mercoledì 13 maggio 2015

I puffi

Per chi se lo fosse perso, Repubblica ha messo online il pdf scaricabile de "La città del decoro" di Zerocalcare.


Vale la pena di leggerlo? Sì. Servirà a qualcosa? No.
Perché? Perché ovviamente tutti lo hanno letto ma quasi nessuno ne ha capito il senso. Cosa logica dato che, in genere, a nessuno interessa capire niente. L'interesse sta solo nel trovare sempre nuove conferme per la propria visione personale del mondo da cui deriva la guerra contro chiunque la pensi diversamente.

La dimostrazione la forniscono quelli del blog di romafaschifo (di cui non metto il link perché mi rompe il cazzo mandargli anche quei 2-3 lettori scarsi che passano di qui, se proprio ci tenete cercateli su google) che, in preda a un eccesso di coda di paglia quasi commuovente, si fanno carico dell'intero fumetto sostenendo che è un attacco diretto nei loro confronti.
Come dire: excusatio non petita, accusatio manifesta.
Per capire meglio quello di cui parlo vi rimando a un riassunto dell'argomento che riporta tutto tranne il punto di vista di Zc che, giustamente, immagino se ne stia sbattendo abbastanza la ciolla.

Segue ovviamente il dibattito (vedi mai che ci facciamo mancare il dibattito), fra quelli che sostengono che Zc difende la violenza contro l'arredo urbano e chi accusa quelli di rfs di essere una banda di fascisti/nazisti/whatever. L'idea che forse, si voleva parlare di altro o che il punto di vista fosse leggermente più alto rispetto alle magagne dei marciapiedi romani rimane non pervenuta.

Il commento più bello resta quello del lettore Enrico, che mi sembra centri perfettamente il punto della discussione.

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