venerdì 17 aprile 2015

Il lato giusto della barricata

L'altra sera ho seguito un dibattito interessante riguardante la religione, la xenofobia e le usanze tradizionali. Si sosteneva, anche con una certa ricchezza di argomenti, che ogni vera religione dovesse essere nemica della violenza e del fanatismo e che la lotta all'Isis doveva accomunare fedeli cristiani e fedeli musulmani, che del resto quelli dello stato islamico ammazzano più dei loro che non dei nostri.

Era un dibattito carino e sbagliato.
La cosa peggiore dell'Isis - dal punto di vista morale intendo, dal punto di vista materiale sono nettamente peggiori le sparatorie dentro le redazioni dei giornali - è che costringe quotidianamente il mondo occidentale a rivalutare i propri fanatici religiosi. Lo capisco eh. Certo, di fronte a gente che lapida le donne perché non si coprono i capelli, che massacra giornalisti per una vignetta satirica, che compie genocidi etnici perché certi musulmani (curdi) sono un po' troppo secolarizzati, in confronto il farmacista che non ti vuole segnare la pillola anticoncezionale sembra quasi simpatico. Ti viene quasi da dire: "però dai, questi cattolici sono pure educati".
Si tratta di un fenomeno ben conosciuto in antropologia. Il nome esatto me lo sono scordato, però mi ricordo il principio di base che recita:
"io contro mio fratello, io e mio fratello contro mio cugino, io, mio fratello e mio cugino contro il resto del mondo"
Detto anche "il nemico del mio nemico è mio amico". In altre parole, quando c'è un conflitto in corso, si tende ad aggregarsi prima con quelli che sentiamo più vicini e poi con gente con cui non abbiamo niente in comune ma che è comunque nemica di chi combattiamo.
Sento quindi tanti commentatori che, nella foga di unirsi contro la montante marea islamica, non esitano a fare fronte comune con i tanti "religiosi moderati" che ci sono in giro. Con l'unico evidente problema che quando il Papa dice una stronzata1 poi non puoi dargli contro, che altrimenti sembri amico dell'Isis.

Di fatto, non esiste la differenza fra moderati e fanatici. Sarebbe come dire che un tizio che ti avvelena il caffé una goccia alla volta sia meglio di chi ti versa direttamente la cicuta nella tazza. Di fatto il risultato è il medesimo, solo che nel primo caso impieghi più tempo. Anzi, forse è meglio il secondo: almeno ti accorgi che è veleno e puoi reagire, ti puoi opporre. Nel primo caso invece nemmeno te ne accorgi. Tutto continua a procedere come è sempre stato fino a quando "sorpresa! Da oggi le adultere le marchiamo a fuoco con una lettera scarlatta. Enjoy!"
E no, "ma noi vogliamo semplicemente impedire ai gay di sposarsi per proteggere la famiglia tradizionale, poi possono pure stare insieme basta che non si facciano vedere in pubblico" non è meglio, da nessun punto di vista di "rispetta la sha'ria o ti decapitiamo".
La merda è sempre merda. Non è che se da una parte te la servono con un cucchiaino cambi di sapore.

Quindi vorrei chiarire questa cosa: questa non è la lotta dei moderati contro i fanatici. Questa è la lotta della ragione contro la superstizione. Sono cose diverse sapete. Da una parte c'è gente che ritiene che tutto debba essere deciso secondo ragione e che nessuno abbia diritto di vietare ciò che vi rende felici e non danneggia gli altri, dall'altra chi vi vuole dire cosa fare perché il loro amico invisibile ha detto così.
E che la punizione per aver disubbidito all'amico invisibile sia il taglio della testa o l'esclusione dal Rotary Club, resta sempre la stessa merda.
Quindi no, cari amici moderati religiosi. Non siete la soluzione, voi siete parte del problema. Un problema legato ai dogmi. Il giorno in cui i preti smetteranno di parlare per dogmi, il giorno in cui sostituiranno il "devi" al "secondo me dovresti", il giorno in cui tutte le religioni saranno tornate ad essere solo delle filosofie di vita, allora potrete far parte della soluzione.
Fino a quel momento Shut The Fuck Up.
1 Ovviamente mi riferisco al discorso del "se qualcuno mi insulta la mamma gli tiro un pugno". Non mi sembra che Gesù abbia detto "se qualcuno ti colpisce, porgi l'altra guancia, ma se ti insulta la mamma ammazzalo di botte perché la mamma non si tocca". Per quello che ne so quella frase finisce con "guancia" e mi sembra strano che il Papa se lo scordi.

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