giovedì 6 gennaio 2022

Matrix 4 o "ci piace l'happy ending"

I 150.000 contagi giornalieri ci dicono che non è un bel momento per andare al cinema. Eppure alcuni coraggiosi lo hanno fatto. Due parole, ma proprio due, su Matrix 4 (Resurrections).

Belli i sottototitoli che iniziano per R (ndr.)

Premessa: essendo una persona razionale partivo con aspettative inferiori allo zero. Il discorso: "se pure una delle sorelle Wachowski ha alzato le mani e si è tirata fuori, quante possibilità ci sono che venga fuori qualcosa di decente?" era effettivamente sensato e non lasciava molte speranze. E invece ecco le tre ragioni per cui, secondo me, pur non trattandosi di un film bello, Matrix 4 Resurrections è quanto meno un film dignitoso.

1) La trama

Che è presente. Non dico che sia assolutamente coerente, che non lasci dubbi e che non richieda una incredibile sospensione dell'incredulità. Però c'è. Ed è molto più di quanto ci saremmo aspettati inizialmente. Il trio di sceneggiatori Wachowki-Mitchell-Hemon, prende il toro per le corna e ci sforna un "cosa avvenne dopo la fine di Matrix 3" con un'evoluzione originale e interessante. In una timeline in cui esiste Star Wars 7 è già qualcosa di notevole.

2) L'autoironia

A volte le rotture della quarta parete sono stucchevoli e disorientano. In questo caso no. Un applauso per aver introdotto tutte le polemiche della real life "ma pedavvero un altro Matrix nel 2022" e gli infiniti dibattiti su "la vera visione ideologica" all'interno del film e averle trattate con leggerezza e simpatia. Ho apprezzato che Matrix (la storia raccontata nella trilogia) sia diventato un videogioco nel nuovo mondo virtuale creato dalle macchine e tutto l'escamotage per giustificare il recupero di Neo. Il confronto fra Anderson e la controparte nell'ufficio è carino.

3) Gente che sa recitare

Poco da dire, l'idea che forse sarebbe stato opportuno ingaggiare anche attori veri, che bilanciassero un po' l'inespressività congenita di Keanu Reeves, è senz'altro un punto di forza del film. Complimenti a Jonathan Groff (lo so, il tuo personaggio è assolutamente privo di senso, però tu sei stato bravo), Yahya Abdul-Mateen II (un Morpheus che farà storcere qualche naso ma che ho trovato carinissimo) e soprattutto a Neil Patrick "no ma ho solo una piccola parte in Matrix 4, giuro, certo, come no" Harris che dio santo come riesce a essere sempre perfetto in qualsiasi ruolo lo mettano? Boh, è soprannaturale. Grazie per esservi letteralmente caricati il film sulle spalle portandolo di peso alla conclusione.

Detto questo, se siete appassionati della saga avrete senz'altro qualche dubbio su quello che succede nel film. Tipo: no scusa, ma cos'è questa storia della super energia che si genera fra Trinity e Neo, che sono diadi della Forza pure loro? o sì ma le macchine che stanno dalla parte degli umani che ci guadagnano di preciso? o ma di cosa si fa l'agente Smith? o ma su quale presupposto Trinity riesce a [spoiler] e altre questioni simili.
A tutto questo vengono date risposte più o meno credibili. Il punto fondamentale è che a  Lana Wachowski era rimasto sul gozzo il fatto che Neo e Trinity non avessero avuto un lieto fine e che voleva metterci una pezza con dieci anni di ritardo. Se questa premessa non vi disturba vi godrete il film, altrimenti potete fermarvi alla trilogia.

Voto: 7,5 perché ci piace l'happy ending e perché Harris è un figo della madonna.

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