lunedì 20 gennaio 2020

Piccole donne aka come riescono a farti rimanere simpatica Amy


Vi ricordate Amy? La sorellina della versione animata di Piccole Donne che passava su Italia 1? No? Siete dei bimbiminkia. Comunque era una rompicazzo assurda.
Anche in questo film. Però il titolo è menzognero, perché la storia è per metà quella del primo libro e per metà quella di Piccole Donne crescono. Quindi alla fine diventa una persona piacevole e simpatica e guarda un po', sei pure contento che abbia il lieto fine più lieto di tutti.

Cioè, a parte Beth che non ha un lieto fine per nulla, perché muore. Sì, spoiler. Su un libro del 1869. Fatemi causa.
Porca puttana Jo! (ndr.)
Due note veloci:
1) leggo in giro che la critica non ha apprezzato la trama con i balzi temporali fra presente e futuro. Ora, sarà che ho appena visto The Witcher, ma seriamente, che problemi avete? C'erano dei bambini di dodici anni in sala e hanno seguito la storia. Giuro, ce la potete fare anche voi.
2) leggo anche che la storia è troppo women power!! e questo ha suscitato riflessioni. Boh, se lo dite voi. Di quattro, Meg si sposa per la serie due cuori e una capanna, praticamente dicendo a sua sorella Jo, solo perché a te del matrimonio non frega nulla non è detto che la debba pensare anche io così, un ballino di cazzi tuoi puoi farteli? Amy si lamenta di non poter campare facendo l'artista e punta al matrimonio di convenienza con un pratico buonsenso ma poi rinuncia per l'AAMMORE. Manco parlo della madre e di Beth che sono talmente Legali Buone che Gesù deve essere andato a prendere ripetizioni. Sì, si riflette molto sul duro destino delle donne nell'ottocento in America... ma siamo nell'ottocento in America in un film tratto da un libro scritto da una donna. Che vi aspettavate, Guerra e Pace?

Detto questo, due parole sulla scelta del cast che, ve lo dico, ho amato dal primo all'ultimo personaggio. Unico appunto su Emma Watson, perché potete truccarla come volete, ma non ce la fate a farla apparire come una mamma. Cioè, mi spiace per la sua carriera, ma con quei lineamenti sembrerà una ragazzina fino ai quarantacinque anni. Quindi tutte le scene in cui è sposata sono un po' al limite della credibilità.
Per il resto Eliza Scanlen e Florence Pugh sono state ottime scelte. Sempre in personaggio e Dio se la Scanlen fa piangere. Un ottimo Timothée Chalamet (mai visto né considerato) nel ruolo di Laurie e Meryl Streep mi ha ucciso facendo la zia. Nella scena del matrimonio in particolare.

E poi c'è Jo. Anche qui Saoirse Ronan, mai vista, ma un'ottima Jo. Perché se riesci ad essere allo stesso tempo adorabile e meritevole di legnate per tre quarti del film, sei sicuramente un'ottima Jo. L'infanzia è finita troppo in fretta. E non è così per tutti mon amie?

Seriamente, il film ha dei difetti. Non è un capolavoro ma il cast è talmente puccioso che ti fa dimenticare qualsiasi critica. Spendete due ore al cinema, lo merita.

giovedì 2 gennaio 2020

Piccola precisazione linguistica

Siccome sta per uscire "Hammamet" di Gianni Amelio al cinema, ricordatevi che si dice "la latitanza" di Craxi. Non l'esilio.
L'esilio è quando uno Stato ti costringe a stare fuori.
La latitanza è quando scappi perché lo Stato ti vorrebbe dentro.

Il vocabolario vi aiuta.