giovedì 25 luglio 2013

L'assurdo elevato a sistema

Conversazione surreale, stamattina, al supermercato qui vicino.
Fino a ieri - ma proprio fino a ieri eh, non è un modo di dire - al banco panetteria/affettati vendevano dei discreti panini. Non eccezionali, ma comunque accettabili per grandezza e dal costo contenuto (2 euro contro la media di 2 e 50 per oggetti mediamente più piccoli).
Da stamattina non li vendono più. Da qui lo scambio che segue:
Signora random (SR) - Ciao, mi fai un panino con il prosciutto?
Commessa (C) - Guarda, mi spiace, ma non si possono fare più.
SR - ma come?
C - eh c'hanno detto così
SR - vabbé, allora mi dai un panino e tre fette di prosciutto. Quelle me le puoi vendere?
C - sì, quelle sì (sorrisino)
SR - ok e... mi fai un piacere? Il panino me lo puoi tagliare a metà?
C - certo (risatina)
SR - grazie, ciao.
Costo dell'operazione: 1 euro e cinquanta centesimi. 70c per il panino, 80c per il prosciutto.
Ora, io non so perché non possano più fare panini al banco gastronomia. Magari c'è un'ordinanza del sindaco. Magari qualche commerciante ha sporto denuncia. Boh. Resta l'assurdità di un provvedimento che scontenta TUTTI.
Il supermercato è scontento perché guadagna meno.
Il cliente è scontento perché, anche se risparmia 50c, se avesse avuto voglia di prepararsi un panino da solo se lo sarebbe fatto a casa (e non è detto che non lo faccia la mattina dopo, togliendo al supermarket anche quell'euro e cinquanta)
L'ambiente è scontento perché sono stati usati due sacchetti, più la velina trasparente per il prosciutto, al posto di due.
Il comune/stato è scontento, perché su 1 euro e 50 si pagano meno tasse che su due.

Viva l'Italia.

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