martedì 31 luglio 2012

Nazisti su Marte

Stranamente ho sempre schifato un po' P.K. Dick.

Fanculo Philip (ndr.)

Motivi?
1. in genere le copertine che mettono ai libri di Dick fanno cagarissimo
- ma i libri non si giudicano dalla copertina!
- sì, ma anche l'occhio vuole la sua parte! Tu-tum-cha!

2. ha il nome noioso

Ok, non c'era nessuna seria ragione per schifare Dick, ma ormai l'ho fatto. Inutile piangere sul latte versato. Comunque, complice l'orologio di topolino, stavolta ho fatto un'eccezione per "La svastica sul Sole" (1962), titolo tradotto come al solito ad cazzum dall'editoria nostrana ma per una volta più evocativo dell'originale The Man in the High Castle.

Trama: potrei dirvi che La svastica sul Sole è la descrizione di un mondo alternativo in cui la storia è andata in cacca, ma poiché voglio sembrare una persona colta e sofisticata aggiungerò che è quindi un affascinante e complesso intreccio di ucronia e distopia.
In una riedizione appena un po' più elaborata del buon vecchio "ricordatevi che sono stati gli americani a salvarvi", opposto a chiunque si lamenti del colpo di stato in Cile, o della finta guerra alle armi di distruzione di massa in Iraq o della presenza di ordigni atomici stranieri sul proprio territorio nazionale, Dick descrive un mondo in cui le potenze dell'Asse hanno vinto la Seconda Guerra mondiale e la carta geografica è più o meno questa:


Probabilmente l'immagine è troppo piccola perché riusciate a leggere la legenda. In ogni caso l'arancione rappresenta l'Impero Italiano. Impero in gran parte formato dal Mediterraneo prosciugato. Per quale motivo poi i tedeschi abbiano deciso di prosciugare un mare che ha sempre fatto un po' comodo a tutti beh, Dick lo spiega con "sono tedeschi". A lui basta e, pensandoci un po', in effetti basta anche a noi. Sono tedeschi, che volete farci?
Il verde è invece rappresentato dai giapponesi, la potenza rivale con cui la Germania ha diviso il mondo sulla falsariga di USA-URSS del nostro mondo. Gli Stati Uniti sono a loro volta divisi in 3, con gli Stati delle Montagne Rocciose, il Messico e il Canada a fare da stati cuscinetto tra i due imperi.
I giapponesi non sono razzisti. Nel senso che anche se non hai la pelle gialla, gli occhi a mandorla e non capisci bene quando devi inchinarti e quando no, non succede niente. Te lo fanno solo pesare tantissimo e ti costringono a mangiare la soja. Non è divertente, ma almeno non hanno sterminato le popolazioni africane per usarne le ossa come soprammobili e i crani come bicchieri. I tedeschi invece sì e stanno anche esplorando lo spazio, oltre a tramare per distruggere i giapponesi con le armi atomiche dando il via alla guerra che spazzerà via il genere umano dalla Terra.
Nel frattempo, uno scrittore statunitense scrive un libro in cui descrive una storia alternativa, in cui gli Stati Uniti hanno vinto la guerra e le cose vanno molto meglio.

Commento: assolutamente impeccabile dal punto di vista stilistico. La descrizione del mondo ucronico (sic.) è condotta in modo molto talmente realistico che ogni tot. pagine devi fermarti a ringraziare gli Stati Uniti di averci salvato dal Nazismo. Probabilmente il libro è stato finanziato dallo zio Sam.
I problemi stanno nel plot. Semplicemente, avete presente la trama descritta sopra? L'avete letta bene? Vi fa venire voglia di sapere come va a finire? Beh, ve lo dico subito per non farvi avere delusioni: la storia non finisce. Wtf?
La conclusione del libro arriva proprio quando le cose cominciano a farsi interessanti. I nazisti stanno portando il mondo verso l'olocausto atomico, il conflitto finale fra le due superpotenze, ma anche fra due modi diversi di vedere il mondo, è ormai alle porte. In mezzo i destini delle "razze inferiori" che cercano un riscatto e il libro nel libro che apre le porte per un mondo parallelo. Il tutto legato dai misteri dell'I-Ching. Sembrerebbero ottime premesse per l'inizio di una trilogia o almeno per altre 3-400 pagine di storia in cui i nodi vengono al pettine e invece no. Dick, scrolla le spalle, si accende la pipa e ti fa "bella idea eh, questa dei nazisti? Ci farò un libro prima o poi". E se ne va.
Il difetto più grosso di La svastica sul Sole è che non è un libro. E' solo l'inizio di un libro. E visto che è stato pubblicato nel '62, che Dick è morto vent'anni dopo e che esistono due capitoli ulteriori che sarebbero dovuti essere l'inizio di un seguito, possiamo solo pensare che l'autore non abbia ritenuto opportuno concludere la storia iniziata.

Quindi vaffanculo Philip.

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