giovedì 16 febbraio 2012

Inheritance aka "se dovevi finirla così potevi lasciar perdere"

Una premessa al post che segue. Sì, sono un lettore. So che è un difetto imperdonabile ma non ci posso fare niente. La lettura è come lo sport. O riesci a evitarla nei primi 15-20 anni della tua vita o sarai contagiato per sempre. Per questo inserirò in questo blog piccole recensioni di libri recentemente letti.
Iniziamo con... 
"Chi mi ha fottuto il lieto fine?" (ndr)
Inheritance è l'ultimo di una serie di quattro libri di un giovane scrittore americano (o italo-americano, se vogliamo fare del patriottismo inutile): Christopher Paolini.
Sotto, un brevissimo riassunto della trama libro per libro (saltate se non volete spoiler, anche se, ora che ci penso, forse fate prima a chiudere la pagina perché voglio spoilerare assai)
  
Eragon : c'erano una volta i cavalieri dei draghi. Tutti erano felici, i commercianti commerciavano, i contadini aravano, nessuno pagava le tasse e i treni arrivavano sempre in orario. Poi un brutto giorno il malvagio Galbatorix impazzì per la morte del suo drago. Ne rubò un altro e poi si mise a uccidere tutti gli altri cavalieri finché non divenne Imperatore. Ok ora sostituite Galbatorix con Palpatine e avrete la trama di Guerre Stellari. Però non è che la trama di Guerre Stellari fosse il massimo dell'originalità, quindi soprassediamo. Nell'ansia di impadronirsi di tutto, G. uccide anche tutti i draghi condannando in pratica la razza all'estinzione. Sopravvivono tre uova di cui una viene rubata dal solito gruppo di ribelli deciso a rovesciare la tirannide. Dopo anni passati nella speranza che l'uovo si schiuda per qualcuno di minimamente adatto al duro lavoro precario del campione (e tenete presente che la storia si svolge in un mondo in cui gli elfi fanno sollevamento pesi con le station wagon e fanno nascere sequoie per esercitarsi nelle arti magiche) Luke Skywalker si reincarna nell'ennesimo contadinotto/cacciatore sfigato che si vede recapitare una dragonessa di nome Sephira come se fosse rimasta in saldo insieme alle ultime calze di lana.
Il resto viene di conseguenza. Il ragazzo cresce, vede morire lo zio sotto le lame dei sicari di G., impara a usare la spada e le arti magiche da Obi-Wan (Brom) che muore per salvarlo. Poi trova i ribelli e sconfigge i nemici in una grossa battaglia. Ci sono anche degli amici nani eh, e uno spettro che però rientra semplicemente fra i "nemicimoltomolto forti" che, come sa ogni supersayan, diventeranno moltomoltodeboli fra appena un libro.

Eldest : le cose si fanno serie. L'amico di Eragon, Murtagh viene fatto credere morto, mentre invece è stato rapito da G. Eragon va dagli elfi ad addestrarsi alla lotta.
Viene mazzuolato ogni singolo giorno come è giusto che sia, visto che è un umano malconcio tra gente che fa sollevamento pesi ecc., finché un gruppo di draghi fantasma lo trasforma in un elfo. Qualcuno ha detto deus ex machina?
Forte dei suoi nuovi poteri e strafigo, si unisce ai ribelli che stanno ormai muovendo guerra all'Impero, solo per scoprire che Murtagh è, in sequenza:
1) passato al nemico (non per sua volontà ma perché un incantesimo malvagio ecc.)
2) dotato di un drago rosso (che le uova non si schiudono per millenni ma quando la Pasqua arriva arriva)
3) estremamente più figo, potente e mmagico di lui
4) suo fratello. E il loro padre comune era il più fedele nonché più crudele seguace di G., che stranamente non si chiama Darth Vader ma Morzan
La storia finisce con Eragon sconfitto ma lasciato libero dal fratello (che in fondo è buono).
Brisingr : che potremo definire il libro del riscatto. Eragon recupera il cugino, proveniente da una side-story di cui francamente non frega niente a nessuno, e scova e uccide gli assassini dello zio. Quindi torna dagli elfi, si fa fare una spada superfiga che prende fuoco da sola e conquista una città random.
In questo percorso riesce anche a scoprire che il suo vero padre non era Darth Vader ma Brom (evidetemente qualcuno aveva detto a Paolini che forse Lucas gli avrebbe chiesto i diritti) e a prendersi la rivincita sul fratello-astro.

Ci sono anche una serie di fatti paralleli tipo profezie, un drago dorato che muore, l'elezione dell'amico nano a re dei nani e cose così, ma mica possiamo star qui tutto il giorno.
Quindi eccoci finalmente all'ultimo libro. Dove la storia si compie e tutti i nodi vengono al pettine. Cosa si poteva dire del "Ciclo dell'eredità" prima di questo libro?
Trama - telefonata in modo quasi imbarazzante. Più o meno come trovarsi di fronte a uno di quei film inglesi con i sottotitoli fuorisincro che in pratica ti spoilerano 5 minuti prima quello che avverrà 5 minuti dopo.
Personaggi - tagliati con l'accetta? Non proprio. Diciamo semplicemente che la caratterizzazione procede a colpi di riflessioni estemporanee. Es. Eragon inizia a sentire le menti degli animali > diventa vegetariano. Poi si trova a dover mangiare carne per non morire di fame > "ok, sono vegetariano di solito, però non bisogna esagerare" e conclude che "il giusto sta nel mezzo". Aristotele sarebbe stato fiero di lui.
Ambientazione - unica nota veramente positiva. Il mondo di Alagaësia è tutto sommato coerente e verosimile. Dove per coerente si intende "ci vogliono sempre lo stesso numero di giorni per andare da una parte all'altra". Anche l'impianto storico-culturale delle diverse razze risulta ben tratteggiato. Le varie sottotrame relative alle faide tra clan nani o la creazione della cultura urgali dimostrano un discreto sforzo di approfondimento.
Se vogliamo essere più specifici... "non è la Troisi". E vedendo quello che passa il mercato italiano è un bel complimento.
Nota di merito per le scene di lotta. Qualche eccezione che risulta fuori posto c'è, ma il Paolini mostra di saper descrivere in modo piacevole i massacri (l'ossimoro è voluto) a colpi di spada e lancia, sia nelle scene di massa che nei duelli in 1v1. 

Fino a Inheritance, la storia di Eragon risultava quindi, se non un capolavoro, certamente una discreta fonte di svago. Cosa ha reso dunque Inheritance una terribile delusione per un lettore (io) che, seppure non classificabile come un fan sfegatato, ha comunque seguito il ciclo dell'eredità con un notevole dispendio finanziario?
Praticamente tutto.
La trama più che telefonata diventa telegrafata. Nel senso che se prima capivi tutto con 100 pagine di anticipo, dalle prime righe di Inheritance capisci che tutto finirà come già ti eri immaginato a pagina 300 del primo libro.
Il potere di G. proviene da centinaia di draghi fantasma che ha catturato e reso schiavi? No problem. Il simpatico gatto mannaro di passaggio ti fornisce la chiave per ottenere il potere di centinaia di altri draghi fantasma da usare. Credevi che i draghi fossero tutti morti? Tranquillo, insieme ai draghi fantasma ci sono un bel po' di uova da far schiudere. Il tuo fratellastro ti ostacola? Guarda caso è pronto a redimersi per la forza dell'ammore che prova per il capo dei ribelli (che è una donna eh, non vorrei si creassero equivoci).
Ma se tutti si aspettavano che il libro finisse in un confronto basato su chi aveva più draghi, a deludere è soprattutto il nostro G. Presentato come il cattivo più cattivo e l'astuto più astuto e lo stregone più stregonifico dell'intera storia del mondo, realizza una serie di autogol impressionanti.
Ed evidentemente non aveva mai letto la guida.

Il tuo scagnozzo cattura il capo dei ribelli? Perché ucciderlo quando puoi torturarlo per poi farlo assistere al duello finale?
Quattro zotici armati di forconi invadono il tuo impero e distruggono le tue città? Perché farli fuori subito, quando puoi aspettare che arrivino a bussarti alle porte della capitale?
Il tuo avversario è debole? Perché catturarlo subito e schiavizzare la sua dragonessa in modo da farle fare subito tanti draghetti cattivi nuovi, quando puoi aspettare che cresca di potenza fino a diventare pericoloso?
Ecc. ecc. ecc. Fino all'assurdo di avere il potere di privare i tuoi avversari di qualsiasi potere magico ma non farlo perché ... forse non ricordo bene, ma mi sembra che G. nemmeno spieghi il perché. Probabilmente si annoiava senza ribellioni interne.
Insomma, Inheritance non è più nemmeno Star Wars. E' un libro su Dragonball Z.
Infine, come se non bastasse aver rubat preso spunto dalla saga di Pern per descrivere i draghi telepati, aver cop accolto la trattazione della magia del ciclo di Earthsea e aver plag imitato la Bradley di Darkover per i duelli mentali, il libro finisce in puro stile "Spada di Shannara" di Brooks, con il cattivo sommerso dal rimorso per il "oh come sono stato cattivo a imprigionare i draghi".
Eppure questo disastro poteva ancora essere salvato, se solo Paolini avesse concluso il libro nel modo più banale ma soddisfacente. Perché, diciamocelo, se sei un fan, degli errori stilistici te ne sbatti. Basta che venga alla fine riconosciuto il valore del tuo eroe. Perché l'eroe è il personaggio in cui il lettore si identifica. E identificarsi in un tizio che, nel giro di qualche libro, riesce a passare da "povero contadinotto sfigato" a "strafigo paladino della giustizia" (quasi cit.) non può che far piacere. Soprattutto se tale trasformazione porta al risultato più ambito...
scoparsi l'elfa
Probabilmente non l'avevo detto, ma nella saga compare praticamente 1 pagina su 3 un'elfa (Arya) che accompagna il protagonista per tutta la storia incarnando l'ideale della superfiga che tanto non potresti avere nemmeno se piangi in arabo.
Beh Eragon fa più che piangere in arabo. Questo poveretto si fa avanti e indietro per anni in un continente grande quanto l'Africa subsahariana, mette d'accordo regni spezzati, coordina i ribelli, affonda un'impero e uccide il cattivo più cattivo del mondo. Risultato? Niente. Non gliela dava prima e non gliela da nemmeno ora. Anzi, trova anche un drago verde per strada (che si accoppia subito con la dragonessa del protagonista, per la serie vedi che c'è chi lo sa portare il cappello?), e diventa regina degli elfi. Mentre il povero coglione se ne va via dal regno che ha conquistato, ritirandosi in eremitaggio per allevare i draghi sopravvissuti.
Ok, è immortale e quindi avrà tempo per riprovarci in futuro ma... where is my happy ending?

Insomma, Paolini ci hai deluso. Dopo una serie di libri all'insegna della banalità era davvero necessario infilarci un finale finto-riflessivo di cui non fregava niente a nessuno? 
L'alternativa è che sia uno dei più grandi trolling della storia della letteratura fantasy.
In questo caso ti rispetto.

1 commento:

  1. AHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHA ODDIO AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA

    Quoto ogni singola parola, toscanaccio! ahahahahah

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