giovedì 2 gennaio 2014

Piangere e ridere allo stesso tempo

E' da un parecchio che non scrivo qua sopra. Un po' perché in questi giorni non ho molto di interessante da dire, un po' perché sono in uno di quei momenti della vita in cui tutto è in sospeso e si aspetta di capire bene dove sta andando a parare, prima di dare giudizi o di formarsi opinioni.
E beh, il 90% di questo blog sono giudizi e opinioni, quindi...

Due righe sul mio regalo di Natale di quest'anno, però, dovevo proprio scriverle. E non parlerò dell'utilissimo smartphone (prezzo scontato 99 euro) che renderà la mia dipendenza da internet ancora più tragica, permettendo di connettermi praticamente ovunque la TIM abbia rete, e rendendomi ancora più succube del Grande Fratello aka Telecom Italia (che tanto possono pure spiarmi, al massimo mi beccano al telefono con mi madre) a cui sono passato da Vodafone, bensì dell'opera d'arte e di genio che porta il titolo de "La profezia dell'armadillo".

Agrodolce, come tutto quello che scrive e che disegna (ndr.)
Ora, per chiunque non conoscesse Zerocalcare...
1) Vergognatevi;
2) Andate qui e fatevi una cultura...
3) Zerocalcare (Zero o Zc per gli amici) è il miglior fumettista sotto ai 40 anni attualmente vivente in Italia (è dell'83, tanto per essere precisi). Per quanto rifiuti per i suoi lavori la descrizione di "manifesto generazionale"sfido qualunque maschio nato fra il 1980 e il 1990 a non riconoscersi in quello che scrive e che disegna. Nella prefazione de "La profezia dell'armadillo" Makkox (e spero sappiate chi è Makkox) scrive:
"Le sue quattro storielle inviate in redazione erano Storie Geniali. Geniali nel segno, geniali nel racconto. Genuinamente geniali. Geniali da fottuto natural, non da ci ho lavorato vent'anni alla scuola di piloti acrobatici, ma geniali da: toh, so volare, che buffo, non mi costa nessuna cazzo di fatica e no, non voglio volare a El Paso"
E la sensazione è proprio quella. La storia, il disegno, sembra che esca fuori da solo, nella semplicità e nella quasi ingenuità più totale. Più che un fumetto sembra un pezzo di vita improvvisamente caduto su una pagina bianca. Toh... ecco dove era andato a finire.
La sua particolarità è costituita dalla rappresentazione dei flussi di coscienza tramite personaggi di fantasia (l'armadillo, prima di tutto) e da un continuo incrociarsi di riferimenti presi da videogiochi, film, fumetti, anime o internet in generale.

La profezia: 136 tavole divise in brevi storie che compongono una storia più grande che si snoda su due linee diverse, tragica e comica allo stesso tempo. Si vorrebbe ridere per le singole storie (su "Pattini" e su "Motivazioni/1" probabilmente mi hanno sentito dalla casa accanto) ma allo stesso tempo cresce la tensione per quello che sta succedendo nella Storia, che non è allegra per un cazzo.
Il finale è un pugno nello stomaco... per fortuna c'è l'amico armadillo a sdrammatizzare.

Visitate il suo sito, leggete le sue storie (ce ne sono decine totalmente free e ne pubblica in media un paio nuove al mese) e presto non potrete fare a meno di comprare i suoi libri. Per una volta, sono soldi ben spesi.

3 commenti:

  1. Mi hai convinto.

    In realtà ero già convinto, ma mi hai convinto.

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  2. Predicare ai convertiti è sempre più facile.

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  3. Zero è unico nel suo genere, ti fa quasi rimpiangere di non esser nato a Rebibbia.
    Quasi.

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