martedì 12 giugno 2012

Ridaje co' sto embrione 2

Qualche giorno fa ho scritto un post sul giudice di Spoleto contro lo 194. Più che un post era una presa per il culo ma vabbé. Oggi se ne è accorto anche il popolo della rete, che si mobilita in difesa del diritto all'aborto...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/11/legge-194-tam-tam-con-un-hashtag-su-twitter-a-difesa-del-diritto-allaborto/260189/

Ora, io amo tantissimo quelli che fanno le battaglie su twitter (ah no, in realtà mi stanno sul culo) ma fra tante dichiarazioni di fuoco, appare assolutamente evidente come nessuno si sia preso la briga, anche solo di sfuggita, di andarsela a leggere questa benedettissima sentenza della Corte di Giustizia europea che dovrebbe espropriare le nostre donne del loro utero.
Perché, intendiamoci, pure io quando ho letto la notizia ho sgranato gli occhi e mi sono detto: "oh, ma saranno mica rincoglioniti tutti di un colpo i giudici europei?" Poi però ho fatto quello che nessuno del tanto osannato popolo della rete ha evidentemente pensato di fare, ovvero aprire google e trovare in 1,4 sec. la risposta alla mia domanda:

Piccolo riassunto per chi non vuole aprire il link in un'altra finestra:
Nel 1997 uno scienziato random di nome Oliver Brüstle ha messo a punto (o quanto meno ha cominciato a lavorare su) una tecnica medica sulle cellule staminali per trasformarle in neuroni e curare i malati di parkinson. Tutto felice corre all'ufficio brevetti per mettere la scoperta sotto copyright. I giudici lo stoppano dicendogli: "la direttiva 98/44/CE proibisce di brevettare le tecniche mediche applicate all'embrione". Risposta: "ma io non utilizzo l'embrione: uso cellule uovo in cui è stato impiantato un nucleo!"
Che è un po' come dire che non usi l'uovo per fare la frittata ma la chiara mista al tuorlo. Greenpeace ricorre alla Corte di Giustizia chiedendo di specificare meglio cosa si intende per embrione.
Da qui la suddetta sentenza del 18 ottobre 2011, in cui la corte specifica che non si possono brevettare tecniche mediche che abbiano come scopo la distruzione dell'embrione, inteso come unione di cellula uovo e gamete con possibilità di trasformazione in un essere umano.

Cosa significa? In parole povere che l'embrione è uno stadio della vita umana e che poiché non si può usare la vita umana per farci soldi sopra, se vuoi sviluppare tecniche che la coinvolgono devi farlo per il bene di tutti. Quindi senza chiederci brevetti sopra.
Da qui parte il delirio. I simpaticoni del fronte per la vita, che applicano la massima "ho visto troppe parole e ho smesso di leggere", prendono 1 frase su 2000, ovvero - l'embrione umano è un bene da difendere - e festeggiano come se l'Italia avesse sculato di brutto vincendo i mondiali con un goal di Materazzi (oh cavolo, questo è successo davvero!). Un giudice x di vaffanculo sul Maine si annoia e propone alla Corte Costituzionale un ricorso campato per aria che ha le stesse possibilità di essere accolto di quelle che ho io di vincere il guinnes mondiale per la più grande torre di bastoncini di gelato al pistacchio del mondo.

Perché non ha possibilità di essere accolto?
Perché in nessuna parte della sentenza si dichiara che l'embrione è una persona. Specifico: in nessuna parte della sentenza si dice che l'embrione abbia dei diritti.
Anzi, si dice chiaramente che la ricerca scientifica sull'embrione è più che ammissibile. Ci puoi fare quello che vuoi, anche metterlo nella centrifuga della lavatrice per vedere se lo puoi far diventare bianco che più bianco non si può, basta che non chiedi il brevetto per farci dei soldi sopra.
Ora provate a sostituire la parola "embrione" con la parola "ragazza sedicenne" nel paragrafo sopra. Proviamo?
"Anzi, si dice chiaramente che la ricerca scientifica sulla ragazze sedicenni è più che ammissibile. Ci puoi fare quello che vuoi, anche metterle nella centrifuga della lavatrice per vedere se le puoi far diventare bianche che più bianche non si può, basta che non chiedi il brevetto per farci dei soldi sopra"
Non è proprio la stessa cosa, vero?
Appunto.
E se appare qualcuno a dirvi che una ragazza sedicenne è uguale a una cellula uovo unita a un gamete, trattatelo come merita: Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!

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