mercoledì 2 settembre 2015

Libri fantasy che invece sono fantascienza: La Trilogia dei Fulmini

Come prima recensione del dopo estate (anche se l'estate tecnicamente non è ancora finita) abbiamo il maxi-volume che forse avrete visto campeggiare nella vostra libreria di fiducia. Parliamo della Trilogia dei Fulmini di Mark Lawrence.
Non chiedetemi cosa centrino i fulmini (ndr.)

Pubblicità: dopo decine di libri recensiti, credo sia il momento di introdurre una nuova sezione. Ovvero: "come viene presentato da chi dice di averlo letto" aka "gente pagata per dire che...":

«Fantastico. Il nuovo George R.R. Martin.»
Conn Iggulden
Ok. Lo dicono di chiunque abbia un libro con gente che usa spade. Non significa niente. Adesso va di moda Martin quindi sono tutti il nuovo Martin. Prima erano tutti il nuovo Tolkien. Frasi come questa possono essere considerate di servizio.

«Una spietata storia di sopravvivenza e conquista, in un mondo brutale medievaleggiante.»
Terry Brooks
Già meglio. Sembra che Brooks abbia almeno letto il risvolto di copertina. Effettivamente ci sono sopravvivenza e conquista e il mondo è medievaleggiante.

«Un fantasy morboso e crudo, che gronda emozioni forti.»
Publishers Weekly
Questi invece fanno parte di un blog internazionale, abbastanza seguito, che si occupa di recensire libri. Quindi dovrebbero all'incirca aver letto i libri su cui danno commenti. In effetti è una storia cruda e morbosa che gronda emozioni forti. Piccolo problema: non è un fantasy. Quindi PW ha effettivamente letto il libro ma non ha capito un cazzo di quello che ha letto. Bene a sapersi.

La Trama: Honorius Jorg Ancrath, Jorg per gli amici, figlio del duca di Ancrath, è ancora un bambino quando la carrozza in cui viaggia con la madre viene assalita dagli sgherri del Conte di Renar (per la cronaca, suo zio). Gettato in un roveto da una delle guardie del padre, assiste impotente alla morte della madre e del fratello maggiore, William. Riportato al castello, unico sopravvissuto del massacro, si risveglierà dopo un anno di infezioni, pazzia e dolori atroci causati dalle spine e dal veleno dei rovi, con un corpo pieno di cicatrici e nell'animo un solo intento: la vendetta. Inizia all'età di dieci anni, il percorso di apprendimento fatto di crudeltà, stupri, rapine, omicidi, tentati parricidi e vendette che porterà il nostro eroe/antieroe a combattere la guerra delle guerre per il possesso dell'intero Impero dell'occidente e per la salvezza del mondo dei vivi dal crescente potere dei non morti.

Il genere: a prima vista il mondo presentato ne "La trilogia dei fulmini" può sembrare un fantasy. Ci sono cavalieri con lance e spade, re, principi e duchi, maghi, negromanti, elementali del fuoco, mostri di vari tipi. Eppure non è un fantasy. Perché?

Come ho già scritto in passato, il fantasy tratta di mondi in cui i fenomeni naturali concorrono con forze innaturali, di cui non viene data alcuna spiegazione scientifica. I poteri magici, ove esistano, sono basati su regole, a volte anche rigide, ma privi di una giustificazione materiale, ovvero fisica
Il protagonista, si muove invece in un mondo che rappresenta il futuro distopico del nostro (anche in termini spaziali: l'Impero di cui si parla ricalca i confini dell'Europa occidentale e dell'Africa mediterranea). Nel corso della storia, Jorg entra in contatto con entità artificiali, IA sopravvissute in una sorta di internet futuristico, che ancora governano il mondo avendo assistito impotenti all'autodistruzione della precedente società avanzata. Autodistruzione causata in parte dalla solita guerra nucleare, ma soprattutto dal "cambiamento di paradigma dell'esistenza". Punto di originalità della trama è infatti l'idea che la scienza sia giunta a un punto tale da riuscire a influenzare la struttura quantistica dello spazio tempo, conferendo maggiore influenza all'osservatore degli eventi di quella normalmente attribuita dal principio di indeterminazione. In altre parole, attraverso mezzi scientifici, si è giunti a "creare la magia" intesa come concentrazione dei desideri e delle aspirazioni individuali, in forze che manipolino la realtà.
Un concetto non del tutto nuovo ma che qui viene espresso con abilità.

Cosa funziona:

1) Ambientazione - buona la rappresentazione del mondo, sia naturale che umano. Le tensioni politiche fra stati sono rese con una certa efficacia. Gli elementi "magici" e scientifici (bombe nucleari, negromanti, armi da fuoco, piromanti, non morti e lich, computer e satelliti) sono integrati con scioltezza.

2) Il protagonista - gli antieroi attualmente vanno di moda. Raramente ne ho visto uno più spietato di Jorg, soprattutto per quanto riguarda il primo libro. Spietato, pragmatico e totalmente privo di empatia, domina la scena passando da un crimine all'altro senza perdere il sorriso e una certa ironia. Cosa notevole, l'autore riesce comunque a dare sempre l'idea che Jorg ne abbia passate di così brutte che se anche mettesse su facebook video in cui scuoia i gattini rimarrebbe ancora in credito con il mondo. Crudele e molto splatter (nota di merito per la scena in cui pianta chiodi nella testa di un vescovo): ci piace.

3) La voce narrante - centrata sul protagonista che ci racconta la sua storia. Non sempre è una scelta che paga. In questo caso sì, perché si lega alla crudeltà degli avvenimenti e ne fornisce sempre puntale spiegazione.

Cosa non funziona:

1) La struttura narrativa - la storia procede, in ogni libro della trilogia, in due filoni staccati: il presente e il passato di quattro anni prima. Ogni plot narrativo si basa su come gli eventi passati abbiano determinato gli avvenimenti del presente. Una struttura del genere a volte può essere carina, in questo caso risulta fastidiosa, oltre che mal gestita. Spesso, per dire, il passato spoilera quello che sta per avvenire nel presente e viceversa.

2) Il finale - non mi è piaciuto. Ma lasciamo perdere.

3) Cadute di stile - decisamente troppi marchingegni usati per risolvere situazioni difficili. Inoltre, mentre il primo libro è verosimile, nel secondo e nel terzo si esce dal seminato con piani assurdi, reazioni esagerate e non in linea con i caratteri dei personaggi.

Giudizio finale:
+ ambientazione originale 8
+ spietatezza del protagonista 10
+ splatter quanto basta 8
- struttura narrativa poco interessante e confusionaria 6-
- finale buonista 6-
- robe troppo machiavelliche per essere credibili 6

7,5 da leggere, deludente sul finale



ps. molto spesso si usano i post scriptum come forma retorica, per dire qualcosa in più che non si voleva inserire nel testo principale. Questo invece l'ho davvero scritto dopo la pubblicazione, anche se non di molto. Forse avete notato la didascalia che metto sempre sotto le copertine delle recensioni. Dopo aver scritto questa, mi era rimasto il dubbio del perché avesse questo titolo "La trilogia dei fulmini", perché davvero dei fulmini non c'era traccia nel testo. Ci ho pensato per settimane, fino a decidere che "boh, ci sono le intelligenze artificiali che sono elettriche, magari i fulmini sono loro".
Poi ho fatto la cosa più sensata: ho chiesto a google. Ed eccolo lì: The Broken Empire Trilogy
Prima o poi mi farò una targa in bronzo con inciso sopra: "se ti sembra che una cosa sia priva di senso, probabilmente è una traduzione alla cazzo".
Infatti. La trilogia in inglese si chiama "The Broken Empire", che con il mio pessimo inglese tradurrei come "L'Impero spezzato". Ed ha senso, visto che il protagonista si muove in un Impero spezzato in tanti piccoli regni e principati. I libri singoli si chiamano invece: "Prince of Thorns", "King of Thorns" e "Emperor of Thorns", che io tradurrei come "Il Principe delle Spine", "Il Re delle Spine", "L'Imperatore delle spine". Che ha senso, visto che tutta la storia inizia quando Jorg viene lanciato in un cazzo di roveto. Invece i traduttori italiani hanno preferito i fulmini.
Ora i casi sono due. L'ipotesi a cui voglio credere, è che "fulmini" gli sembrasse più bello dal punto di vista pubblicitario. L'ipotesi a cui non voglio credere, è che qualcuno abbia confuso thorns con thunders, abbia tradotto male e nessuno, dai revisori, alla casa editrice, agli agenti dell'autore, si sia accorto di niente fino a dopo la pubblicazione. Cosa che voglio sperare sia impossibile perché...

Thorns
Thunders


...la differenza mi sembra abbastanza evidente no?






Ma porca puttana...

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