lunedì 27 agosto 2012

Ho sprecato un desiderio per colorarmi i capelli

Ciao! Sono tornato. E come prova del mio ritorno ecco la recensione di uno dei libri letti durante queste brevi, troppo, troppo, troppo brevi, vacanze.
Complice il caldo immane e il consueto avviso di rincoglionimento di metà agosto, mi sono infatti avvicinato a un libro la cui sola copertina gridava "SCAPPAAAA" a chiunque avesse orecchie per sentire e occhi per vedere. Sprezzante del pericolo, mi sono comunque sparato in vena "La Chimera di Praga", primo romanzo dell'ennesima trilogia-ciclo-saga-serie-vadoavantifinchélagentepagaperleggermi fantasy.

Alcuni buoni spunti annegati in un mare di bimbominkiaggine (ndr.)

Trama: La protagonista è una ceca. Nel senso che abita a Praga. Come forse potreste aver intuito dalla sobrissima copertina, ha i capelli blu. Tutti pensano che se li tinga e invece no. Sono proprio di quel colore, esito di un desiderio concessogli dalla fatina dei denti.
Solo che la fatina dei denti in questa storia si chiama Sulphurus, è un satiro alto due metri e gli fa da padre ma anche, pur non essendo cinese e non gestendo un ristorante di cucina etnica, da maestro e datore di lavoro. Karou (che sarebbe la protagonista) è infatti impiegata come raccoglitrice di denti per le chimere, una specie di ibridi metà uomini metà animale in lotta, su un mondo parallelo al nostro, contro la razza angelica dei serafini. I denti raccolti vengono usati in modi misteriori e tutto va bene fino al giorno in cui tre angeli capitanati da Akivia individuano la bottega e bruciano tutte le porte di accesso.
In ansia per il padre adottivo, Karou cerca un modo per ritrovarlo. Per farlo dovrà però trovare le risposte ad alcune angosciose domande: chi è veramente? perché è stata cresciuta da una razza di demoni? perché quell'angelo fighissimo che gli ha appena bruciato la casa si dichiara follemente innamorato di lei? il prezzo della benzina aumenterà ancora? Bersani davvero andrà alle elezioni come alleato dell'Udc?
Ah no, forse le ultime due le ho aggiunte io. 

Cosa funziona: qualcosa di buono c'è. L'idea dell'impero angelico dittatoriale in lotta contro i demoni rivoluzionari è carina. Non nuovissima per chi abbia letto, non dico Milton, ma quanto meno la saga della Bussola d'oro di Pullman, ma comunque ancora lontana dall'essere un filone esaurito. Lo stesso vale per tutte le tematiche collegate del rovesciamento del paradigma bello = buono, anche perché i due fronti vengono realisticamente descritti con sfumature di grigio abbastanza ampie. Le ambientazioni sono sommarie, ma si è visto di peggio.

Cosa no: L'AMMORE
Gli innegabili spunti positivi dati dalla trama vengono letteralmente sommersi dalla scontatissima storia d'amore tra il capo degli angeli e la nostra protagonista dai capelli blu. Dico scontatissima perché non esiste una sola pagina del libro in cui i due stiano insieme senza ripetersi mentalmente quanto l'altro/a sia bellissimo!!1!!101!!! E fa veramente tristezza vedere i presupposti di una storia interessante naufragare in una deriva twilightiana in cui l'ammore tra lui e lei diventa unica ragione d'essere.
Senza che ve ne sia bisogno, tra l'altro.
Insomma, si tratta dell'ennesimo harmony travestito da fantasy per abbindolare le quattordicenni. Con l'aggravante che mentre Twilight era assolutamente inconsistente dal punto di vista della trama, questo un reale evolversi degli avvenimenti potrebbe anche averlo ma lo mette volentieri in secondo piano che mica puoi dare roba di qualità a gente che non se la merita...
Che spreco gente.

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