Il ciclo recensioni 2015 si apre in modo discreto. Avremmo tanto voluto approcciarci alla prima serie di Abercrombie "La prima legge" ma per le imperscrutabili strategie di acquisto della biblioteca comunale, ci è invece toccato il primo libro della seconda, e non ancora terminata, trilogia "del Mare Infranto". Ah, sopra ho scritto imperscrutabili. In realtà volevo scrivere "del cazzo" ma sono un signore. Tipo che vai dal bibliotecario e gli dici:
"no scusa, tutto bene eh, carino il libro... ma se dovete comprare uno scrittore nuovo, perché cavolo non prendete il primo libro della prima serie invece di acquistare il primo titolo a muzzo che vi porta il tizio della libreria?"
A cui si risponde con:
"Guarda che è già tanto che te le compriamo queste cazzate. Qui siamo tutti nati negli anni '50 e se fosse per noi terremo solo saggi di politologia e storie di famiglie disperate. Quindi ringrazia e non rompere"
Ok, magari la risposta è un po' più diplomatica e colta, tipo un "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare", ma il senso è quello.
Vabbé, direi che come premessa può andare no? Ecco a voi la recensione de:
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Il libro ove la gente rema con un braccio solo (ndr.) |
La trama
Yarvi è un principe. Cosa buona. Yarvi è principe di un regno nordico, tipo Danimarca, dove abitano dei similvichinghi che passano otto ore al giorno menandosi nei campi di addestramento ed è nato deforme, con un braccio rattrappito e solo il dito indice nella mano corrispondente. Cosa molto meno buona. Cosa buona: Yarvi non ha mai aspirato al trono, anzi è stato serenamente avviato alla carriera ecclesiastica, come praticamente chiunque, nel regno, abbia abbastanza cervello per contare fino a cinque. Ovviamente i preti devono essere casti, cosa molto meno buona, vedi mai che le persone in grado di contare si riproducano e migliorino la razza.
Succede un giorno che il padre e il fratello maggiore muoiano in un'imboscata e che Yarvi venga strappato al suo destino di quiete (cosa non buona) e di astinenza sessuale (cosa buona) per diventare Re. Succede che lo zio tenti di ucciderlo, usurpi il suo trono e Yarvi si ritrovi abbandonato in terra straniera e venduto come schiavo, dando il via a un lungo viaggio per mare e per terra. Riuscirà il nostro eroe ad ottenere la sua vendetta?
Commento breve
Come di consueto, il commento lungo contiene innumerevoli spoiler. Visto che il libro mi è piaciuto e non voglio rovinarlo a possibili lettori, vi anticipo che "non è eccezionale ma è ok. Un fantasy onesto con qualche punto in comune con GoT (un richiamo probabilmente voluto) e con una trama in qualche punto imbarazzante ma tutto sommato accettabile. Se volete leggerlo avete la mia benedizione".
NB. per chi passa di qui per caso... il commento breve lo inserisco solo per i libri che personalmente ho apprezzato. Si fosse trattato delle Troisi, giusto per non fare nomi, avrei tranquillamente spoilerato tutto senza preoccuparmi. Sapevatelo...