martedì 26 marzo 2013

Tenere la mente aperta

Ok, durante la pausa caffé, stavo lurkando come al solito le polemiche pro e contro Grillo su il Fatto Quotidiano (a volte sono più divertenti della lotta nel fango), quando mi imbatto in questo articolo. Io in genere cerco di mantenere la mente libera da pregiudizi, tuttavia non posso negare, per onestà verso me stesso, il fortissimo e assolutamente inevitabile sentimento di WHAT THE FUCK!? che mi ha colto quando ho letto questo:
Ecco allora l’importanza del non aver paura di vivere e sperimentare la sessualità, imparando e crescendo costantemente dal confronto con gli altri che, fortunatamente, possono avere un punto di vista diverso, e sempre costruttivo. Ecco allora la necessità anche in Italia, come è già accaduto in altri paesi civili e non troppo distanti (Danimarca, Svizzera, Olanda, Germania) di supportare e promuovere progetti come quello dell’assistenza sessuale.
Ma cosa s’intende per assistente sessuale?
L’assistente sessuale è un operatore del sesso, sì ho detto del sesso! e non sto parlando né di escort, né di prostituzione.
L’assistente sessuale, rappresentato recentemente anche nel film “The sessions”, è un operatore professionale (uomo o donna) con orientamento bisessuale, eterosessuale o omosessuale che, come descrive Marcell Nuss (2008) nel libro Handicaps et sexualités, è sano nel corpo e nello spirito e ha deciso volontariamente di aiutare le persone diversamente abili a sperimentare l’erotismo e la sessualità. Questo operatore, formato da un punto di vista teorico e psicocorporeo sui temi della sessualità, permette di aiutare le persone con disabilità fisico-motoria e/o psichico/cognitiva a vivere un’esperienza erotica, sensuale e/o sessuale. Gli incontri, infatti, si orientano in un continuum che va dal semplice massaggio o contatto fisico, al corpo a corpo, sperimentando il contatto e l’esperienza sensoriale, dando suggerimenti fondamentali sull’attività autoerotica, fino a stimolare e a fare sperimentare il piacere sessuale dell’esperienza orgasmica. In piena libertà e consenso, alcuni operatori possono proporre anche delle relazioni sessuali, giungendo fino all’esperienza della penetrazione oppure fermandosi ai rapporti come fellatio e cunnilingus. 
Pur riconoscendo le difficoltà che il nostro paese vive in materia legislativa sui temi dell’educazione sessuale in generale, e ancor più su quelli del mestiere più antico del mondo, l’assistenza sessuale può tardare a decollare, oppure rischiare di non venire mai presa seriamente in considerazione.
di Fabrizio Quattrini da il FQ di oggi 

Ora, ammetto di non conoscere i programmi di educazione sessuale di Danimarca, Svizzera, Olanda e Germania. Da quello che si dice qui sembrerebbe che lo stato finanzi in qualche modo le esperienze sessuali dei diversamente abili. Beh, che dire, buon per loro.
Tuttavia non capisco il senso dell'articolo. Cioè, mi sembra partire da due premesse:
a) conoscere il sesso (proprio a livello pratico) è un diritto della persona;
b) i disabili hanno fortissime limitazioni che lo stato e la società devono aiutarli a superare.
Ora, dando per veri entrambi i punti, non capisco proprio perché ci si debba nascondere dietro la foglia di fico del "lo stato deve finanziare solo le società di volontari" o del "non è prostituzione". Cioè, perché cavolo la prostituzione deve essere vista come un male da debellare?
Se conoscere il sesso è un diritto allora io dico che lo stato deve preparare dei programmi di educazione sessuale pratica che si estendano a tutta la popolazione e che coinvolgano ovviamente dei professionisti. Professionisti che devono essere pagati, perché la formazione psicopedagogica costa e mica puoi lasciarla in mano ai volontari.
Inoltre, perché limitarli solo ai disabili? 
E i brutti? E i timidi? E gli antipatici? E quelli "sei tanto carino ma per me sei come un fratello"? Loro non hanno diritto di conoscere il sesso solo perché "hai due braccia e due gambe quindi la f**a puoi cercartela da solo"?
Io dico di farlo subito e di cominciare a 14 anni. Basta con questo assurdo tabù della virginità. Educazione sessuale vera per tutti! Cosa che fra l'altro eviterebbe quel tremendo momento di imbarazzo quando per la prima volta ti ritrovi in camera da letto (o altrove) con una persona che ti piace davvero.
Quindi sì, bravo Fabrizio Quattrini, ma sii più coraggioso! Il mondo ha bisogno di te e del PDF (Partito della F***) al governo.


ps. faccio notare che non ho detto che sono d'accordo con l'autore. Ho solo cercato di trarre conseguenze logiche da quello che ho letto. Tuttavia non ho nemmeno detto che non sono d'accordo.
La mia vera opinione resterà, su questo argomento, un mistero.


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