![]() |
Guarda Crypto: un film della DC decente (ndr.) |
La parte politica - c'è un sacco di gente che esulta perché la trama ruota intorno a un dittatore con l'accento russo e i tratti vagamente est europei, alleato con gli Stati Uniti, che vuole invadere uno stato confinante abitato da gente para-islamica vestita di stracci in combutta con un miliardario ipertecnologico (Lex Luthor) con forti entrature nel governo. E Superman li ferma. Quindi se li guardate da ultrasinistra si tratta di una evidente metafora di Israele che massacra i palestinesi. Se invece li guardate da leggermente più a destra (tipo dalle parti del PD e di Calenda), l'accento russo è un chiaro riferimento a come Putin stia invadendo l'Ucraina in combutta con Trump, che è di fatto un suo alleato. Se vi spostate ancora potreste addirittura sostenere che Lex è Musk e che Superman sia Trump che vuole mettersi in mezzo ai litiganti e fermare le guerre e via dicendo. Quindi beh, se chiedete a me, al 95% sono effettivamente convinto che Gunn volesse parlare di Israele e criticasse il fatto che gli USA alimentassero le guerre invece di fermarle. Però sono anche abbastanza sicuro che il film sia confezionato in modo abbastanza indiretto da poter essere letto bene da praticamente ogni lato dell'arco costituzionale italiano & americano, cosa che lo rende, spiace dirlo, un tantino paraculo. Amen.
La messa in scena - anche qui c'è molto dibattito perché il film è stato descritto da quasi chiunque come "molto fumettoso". Cosa che è stata accolta in modi diametralmente opposti. C'è chi ha apprezzato, c'è chi no. Io mi schiero col sì e spero che la nuova gestione DC metta al bando le tutine nere, i filtri blu-grigi e la desaturazione delle immagini PER SEMPRE. Non abbiamo bisogno di altre Snyder cut da queste parti, grazie.
Il film è ipercolorato. Non chiassoso e non volgare, ma certamente è dall'altra parte dello spettro rispetto ai cinecomics "realistici" derivativi dal filone di Nolan. E grazie a Dio.
Tutta la roba social - Metropolis è ambientata in un mondo molto contemporaneo in cui i giornali sono ormai solo sul web, la gente si fa selfie ovunque, la popolarità è tutto, la voce sbagliata rischia di comprometterti la carriera per sempre e Lex Luthor addestra scimmie a scrivere post di insulti su twitter. Tutto molto metaforico e non c'è dubbio che Gunn ci abbia messo del suo (visto che di tweet che ti compromettono la carriera ne sa qualcosa). Rischia di essere a volte un tantino eccessivo? Sì. Ma è proprio il film che è eccessivo di suo, quindi ci sta.
Minchia ma è pieno di roba - decisamente sì. Dagli universi tasca alla clonazione di metaumani, dai biochip per il tracciamento ai cattivi fatti di minirobot che assumono forme diverse, dai kaiju presi a pugni ai cani volanti che fanno i sidekick, il film è pieno di supercazzole incredibili che se fossero in mano a chiunque non fosse Gunn manderebbero la sceneggiatura in vacca in tempo 0. Però Gunn riesce a tenere insieme tutto con una discreta scioltezza. Discreta, non assoluta. Perché in un paio di punti le minchiate stridono tantissimo e ci ritroviamo proprio sull'orlo del rifiuto ma poi no, ci fermiamo giusto un paio di centimentri prima dell'abisso.
I combattimenti - che sono belli. Il cinema di Gunn ha sempre scene di azione molto pulite, molto leggibili, con un sapiente uso delle inquadrature. Non parliamo del piano sequenza di Guardiani della Galassia 3, probabilmente miglior scena di combattimento di sempre, ma ci sono momenti molto carini anche in questo film. Mr. Terrific vs soldati con pov su Lois inscatolata se la gioca con tanta roba. Quindi bello. Se vi piacciono i film in cui i cazzotti sembrano dati sul serio, questo è il film che fa per voi.
Lex Luthor - Nicholas Hoult nella parte a me è piaciuto un casino. C'è chi dice che è troppo giovane ma c'è anche chi dice che la Pepsi sia migliore della Coca Cola, quindi beh. È un cattivo estremamente intelligente, uno di quei cattivi che in genere non puoi permetterti di scrivere perché c'è il rischio che vincano. E qui infatti non riesce a vincere solo per colpa di un cane e i cani piacciono a tutti quindi ci sta. Ben scritto, ben caratterizzato, con motivazioni semplici ma che funzionano e che in linea di massima non si preoccupa di dipingersi meglio di quello che è. In un mondo in cui tutti i cattivi hanno diciotto infanzie tragiche alle spalle che li hanno resi quello che sono e ci tengono veramente tantissimo a raccontartele, Lex è un bastardo consapevole di esserlo e che se ne vanta 24/7. Ne facessero altri così.
Detto tutto questo, arriviamo al punto del discorso di cui parlavo all'inizio che rende questo film, a occhio, la cosa migliore su Superman mai uscita da quando non siamo più bambini e da quando l'avanzamento tecnologico ha reso i film di Christopher Reeve purtroppo estremamente datati. Metto subito le mani avanti: io adoro Cavill. Mi piace come attore, adoro il fatto che sia un nerd e ha tutta la mia solidarietà per come debba sicuramente tenere ogni giorno lontane le donne con un bastone. Però il suo non era Superman. O almeno non era il mio Superman. Ci sono due scene che per me valgono il film e sono:
- Il Kaiju. C'è questo mostro enorme sguinzagliato per Metropolis che sputa fuoco e distrugge edifici che Superman affronta a pugni. Poi arriva la justice league (o gang o come la vuole chiamare Gunn) che interviene cercando il modo più diretto di ammazzarlo e risolvere la situazione. E per tutto il tempo Superman continua a salvare TUTTI. Porta via i bambini dal parco giochi, scherma le persone dentro i palazzi, evita che il Kaiju cada sugli edifici e contemporamente continua a insistere che sarebbe veramente una bella cosa se riuscissero a capire come portare via il mostro vivo per metterlo in una specie di zoo spaziale o qualcosa del genere. E a un certo punto salva uno scoiattolo, a caso.
- Il palazzo che cade. A un certo punto una spaccatura dimensionale (sì, c'è anche questo), crea un'enorme crepa nella realtà che fa cadere i palazzi di Metropolis uno sull'altro tipo domino. Un palazzo enorme sta cadendo su una signora che cerca di fuggire in macchina. Superman arriva e blocca la caduta il tempo necessario a farla andare via.
Ecco, se questo pezzo deve servire a qualcosa vorrei che servisse a farvi capire come queste due scene rappresentino una negazione del modo di fare cinecomics degli ultimi vent'anni e in parte un ritorno alle origini. Il punto è che niente di tutto quello che si vede sullo schermo è realistico. Prendiamo Invicible che è un ottimo ribaltamento di tutte le scene supereroistiche classiche. Robert Kirkman presenta la stessa identica situazione con Mark che tenta di tenere in piedi un edificio che cade. E siccome è un fumetto che punta al realismo, a dirti "guarda cosa succederebbe davvero se un tizio come Superman facesse questo tipo di cose", il palazzo ovviamente si sgretola. Cade a pezzi attorno a Mark e tutte le persone all'interno muoiono e lui non riesce a salvare nessuno. Tutti i film di supereroi negli ultimi vent'anni sono abbastanza in questa prospettiva. I civili muoiono, non c'è modo di proteggerli tutti e alla fine, per quanto l'eroe si sforzi, comunque alla fine qualche innocente ci rimette la pelle. Il pubblico è talmente abituato a questa cosa che ormai i registi non presentano neanche più il tema. Negli ultimi film DC in cui compariva Superman gli eroi facevano a botte fra i palazzi e non che in astratto non gli importasse della gente che ci capitava in mezzo o che non tentassero di dare una mano. Però dura lex sed lex.
Il Superman di Gunn è invece il Superman della mia infanzia. Quello che davvero, davvero, davvero tenta di salvare TUTTI. Anche i cattivi, anche gli scoiattoli, anche gente che porca puttana c'è un cazzo di mostro gigante sputafuoco ma mica andiamo via dal parco giochi a dieci metri distanza. E che generalmente ci riesce pure perché ehi: è Superman. E quindi se un palazzo sta cadendo e una signora rischia di essere schiacciata e Superman afferra il palazzo, il palazzo ci fa il santissimo piacere di RESTARE CAZZO INTERO CAZZO finché la signora non si è messa in salvo. Perché l'ha afferrato Superman e per lui le leggi della fisica si spostano un attimo e lasciano che la gente ne esca viva, grazie.
Questa è la cosa che ho apprezzato di più del film e che sinceramente me lo avrebbe fatto piacere anche se non fosse stato diretto così bene e nonostante un paio di momenti veramente cringissimi che comunque sono presenti. Il fatto che Superman non sia più un personaggio grigio, pieno di lati oscuri, buono ma comunque con un passato tragico che vena di malinconia ogni momento della sua vita. Superman è tornato un ragazzone cresciuto nell'Illinois (o di un qualunque altro posto di campagna USA) da una brava famiglia che gli ha insegnato a fare la cosa giusta. Che si è ritrovato con poteri incredibili e che li usa per fare del bene senza preoccuparsi troppo. Non il più sveglio della cucciolata ma innocente, ottimista, coraggioso, pieno di speranza. Porca puttana Snyder, come sei riuscito a prendere un personaggio che era letteralmente la manifestazione del FOTTUTO SOLE e renderlo un'emo sull'orlo della crisi di nervi? Come?
Superman è tornato. Ed è quello vero. Grazie.