venerdì 24 febbraio 2012

Defacciare la gente

Da fonti traverse sono venuto a sapere di: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/22/anonymous-italia-oscura-sito-della-binetti-miss-padania-lancia-fuck-politicians/193018/

Piccolo riassunto per chi non avesse voglia di aprire il link. Un buontempone di Anonymous (forse che sì, forse che no) ha pensato bene di lanciare un attacco informatico al sito di Miss Padania, della Binetti (quella col cilicio) e di Paniz (quello che B. credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak). Con grande abilità ha modificato lo script del sito inserendovi una bella figuretta del nostro Guy Fawkes e qualche messaggio. Messaggi che non ho proprio letto, ma che mi immagino contenere il tipico assolo alla "internet 2.0" tipo: siamo il 99%, il popolo è pronto a insorgere, malvagi attenti a voi ecc. ecc. Sembra che in quello della Binetti ci fosse anche un riferimento a Lusi e ai soldi degli elettori rubati dai partiti.
Ora, non sarei un cittadino coscienzioso e attento se non mi occupassi del caso ponendomi alcune questioni e cercandovi una risposta (come direbbe Marzullo).

1) Innanzitutto mi sembra opportuno chiedermi:

WTF? Ma veramente Paniz e la Binetti hanno un sito internet?

Beh non ci crederete mai ma ce l'hanno sul serio. Io ci sono stato. Io li ho visti! Io ne ho le prove! E su quello della Binetti c'è ancora traccia del misfatto!
http://www.mauriziopaniz.it/
http://www.paolabinetti.it/
Ci sarebbe da aprire una parentesi per commentare la tristezza di un politico che mette nella prima pagina del proprio sito una propria citazione per di più banale, ma evitiamo. Diciamo solo "LA ... TRISTEZZA" tutti insieme e andiamo avanti.

2) Accertato che tali siti esistono realmente, era proprio necessario lanciarsi in elaborate tecniche di hacking per modificargli l'home page? Secondo me era più che sufficiente rubargli la password. Se tanto mi da tanto avranno usato nome, cognome o data di nascita.

3) Che poi, aveva senso attaccare i siti facendo sapere al mondo della loro esistenza? Non so quante visite avessero questi due prima dell'attacco. Sicuramente più di quante ne ho io perché è impossibile averne meno, ma al massimo saranno state di amici e/o parenti. Adesso invece migliaia di ragazzini italiani sono stati sottoposti all'influenza malefica del malvagio duo, per la sola curiosità di andare a vedere cosa avevano combinato quelli di Anonymous. Bel risultato gente!

Aggiungo una riflessione personale. Non so cosa ne pensiate voi, ma non riesco a immaginare niente di più uncool dell'hackerare la Binetti. Nella mia personale classifica di cosa sia figo fare su internet, in cui "rubare i progetti segreti del Pentagono" si posiziona al primo posto, "sottrarre i codici sorgente di Bill Gates" al secondo e "sputtanare le relazioni internazionali" al terzo, hackerare la Binetti non rientra neanche nella top teen.
Mettere down il sito dell'FBI è qualcosa di ormai logoro e abusato ma che fa comunque colpo. Postare un messaggio sul sito della Binetti al massimo fa compassione. Tanto che la senatrice stessa esprime la sua incompresione in un comunicato in qualche modo commuovente:
Anche io ho delle domande da fare a "We are Anonymous" in un momento in cui tanto si parla di libertà di stampa, di libertà di informazione e di democrazia, non sarebbe stato meglio chiedere la pubblicazione delle vostre rimostranze, piuttosto che irrompere in uno spazio dedicato ad altro?"
Appunto. Che senso ha hackerare la Binetti? Una che si mette il cilicio, secondo voi prova del disagio a vedersi modificare l'home page del proprio sito? Forse manco si era accorta del problema e pensava fosse una nuova feature del provider. Probabilmente se gli avessero mandato una mail chiedendogli di pubblicare il messaggio lo avrebbe fatto solo per la contentezza di "chattare con i ggiovini" su internet. Francamente, tutta questa storia mi sembra ideata dal tipico quindicenne brufoloso la cui paura più grande è che qualcuno gli freghi l'account di facebook.
Sembra che anche gli Anonymous stessi, o almeno quelli nel movimento che i quindici anni li hanno passati da un pezzo, si siano accorti dell'autogol, tanto che si sono affrettati a smentire di essere protagonisti degli attacchi. 

Anonymous o non Anonymous che hai colpito, ti rendi conto che mi hai costretto a scrivere un post in difesa della Binetti?
Cazzo, sentiti in colpa!

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