contro il bieco affarismo delle assicurazioni private, ma in questo universo la sua impresa più famosa è stata la falsificazione delle prove durante il processo Cogne.
Che l'ultima volta che ho controllato non era esattamente come costruire ospedali in Africa.
Voglio dire, con tutta probabilità, nel ddl sulla corruzione della Severino c'è un codicillo speciale che equipara l'assunzione di Taormina a una confessione da parte dell'imputato.
E se non c'è ci dovrebbe essere.
In ogni caso, il problema non è Fiorito in quanto tale, ma la società che lo circonda. E non voglio parlare degli innumerevoli italiani disonesti e evasori fiscali che lo votano, ma di tutti gli altri. Persone per bene e oneste che si trovano a concordare con questo commento:
 
 
Io capisco il sentirsi in colpa. Posso anche capire, in parte, il discorso sulla responsabilità collettiva.
Ma anche no.
Col cazzo che è anche colpa mia se l'Italia va male. Se l'Italia va male è colpa loro. E questa è una cosa che dovremmo tenere sempre bene in mente. Perché va bene l'immedesimarsi negli altri e l'empatia, però qui si sta esagerando. I ladri sono ladri e vanno messi in galera. Punto. E no, non è colpa mia se Fiorito ha rubato (per il suo partito, al partito, allo stato, oppure ha solo operato un'appropriazione indebita, come dice Taormina, o se è tutto legale ed ha semplicemente commesso il reato di obesità abusiva, nel senso che ha mangiato a spese nostre) e dirò di più... non è nemmeno colpa del mio vicino che posteggia sempre la macchina davanti al passo carrabile impedendo alla signora disabile del piano di sopra di uscire di casa.
Perché lui sarà una testa di cazzo, ma non per questo i consiglieri regionali devono sentirsi giustificati nel rubare.
 
E non me ne frega niente nemmeno del discorso "capro espiatorio". Fiorito è solo uno dei tanti ed è possibile che venga utilizzato come bersaglio su cui scaricare le colpe? Forse. Cazzi suoi. Stavolta abbiamo beccato lui. Domani cercheremo di prendere gli altri
...
ma da qualche parte possiamo iniziare per favore?

lunedì 1 ottobre 2012

Non concordo

Normalmente non dedicherei un post al processo contro il maggiordomo del Papa, ma visto che mi offre l'occasione di parlar male del Concordato ne approfitto.

Innanzitutto vorrei dire che non contesto il processo in sé. Cioè, intendiamoci, se dipendesse da me, solo per il fatto di aver rubato qualcosa al Papa, gli darei una medaglia al valore e lo promuoverei maggiordomo del Presidente della Repubblica (che vedi mai ci passa qualcosa anche sulle famose intercettazioni). Però dipende dalla mia antipatia personale per l'attuale pontefice. Per il resto, dura lex sed lex. Se hai rubato vai in galera.
Il punto in questione è "dove" vai in galera.

Molti non sanno infatti che è ancora in vigore l'art.22 dei Patti Lateranensi del 1929, secondo il quale l'Italia si impegna ad ospitare nei propri istituti penitenziari i cittadini del Vaticano colpevoli di delitti. Ovviamente perché il Vaticano non aveva (e non ha) un penitenziario proprio, a parte alcune celle che vengono utilizzate in casi particolari.
Andrebbe anche bene, e sicuramente andava bene nel '29, ma attualmente presenta una serie di assurdi:
a) il Vaticano esprime un giudizio penale ancora secondo il Codice Zanardelli del 1889. Ne consegue che i condannati dei tribunali pontifici possono scontare, nei nostri penitenziari, pene non previste dal nostro attuale codice giuridico;
b) la pena per l'offesa al Papa è equiparata all'offesa al re. Ma noi non abbiamo più un re...
c) soprattutto... sembra che nelle carte trafugate dal nostro Gabriele, vi siano diverse rivelazioni sul come e il quanto lo Ior fosse implicato nel riciclaggio e nell'elusione delle imposte al fisco italiano da parte dei correntisti.
Quindi, perché mai lo Stato Italiano dovrebbe aver interesse nel punire un tizio che lavora a pro suo? Se lo vogliono incarcerare, lo facciano in Vaticano.
 
Là, e anche oggi il nostro post qualunquista lo abbiamo fatto...