II) Un po' mi spiace per Bonaccini. Si era pure rifatto tutto il look: era diventato così social. E invece niente, gli tocca continuare ad amministrare questa Emilia Romagna senza avere il dopolavoro. Saranno belle le dinamiche in regione adesso, Mi chiedo chi conti di più fra il Presidente di Regione e la vicepresidente che però è pure la sua Segretaria. Bell'intreccio.
III) Se dovessimo fare una riflessione seria, forse dovremmo vedere nella sconfitta di Bonaccini la sconfitta di un modello di politica. Bonaccini si presentava per rimettere il PD al centro del mondo del centrosinistra e creare un legame fra la sinistra grillina e "radicale" e il centro/centrodestra calendiano e renziano come già facciamo in Emilia Romagna (cit.). Mi sembra evidente che "il popolo" di centrosinistra abbia detto un forte chiaro ma anche no. Un ma anche no che mi sembra parlare di una certa stanchezza e della chiusura di un arco storico. Forse dopo un quarto di secolo del partito di sinistra che però forse deve andare un po' al centro e accogliere anche istanze di destra per vincere le elezioni la gente si è un po' rotta il cazzo. Forse ci siamo finalmente resi conto che nessuna aggregazione umana può campare solo di tattiche, amministrazione e responsabilità e che se non esiste una forte istanza sociale il partito muore. Forse... o forse è l'ultimo sussulto di un popolo di centrosinistra che di fronte alla cancrena e alla morte per consunzione di quello che fu il partito di Togliatti e Berlinguer, lancia le ultime fiches su questa trentasettenne che sembra 80% marketing e 20% convinzione, perché tanto ormai che altro ti resta? E soprattutto, cosa hai da perdere?
IV) In tutto questo, complimenti a Franceschini che ancora una volta ha galleggiato alla grandissima.
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