La sto sentendo a ciclo continuo e non capisco perché. Help.
Opinioni non richieste né desiderate sull'Italia, il mondo e lo scibile universale
mercoledì 3 novembre 2021
giovedì 16 settembre 2021
Momento musicale 7
Ho appena scoperto che fanno il remake di Navigator su Disney+.
Cos'è Navigator?
Sei un bimbominkia del cazzo.
giovedì 5 agosto 2021
The Father - altre parole in italiano
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Ah ma si chiama come l'attore! (ndr.) |
Nel caso ve lo steste domandando: no, in inglese non esiste il sottotitolo. Non ho idea del perché la distribuzione in sto paese sia così convinta che per far andare la gente al cinema sia necessario applicare un secondo titolo in italiano a quello originale. Cercatevi pure la locandina in altre lingue. Non esiste un caso (1), in cui succeda una roba del genere. Mettono il titolo "the father" e la traduzione in lingua di "a film by Florian Zeller". Nient'altro. Però no, noi dobbiamo per forza aggiungere quel "Nulla è come sembra" perché gli italiani sono ritardati e se vedono solo il titolo in inglese magari pensano che non sia stato tradotto. Boh. Comunque se continuano a farlo in modo così pervicace avranno delle evidenze scientifiche a supportarli. Può essere.
- perché Zeller non è un regista cinematografico. Fa teatro. È francese e questo è il suo primo film in assoluto. È anche l'adattamento di un'opera teatrale francese. Nonostante tutto questo, Anthony Hopkins ha letto la sceneggiatura e ha detto: "ok, lo faccio". E ha preso due oscar. Che dite, sarà bello?
- perché Zeller è andato da Anthony Hopkins e gli ha detto: "guarda, ho due ore a disposizione per sto film e me le dovresti riempire tutte. Ti va di girare un film in cui puoi fare il cazzo che vuoi per due ore?"
- perché a un certo punto spunta a casissimo Mark Gatiss e capisci quanto ti manca Sherlock;
- perché Olivia Colman è la zia che tutti avremmo voluto avere ma purtroppo non ci preparerà mai il pollo.
Detto questo: ma quanto cazzo è assolutamente fuori scala Hopkins? Ci sono attori che riescono a far sembrare semplici ruoli complicatissimi e poi c'è lui. Lui non sembra neanche recitare: diventa il personaggio e va in scena. Vi prego, fatevi un favore e guardatelo in lingua originale con i sottotitoli. Se di solito preferite il doppiaggio fate uno sforzo. Dopo mi ringrazierete.
Giudizio: 10
sabato 31 luglio 2021
Fotografie - pensieri su film estivi
Non sono esattamente recensioni. Si tratta giusto di un paio di riflessioni sciolte che per caso possono avere un filo in comune. In altre parole: le butto lì. Non prendetemi troppo sul serio.
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a Van zato |
- quella che ha perso tutto durante la crisi economica del 2008 e si arrabatta come può (l'unica vera vittima imho);
- il ragazzo scappato di casa perché non vuole rinchiudersi nella provincia;
Infine la nostra protagonista, che solo apparentemente è una vittima della società capitalista. Nel senso, in parte lo è, ma nel corso del film scopriamo che di modi per uscire da quella vita di precarietà ne avrebbe diversi. Fino ad arrivare al punto in cui il furgone si guasta in modo irreparabile e fa quello che ogni persona in difficoltà farebbe: "chiama casa". E scopriamo che ha una sorella che vive agiatamente e non ha nessuna difficoltà a "prestargli" qualche migliaio di dollari per permetterle di rimettersi in viaggio.
Insomma, più che una denuncia dei mali americani, a me è sembrata una fotografia di uno specifico spaccato sociale. Che non vive in opposizione alla società capitalistica, ma all'interno dei suoi gangli, in modo quasi parassitario.
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Spoiler: non ammazza nessuno |
Prendiamo un attimo in esame gli eventi. Cassie mette in atto una serie di vendette con uno schema che richiama evidentemente Kill Bill (pure i numeri romani). Sono tutte vendette abbastanza esagerate, salvate dal fatto che il coltello non viene mai spinto a fondo quanto sarebbe possibile.
1) Madison, l'altra amica di Nina e Cassie, non aveva creduto (o non aveva voluto credere) allo stupro perché Nina "si ubriacava sempre e andava con tutti". Cassie la fa ubriacare e la lascia in balia di uno sconosciuto in un hotel. Madison va ovviamente nel panico la mattina dopo, pensando di essere stata stuprata. Il punto è che non è vero. L'uomo era un complice di Cassie che aveva il solo scopo di portarla in una camera, spogliarla e lasciarla dormire. Madison se la cava solo con una gran paura e noi spettatori siamo soddisfatti perché ha avuto quello che si meritava "questa stronza".
Ma ne siamo veramente sicuri? Perché se invece non fosse uno scherzone e lo stupro ci fosse stato veramente, forse non saremmo altrettanto soddisfatti. Perché diciamocelo, sicuri sicuri che Madison sia così colpevole da meritarsi lo spaventone di cui sopra? Aveva il dovere di credere a Nina a prescindere? Eh. Magari sì. Ma essere un po' stronzi merita una vendetta di quasi stupro dieci anni dopo? Minchia, meno male che non stiamo parlando di prescrizione e improcedibilità eh?
2) La rettrice. Pure qui, la figlia viene praticamente rapita. Le viene detto che è stata lasciata con degli stupratori. Non è vero ovviamente, perché Cassie è buona, e noi ci consoliamo dicendoci che "beh, un po' di paura se la meritava". Ma se la meritava? Secondo Cassie sì. E Cassie giudica malissimo la frase "dobbiamo presumere l'innocenza in assenza di prove". Alla vittima, per Cassie, va creduto a prescindere.
Eh. Siamo sicuri sicuri di essere d'accordo?
E soprattutto, ma siamo sicuri che Cassie sia d'accordo? Perché nel momento in cui crede per un attimo di essere disposta a lasciarsi tutto alle spalle, in realtà ci sta malissimo per Madison. Si rende conto di essere diventata carnefice in un gioco di bullismo molto simile a quello per cui cercava di punirla.
Eeeee... ma siamo sicuri che sia lui ad essersi salvato? La mia impressione è che la regista abbia in realtà usato questo espediente (particolarmente debole fra l'altro) per salvare Cassie. Perché se ce l'avesse fatta a incidergli quel nome sulla pelle, sarebbe ufficialmente passata dal lato della barricata degli aggressori. Invece così gli spettatori se la possono ricordare come vittima di una situazione in cui in realtà non ha fatto male a nessuno riuscendo poi a punire i colpevoli in modo indiretto (alla fine del film). Un po' lo stesso meccanismo dei film in cui il cattivo si ammazza da solo in modo ridicolo, in modo che il buono non debba averne la morte sulla coscienza, ma al contrario.
Non so. Da una parte la denuncia della società attuale e anche del dibattito in atto nel mondo occidentale sui temi di cui sopra viene presentata in modo eccellente. Dall'altra, mi sembra sia mancato il coraggio di dare l'affondo finale e decidere interamente da quale parte stare. Perché Cassie non è Joker. Si spinge avanti solo quel tanto che basta per prendersi gli applausi dovuti a chi effettivamente sta esprimendo un disagio, ma mai abbastanza da ricevere i biasimi che magari alcune situazioni richiederebbero. È un po' come se Batman, per vendicare la morte dei suoi genitori, continuasse sì a inseguire i criminali per consegnarli alla giustizia ma senza mai picchiarli. Senza violenza, trattando tutti con i guanti di velluto. Giusto quel tanto che basta: mai vera violenza.
giovedì 3 giugno 2021
Liberare Brusca
martedì 30 marzo 2021
Vent'anni dopo pt. 3 - L'ultima stagione e il finale
Perché evidentemente sono incapace di lasciar perdere qualcosa quando sono a cinque sesti dalla fine. Questo è il grande insegnamento su me stesso che mi ha lasciato il rewatch di DC 2021. Posso lasciar perdere un libro dopo il primo capitolo. Posso smettere di seguire una serie al secondo episodio. Posso lasciare un anime alla seconda stagione aspettando che finisca (vero Shingeki no kyojin?). Ma evidentemente non riesco a non finire un rewatch quando ho visto cinque stagioni su sei. Anche se la sesta è la sesta stagione di DC. E quindi sì, l'ho finita, e penso che non ci sia modo migliore di iniziare questo pezzo che con un "ciao Jen".
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La faccia di chi sacrifica per un finale decente |
Letteralmente, per quasi l'intera stagione, dall'ep. 3 all'ep. 20, non succede niente.
- Joy che finalmente scopa con Dawson (batti cinque bro, almeno questa l'hai portata a casa) e mentre sembra stiano per convolare a nozze si tira indietro per la ragione più assurda del mondo. "Ommioddio come hai osato tradire un'altra ragazza con cui hai appena iniziato a vederti lasciandola la mattina dopo per stringere la relazione che aspetti da tre anni con la tua anima gemellaTM?" Dawson è chiaramente un mostro, così come lo sceneggiatore che ha scritto questa roba facendo diventare un personaggio con problemi di fiducia tutto sommato comprensibili uno psicopatico schizofrenico. Però solo rispetto a Dawson. Perché invece tutti gli altri possono lasciarla senza problemi che lei se ne dimentica la mattina dopo.
- Joy impegnata a risolvere i problemi di Eddie, il barista che però legge tantissimo e si finge studente per frequentare la sua università. Problemi di cui, giusto per chiarire, ci frega quanto della situazione agricola del Burkina Faso. Seriamente, Eddie, ma chi cazzo sei? Ma chi t'ha chiamato? Ma chi ti c'ha mandato? Boh. Tutto questo detto con rispetto per Oliver Hudson, che vent'anni fa si è trovato con questo copione in mano in cui le istruzioni di regia erano "fai lo stronzo il più possibile per favore, ma proprio con ignoranza" e ha cercato di fare del suo meglio. Non è colpa sua se ha dovuto interpretare una macchietta senza motivazioni coerenti ed etichettato "sì, ma non ti allargare troppo che la protagonista è Joy e comunque devi sparire entro il terzultimo episodio";
- Joy che si rimette con Pacey per tipo due episodi e mezzo per poi tirarsi indietro con motivazioni ancora più risibili rispetto a quelle di Dawson, tanto che neanche le spiega: è tornato Eddie e quindi è ovvio che un tizio che hai fatto di tutto perché se ne andasse a 5000 km di distanza perché te ne fregava cazzi adesso diventi il fulcro della tua vita per le prossime tre puntate.
Jen si sacrifica chiaramente per il finale della serie. La morte drammatica è quello che fornisce il groppo alla gola e porta allo scioglimento del nodo "Dawson o Pacey"? È ancora commuovente eppure dopo anni viene in mente in modo inevitabile che la serie si sia avvitata su se stessa. Mi chiedo se fosse veramente quello l'obiettivo iniziale. È chiaro che fosse parte importante della trama almeno dalla fine della terza stagione e il finale (con le anime gemelle separate) era già preannunciato dal rapporto con Sig. Brooks nella quarta, eppure che dovesse diventare l'unico argomento imho è venuto fuori solo con l'ultima stagione, quando ormai non avevano più idee e si trattava solo di tirarla in lungo per arrivare alla fine. Ed è una cosa che ha fatto malissimo alla serie nel suo complesso.
Quindi niente, un'occasione mancata.
Fra l'altro, la butto lì, non è nemmeno una chiusura così netta. Sì, certo, Joy sceglie Pacey e da una serie di ottime ragioni per scegliere Pacey. Peccato che l'intera serie sia stata costruita fornendo ottime ragioni per delle scelte che venivano totalmente ribaltate da ottime ragioni successive. Veramente, vedendo Joy e Pacey sul divano che guardano la serie di Dawson (The Creek... e così siamo a due film e una intera serie sull'amore di Dawson e Joy all'interno di una serie che parla dell'amore di Dawson e Joy, diosanto) in me sorge fortissima la domanda: "ma cosa impedisce a Joy di cambiare nuovamente idea e decidere che alla fine sta roba delle anime gemelle con l'amore puro e innocente sia una minchiata e che Dawson è un partito migliore?" Certo, in questo modo il lieto fine è garantito per tutti. Sta con Pacey ma rimane per sempre legata a Dawson, ma in realtà potrebbe benissimo essere il contrario. E la cosa è così chiara che dopo vent'anni c'è ancora gente che si chiede se non sia possibile una settima stagione.
Epperò per fortuna tutti gli attori più il regista hanno detto ovunque che col cazzo che si rimettono a fare una roba del genere e quindi Joy dovrebbe effettivamente restare con Pacey fino a prova contraria.
Ok, quindi adesso hai finito di parlare di sta serie di merda di cui a nessuno frega un cazzo e che ti sei rivisto dopo vent'anni solo perché esiste Netflix?
Sì, fatto tutto. Finito. Scusate. Ciao.
martedì 16 marzo 2021
Vent'anni dopo pt.2 - il sesso in DC
Sì, sono ancora impegnato nel rewatch di Dawson Creek e devo appuntarmi da qualche parte un paio di riflessioni. A riguardarlo oggi, l'intero telefilm appare evidentemente costruito su un bilancio precisissimo, quasi karmico, che lega in maniera inversamente proporzionale le volte in cui un personaggio riesce ad andare a meta (aka, fare sesso) con le sfighe che gli capitano nella vita. Ma facciamo una breve carrellata.
domenica 7 marzo 2021
Sanremo 2021 - Here we are again
Eccoci di nuovo alla rubrica biennale (nel senso che lo faccio ogni due anni) dedicata a Sanremo, in cui vi dico come sarebbe dovuta essere la classifica e perché.
4) le canzoni a pari merito sono quelle a cui ho dato lo stesso voto e che non voglio ascoltare nuovamente per decidere chi è un po' meglio e chi è un po' peggio... fate vobis;
sabato 13 febbraio 2021
Dragon Force
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Belli gli anni '90 |
Ma al di là della copertina di Panorama, sento gente già preoccupata perché Draghi ci porterà i diktat dell'Europa e il dominio della Germania. Tranquilli, è solo che si dovevano spartire i soldi e avevano bisogno di un paravento carino per non farlo davanti a tutti. Niente di nuovo.
giovedì 4 febbraio 2021
Vent'anni dopo
Non parliamo di Dumas e nemmeno di Draghi. Con lo sprezzo del pericolo, del ridicolo e con l'evidente scollatura della realtà che ci contraddistingue (oltre allo strano utilizzo del plurale maiestatis che oggi ci girava così), oggi parliamo di Dawson's Creek.
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Anu uona uei |
Cosa possiamo quindi dire di DC, nel 2021, venti anni dopo?
Sono pronto a dirlo.
Non ho paura e lo faccio.
Ok: dai, alla fine non era male
- ah beh, se questi sono adolescenti. Ma se c'hanno trent'anni per gamba?
- sì, anche io parlavo in quel modo a quindici anni e sostenevo quel tipo di dialoghi. Lo facevano tutti quelli che conoscevo. Sì, ho fatto il liceo alla Normale di Pisa, voi no?
- CHE PALLE DAWSON!
Epperò dovremmo fare questo sforzo di contestualizzare. Intanto, la verosimiglianza: davvero è così importante in un teen drama? Sapete cosa sarebbe verosimile? Vogliamo parlare della vita di un liceale qualunque? Sei giorni a settimana di scuola. Le interrogazioni. Ti prepari per le interrogazioni. Forse un paio di sabati al mese esci. Wow, sarebbe veramente interessante una serie così. Da qui la critica sul live action: vorrebbero mettere sullo schermo dei quindicenni. Quindi è ovvio che ci saranno i problemi di cuore. Di cosa dovrebbe trattare la serie, della guerra in Iraq?
Arriviamo quindi alle vere critiche: il vocabolario, l'età degli attori e CHE PALLE DAWSON.
Per i primi due fattori eh, in parte c'avete ragione. Solo che non dovreste guardare a quella roba come se dovesse essere realistica. Pensatela come un fantasy. Se sospendete un attimo l'incredulità, vedrete che i dialoghi sono effettivamente ben scritti. Non nel senso che siano realistici. Nel senso proprio letterale, grammatico e sintattico: sono ben scritti. C'è una qualche bellezza nel sentire una ragazzina di Culonia nel Midwest utilizzare in modo assolutamente corrente verbalize. Quindi, lasciatevi andare. Entrate in un mondo in cui la gente parla in quel modo e il tutto sarà effettivamente godibile. Lo stesso vale per l'età degli attori. Ehi, vi siete visti OC. Che quelli erano adolescenti?
E adesso che ho finito la difesa di ufficio dei difetti, io vi vorrei sinceramente invitare a dargli un'altra occhiata. Perché io sono come voi, vorrei chiarirlo. Pure io condivido il discorso de "seriedelcazzo che guardavamo perché c'era solo Italia Uno e quindi non avevamo scelta". È vero, è innegabile. E tutto quello che potete pensare di male di DC è probabilmente vero... eppure.
Eppure, dopo vent'anni, Joshua Jackson che fa le faccette fa ancora ridere. Katie Holmes a 19 anni è dolcissima. E spezziamo una lancia in favore di Dawson: ehi, non era così male. Sì, è un piagnucolone egocentrico. Ma è un personaggio scritto per essere quello. Non era pensato né doveva essere un personaggio figo. Doveva essere un romantico incapace perso nei suoi drammi e se guardate il tutto con obiettività, quella cosa la fa benissimo.
Quindi mi spiace. So che non è una posizione popolare, ma qui, oggi, io mi schiero a favore del rewatch di Dawson's Creek. Non è una cosa che raccomanderei. Non è nemmeno la serie che vi farei guardare se vi volessi bene e non l'aveste mai vista MA se per caso lo fate e finisce per piacervi, io non vi condanno. Ci sta.