lunedì 19 marzo 2012

Hysteria

So che avrei potuto parlarvi di The Artist, ma poi mi sono detto: "voglio davvero dire qualcosa di serio su un film serio non avendone evidentemente in mezzi?" Ovviamente no. Quindi vi parlerò di Hysteria.

Il sottotitolo dice tutto... (ndr.)

Descrivere l'esatta situazione in cui ho visto il film potrebbe far venire il sospetto che abbia in qualche modo infranto le leggi sul copyright. Quindi diciamo che l'ho visto al cinema. Un cinema molto somigliante al salotto di casa mia, con poltrone assai somiglianti al divano di casa mia e un plaid addosso molto somigliante vabbé...
La storia: siamo nella Londra di fine '800, le donne non hanno ancora il diritto di voto ma le suffragiette esistono già. Il giovane medico Mortimer Granville, che vive in casa di un amico la cui importanza per la trama è paragonabile a quella della bicicletta per i pesci, viene cacciato dall'ospedale in cui lavora perché tratta i pazienti con metodi sperimentali tipo lavarsi le mani prima di operare e  cambiare le bende sporche per evitare che gli arti vadano in cancrena. Nella ricerca di un nuovo posto di lavoro, viene infine assunto dal dottor Dalrymple, famoso per le sue tecniche di trattamento della cosiddetta "isteria".
Cos'è l'isteria? Semplice. Sei una donna rimasta vedova a cui piace l'idraulico? Sei isterica. Ti piace il sesso? Sei isterica. Vuoi votare? Isterica. Chiedi a tuo padre i soldi per aiutare i senzatetto? Isterica e pure un po' socialista. Vergogna! ecc. ecc.
Qui ci sarebbero ovviamente una quantità immane di battute su quei particolari cinque giorni del mese da cui potrebbe derivare la diagnosi, ma non le faremo. Diciamo solo che, come spiega il simpatico medico alla fine del film, si trattava di una diagnosi "pigliatutto" del XIX secolo, con la quale si mettevano a posto (si reprimevano) tutte le donne un po' libere di spirito, oltre a condannare a pratiche chirurgiche terrificanti un buon numero di signore semplicemente un po' svampite o incavolate con la vita.

Fin qui potrebbe essere un film di denuncia. Poi scopriamo quali sono le famose tecniche del buon Dalrymple e capiamo che la definizione forse è eccessiva. Il nostro è infatti il maggior esperto londinese del cosiddetto "massaggio della vulva" (sic.) con il quale calma i fremiti delle pazienti. Si supponeva infatti che l'isteria fosse causata dallo spostamento dell'utero, che poteva essere "rimesso a posto" con un trattamento manuale. Francamente, la cosa è talmente bizzarra che non posso escludere che comparisse veramente in qualche libro di medicina dell'epoca. Vedo però assai difficile l'attestazione storica di studi medici in cui giovani come il Granville si trovassero con le mani (la destra soprattutto) assai impegnate nelle parti basse delle mogli della classe media inglese. Quindi darei per scontato che si tratti di comedy e vabbé.
Nel frattempo il protagonista conosce le due figlie del capo. La prima è buona, cara, educata, obbediente, suonatrice di piano, ricamatrice e gli viene promessa in moglie al secondo incontro. Non mi ricordo il nome e non è importante, che tanto chiunque si può immaginare che il Granville si innamorerà dell'altra. L'altra si chiama Charlotte. Ha un rifugio per senzatetto, sostiene la parità fra uomini e donne e vuole votare.
Seguono scene varie in cui i due battibeccano ma in fondo si amano. Alla fine Charlotte viene arrestata e sottoposta a processo per aver dato un pugno a un tizio. Lui fa un commuovente discorso in tribunale sostenendo (fra le altre cose) che le donne inglesi sono isteriche perché i mariti non sanno fare l'amore. Cosa più che possibile ma che sembrerebbe l'ultima cosa da dire per attirarsi i favori della corte. Invece Vostro Onore è l'unico progressista del sistema giudiziario inglese di fine '800 (probabilmente si nascondeva) e la assolve. Tutti sono felici e contenti e gli inglesi sono un passo avanti sul cammino della parità.
Nel frattempo Granville inventa il vibratore per ovviare al dolore alla mano destra e rende le donne ancora più felici.

Quindi?
Se volete un commento serio, posso dirvi che secondo me la regista non ha dovuto faticare 7 anni a trovare un produttore perché il film era controcorrente e rivoluzionario. Ci ha messo 7 anni perché non vi era motivo di mandarlo al cinema. Se lo avesse proposto per un pomeriggio estivo di Italia 1 sarebbe uscito dieci anni fa.
Capisco le buone intenzioni, ma far vedere la nascita del vibratore da un piumino elettrico per spolverare basta e avanza per distruggere ogni componente di simil-protesta del film. E non è che l'ironia maschera in modo semiserio una effettiva condizione storica della donna, come direbbe il foglio illustrativo del cinema. Io direi che la seppellisce.

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