domenica 7 aprile 2024

Gente Arcana

Non ricordo più l'ultima recensione di una serie fantasy. Non che abbia abbandonato il genere, ma fino ad oggi non avevo ancora letto niente che contenesse quel giusto mix di piacevolezza e disappunto che di solito mi far venir voglia di scrivere. Dato che ne voglio parlare in modo pieno di spoiler vi anticipo il giudizio: 6,5 
Onestissimo fantasy entry level per un pubblico adolescente. Si fa leggere. Stiamo parlando di Istorie Arcane di Cecilia Randall.

Bella Venezia ma non ci abiterei (ndr.)
Volevo fare il liutaio ma sono nato arcimago (ndr.)






















L'autrice: Cecilia Randall, è un rarissimo caso di autore/rice fantasy italiano/a effettivamente capace di scrivere. Forse per questo si è scelta uno pseudonimo con cognome dal suono inglese: per non confondersi con gli italiani. O forse perché "Randazzo" non suona proprio benissimo alla casa editrice. In ogni caso è piacevole da leggere. Nel senso che ha un ottimo modo di descrivere luoghi e ambienti, crea personaggi che, pur non essendo estremamente sfaccettati, hanno però una basilare e chiara caratterizzazione, con cui è facile entrare in sintonia, e propone trame tutto sommato coerenti. Quindi non è la Troisi, diciamo. O Patrignani. Ma questo non è esattamente un complimento. Scrive però correttissimi romanzi per adolescenti. Ci sono i cattivi. Ci sono i buoni. Generalmente i buoni prendono a mazzate i cattivi e le storie finiscono bene, con magari un lato grigio da riesaminare in caso di sequel. 
Avete fame - avete voglia di un panino - lei vi da un panino - il panino vi sazia. Tutti contenti. Se avete un nipote tredicenne a cui piace leggere, comprategli i primi tre volumi della saga di Hypeversum e sarà felice.

Le premesse: qui però parliamo dei due volumi di Istorie Arcane. Gens Arcana si basa su una premessa sinceramente ai limiti della sospensione dell'incredulità. Non parlo del fatto che esistano famiglie di stregoni che, attraverso una predisposizione genetica e complessi rituali fatti di simboli e lunghissime litanie in latino, riescano a dominare il potere dei quattro elementi intrecciandoli in elaborati incantesimi. Né che esista una famiglia (che fa Nieri di cognome perché bella la fantasia ma non esageriamo) che è la più geneticamente pura e quindi overpower, che dai tempi di Catilina al '400 italiano è sempre vissuta vicino a Firenze e da lì governa la magia della penisola. Né che questi maghi hanno evidentemente vissuto per un millennio e qualcosa sempre facendo i galoppini per ogni autorità locale, passando dalla repubblica all'impero romano alla chiesa cattolica, mantenendo uno statuto di segretezza sui propri incredibili poteri, avendo paura di non si sa bene cosa, invece di fondare regni teocratici basati sulla magia come farebbe ogni stregone sensato. No, tutta sta roba ce la lasciamo tranquillamente scivolare addosso. Il problema vero riguarda il nostro protagonista, di nome Valiano, che, nato in una famiglia di nobili cavalieri italiani del '400, a un certo punto, durante l'infanzia, si sente dire dal padre: guarda, viviamo in un mondo in cui la metà dei bambini non supera i 5 anni quindi... beh, intanto congratulazioni. E hai già avuto il culo incredibile di nascere nel 2% della popolazione che non solo non deve spaccarsi la schiena nei campi ma non deve neanche ammazzarsi di lavoro in una bottega artigiana. E oh, in teoria saremmo cavalieri e un po' di allenamento con la spada conviene sempre farlo però la notizia veramente incredibile è che non c'è neanche bisogno che diventi bravo perché puoi letteralmente lanciare le palle di fuoco.
Wow. Incredibile babbo. E come faccio?
Guarda, devi solo leggere qualche libro e imparare a disegnare quattro simboli in croce.
NO CHE PALLE STUDIARE VOGLIO FARE L'APPRENDISTA LIUTAIO.
...
Ok, seriamente, non esiste in natura la possibilità che qualcuno si rifiuti di imparare a lanciare fuoco dalle mani. Credo ci sia proprio una codifica genetica che se ti mette di fronte "palla di fuoco" nelle opzioni sceglibili, te la faccia selezionare di default. Non ti piace la palla di fuoco? Puoi comunque lanciare i fulmini. O creare uragani. O terremoti. Dai su, è totalmente irrealistico che Valiano si faccia cacciare di casa dal padre perché non ha voglia di studiare la magia. Eppure è quello che succede e da lì discende tutta la trama.

Trama: All'età di (credo) 18 anni, Valiano sta per laurearsi mastro artigiano quando viene imputato dell'assassinio di alcune persone. Suo cugino Folco lo ha incastrato perché vuole prendere il suo posto come capofamiglia e accedere in questo modo ai potenti segreti magici dei Nieri. Con la collaborazione di un mercenario semielementale della terra di nome Manente e di una ladruncola capitata nella storia per caso di nome Selvaggia, dovrà tentare di sconfiggere il cugino e liberare il fratello Angelo suo prigioniero.
Trama x2: [spoiler] all'inizio del secondo libro, Folco è sconfitto, Angelo è morto e Valiano è diventato arcimago (o magister) senza saper fare un cazzo perché il fratello fighissimo gli si è impiantato nel cervello e quando ne ha bisogno gli suggerisce come passare i compiti in classe. In una storia gialla ambientata a Venezia fatta di equivoci e scambi di persona, dovrà accettare il suo ruolo e i suoi nuovi poteri, salvare la sua vita e i suoi amici (sempre Manente e Selvaggia divenuti una coppia) e decidere se sposare oppure no la bellissima nonché ricchissima maga bionda che gli si è proposta come ricettacolo per la sua stirpe che oh, le sfortune non capitano mai da sole.

L'ambientazione: iniziamo intanto col dire che le ambientazioni della Randall non passerebbero mai il vaglio di uno storico specialista, però sono abbastanza informate da essere superficialmente molto verosimili. Complice anche il fatto che i personaggi sono sempre in movimento, il mondo che li circonda appare sempre molto solido e reagisce coerentemente alle loro azioni. Ci sono delle premesse di worldbuilding un tantino insoddisfacenti ma non stiamo parlando de Il Signore del Anelli. Per quello che deve fare e per il pubblico a cui è diretto, basta e avanza.

I personaggi: qui invece andiamo abbastanza male. Personalmente salvo nel primo libro Folco e Angelo Nieri, descritti nei sentimenti e nelle azioni in modo molto credibile (anche se Folco evidentemente non ha mai letto la lista), e Lucrezia nel secondo (nonostante la quasi deriva alla twilight). Tutto il resto è una via di mezzo fra lo stereotipo da manga giapponese e alcuni dei peggiori esempi della letteratura romantic-fantasy contemporanea.
Prendiamo Manente. Fortissimo, altissimo, biondissimo, maestro d'armi in grado di sconfiggere chiunque col suo spadone a due mani d'argento runico, praticamente invulnerabile alle armi normali ma ormai in procinto di passare a miglior vita, visto che l'elementale della terra che gli garantisce i suoi poteri sta per distruggere il suo corpo. Non so se la Randall sia volutamente andata in cerca di ogni possibile stereotipo dei "belli e maledetti" o se gli siano venuti tutti fuori per caso. Comunque good job. Il fatto che insulti Valiano almeno una volta per pagina e spesso e volentieri in modo assolutamente gratuito, non so se me lo renda più simpatico o semplicemente più macchiettistico. Forse la seconda.
Poi c'è Selvaggia che è semplicemente scema. Anzi, diciamo che se fosse un personaggio di d&d avrebbe probabilmente un 12 in Intelligenza, mostrando un certo grado di astuzia, e un 2 in Saggezza. Diciamo che al 4 troviamo i cani che continuano ad amare i loro padroni mentre vengono bastonati, lasciati a digiuno e abbandonati all'angolo della strada, e al 2 c'è Selvaggia. Che per motivi estremamente dubbi si attacca a questi due tizi evidentemente impegnati in una missione suicida che chiariscono in ogni modo possibile che non la vogliono attorno e con la forza della plot armor sopravvive illesa a tutto e sposa il biondissimo mercenario in fin di vita che la ama e la vorrebbe rinchiudere in un rapporto tossico di protezione patriarcale che però lei rifiuta perché è chiaramente quello che fanno le eroine nel medioevo italiano del '400.
Su Valiano abbiamo già detto qualcosa ma facciamo qualche aggiunta. La letteratura fantasy ci ha abbastanza abituato ai protagonisti grigi, senza doti particolari, in cui chiunque può identificarsi in modo da immaginarsi di vivere l'avventura con loro. Valiano però è abbastanza su un altro livello. Prendete Harry Potter. Si può ampiamente dire che nel 70% dei casi sopravviva per puro culo, perché i Mangiamorte hanno la mira degli stormtrooper e perché una serie di protezioni innate gli da una mano. Però nel restante 30%, effettivamente si impegna nel tentare di fare qualcosa. Valiano no. È difficile anche farlo rientrare nella categoria degli eroi riluttanti, perché di fatto non è che faccia mai una scelta eroica che non abbia come alternativa vabbè sennò muori. Non che sia completamente impossibile empatizzare con lui. Nel senso, di fatto è una bravissima persona che vorrebbe solo essere lasciata in pace. Però sentirlo whinare per due libri interi su quanto sia sfortunata l'esistenza di un arcimago ricchissimo, nobile e potente con carismatici occhi viola che sciolgono le donne può diventare leggermente una rottura di cazzo. È un po' come se la zia di Harry fosse diventata una rompicoglioni atomica perché ha ricevuto la lettera da Hogwarts mentre il suo sogno era di fare moda all'ITIS. Nota di demerito ulteriore per tutta la descrizione del triangolo amoroso Valiano-Manente-Selvaggia che è un triangolo solo nella mente di Manente perché a Selvaggia di stare con Valiano non passa neanche per il cervello. Una roba talmente cringe che ti imbarazza pure un po' leggerla.

La magia: sistema magico leggerissimo e abbastanza pretestuoso ma che ha sufficienti elementi tratti dal mondo classico e rinascimentale da risultare interessante. Il gioco sasso-carta-forbici-(pinze? Non lo so, mi serve un quarto oggetto perché gli elementi sono 4) dei duelli magici è abbastanza carino. Solo che non si capisce mai bene cosa sia debole contro cosa e forte contro cos'altro anche perché ci si contraddice ogni tre pagine. Comunque ok. E punti in più per l'utilizzo del latino. Latino sempre best lingua per la magia.

Giudizio finale: si legge bene e non annoia. Ma Hyperversum gli è venuta meglio.

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