martedì 10 settembre 2013

Epifania

Ieri stavo sostenendo una specie di esame in inglese e improvvisamente ho capito. E' strano come succedano queste cose. Un minuto prima la pensi in un modo e poi è come se la visione si spostasse un po' di lato. La mente sussulta e per la prima volta guarda le cose in maniera leggermente diversa.
Ho sempre pensato, fin dalla scuola media, di odiare le lingue straniere e l'inglese in particolare. Non erano per me, questo pensavo. Non le capivo, erano difficili, non avevo orecchio, non mi venivano le parole e poi avevano suoni veramente brutti.
Solo che non era vero.
Non odiavo l'inglese, odiavo il modo in cui parlare inglese mi faceva sentire. In altre parole: un coglione.

E ieri improvvisamente l'ho capito. Il fatto è che, nella vita di tutti i giorni, vado alquanto fiero della mia capacità di espressione. In modo particolare, odio l'idea di non riuscire a farmi capire, di non essere chiaro, di poter essere frainteso, e ovviamente in una lingua straniera le possibilità di non dire le parole giuste aumentano in modo esponenziale. Questo mi faceva sentire un coglione e questo era quello che odiavo.
Quindi avevo chiuso la cosa in un cassetto. Non accettavo l'idea di non poter far capire agli altri il 100% del mio pensiero per colpa del linguaggio, quindi preferivo stare zitto.

Cosa è cambiato ieri?
Forse il problema "così faccio la figura del coglione" non mi interessa più tanto. Forse ormai ho messo nel conto che "sembrerò un po' coglione" è una conseguenza inevitabile del parlare una lingua che non è la tua.
Boh, non lo so, per la prima volta però ho parlato inglese senza preoccuparmi troppo del "come si dice" del "ma avrò sbagliato" del "ma forse dovrei dire così e non così", tutte riflessioni giustissime ma che mi portavano a cortocircuiti mentali e a costruire frasi talmente corte e banali che allora sì che sembravo un coglione.

Insomma, sono migliorato.
Ci ho messo solo quindici anni.

2 commenti:

  1. Credo sia un problema abbastanza comune, sono stato in vacanza a Dublino e quel che mi ha infastidito di più era il non saper dire frasi banali(ma essenziali) come "prego/di nulla", non saper dire ad una vecchietta sul tram "si sieda al mio posto" oppure frasi più complesse di "nice b00bs" per broccolare una redhead...

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    1. Ah questa cosa del "prego" mi è sempre rimasta sul gozzo. Cioè, a scuola ti insegnano tutto, tranne che a dire "prego". Ci sono migliaia di studenti italiani che, all'estero, si sono improvvisamente trovati di fronte all'impossibilità di rispondere "prego" e hanno maledetto i loro insegnanti.

      Poi sono andati su google e hanno visto che è "you're welcome".
      Ma tanto non se lo ricorderanno mai^^

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