giovedì 29 maggio 2014

Essere minoranza

Stavo riflettendo che ci sono dei cinquanta-settantenni che in questi giorni si sono tolti delle belle soddisfazioni. Insomma, hanno votato PCI per una vita sperando di diventare primo partito e alla fine ce l'hanno fatta: hanno finalmente i voti della DC.
Certo hanno avuto bisogno di uno della DC.
Stavo anche pensando che noi dei partiti ultraminoritari (lista Tsipras al 4%, si ringrazia tutti quelli che hanno cambiato idea all'ultimo momento e ci hanno votato) se improvvisamente diventassimo maggioranza avremmo una crisi identitaria. La prima cosa che ci verrebbe in mente non sarebbe "oh finalmente la gente ha capito il nostro punto di vista: il mondo può cambiare" bensì "ehi, dov'è la fregatura? Dove sto sbagliando? Devo cambiare partito!"
E ne cercheremo un altro ancor più minoritario.

C'è qualcosa di infinitamente confortante nell'essere minoranza. Un isolazionismo nell'impossibilità di agire che sconfina nella paraculaggine e nell'ignavia.
Così come è confortante il non dover per forza scegliere tra Renzi e Grillo e il poter continuare tranquillamente a sfancularli entrambi.

Abberluscone 16%
Iva Zanicchi a casa!

Giusto per inserire qualche nota di allegria... 

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