mercoledì 27 giugno 2012

Il tappo

Nella frequente polemica sui giovani che non vogliono lavorare, c'è sempre quello che dice "eh, ma la gente vuole tutto e subito. Ai miei tempi almeno qualche anno di gavetta si faceva".

Ok, vorrei chiarire la situazione per tutti quelli rimasti fermi agli anni '50.
1) Ai vostri tempi "fare la gavetta", voleva dire lavorare per un paio di anni con uno stipendio basso per poi essere assunti a tempo indeterminato;
2) Ai nostri tempi "fare la gavetta" vuol dire lavorare 10 anni senza stipendio per poi trovare lavoro a tempo determinato con un rimborso spese ridicolo.

Come la tizia che ieri ha vinto il famoso concorso. Ca. 40 anni, una figlia, 14 pagine di curriculum tra dottorati e pubblicazioni e ancora è in cerca di contratti trimestrali a 800 euro al mese.
Il problema della mia generazione è che esiste un enorme tappo, con i quarantenni che ti mangiano in testa e ti fregano le opportunità di fare esperienza e i datori di lavoro che ti sfruttano per ricattare i quarantenni con la frase "prenditi sti quattro spicci sennò assumo uno che ha 15 anni meno di te e che ti fa le scarpe".
Il problema di questo paese è che sono riusciti, negli anni, a spostare il dibattito pubblico sui lavoratori "tra i lavoratori". Con gli anziani che accusano i giovani di non aver voglia di lavorare e i giovani che accusano gli anziani di essersi mangiati tutte le risorse del paese.
Dovremmo decisamente smetterla. Il nemico sta altrove.

2 commenti:

  1. divide et impera...

    poi gli dai panem et circenses...

    e quando alla fine quelli si accorgono di averla presa nel culo ormai...

    ...alea iacta est e come disse Cesare: CAZZI VOBIS!

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  2. Sapevo che c'erano altre parole di Cesare non registrate nei libri di storia!^^

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